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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-12192016-124858


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CRISPINO, ELENA
URN
etd-12192016-124858
Titolo
Le misure coercitive nell'ottica della presunzione di non colpevolezza
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Bresciani, Luca
Parole chiave
  • riforma
  • legge 47/2015
  • misure cautelari personali
  • misure coercitive
  • presunzione di non colpevolezza
Data inizio appello
23/01/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'elaborato si propone di analizzare in maniera critica le novità normative introdotte dal legislatore nel sistema della cautela penale con la legge 47 del 2015, raffrontando i nuovi meccanismi e le nuove regole valutative con il parametro costituzionale della presunzione d'innocenza. La riforma in esame, pur essendo un passo in avanti dal punto di vista del rafforzamento delle garanzie processuali dell'imputato e nonostante abbia rappresentato una chiara inversione di tendenza rispetto alle tendenze legislative securitarie degli ultimi vent'anni, non è riuscita a rispettare i buoni propositi enunciati con l'originaria proposta di legge, che aveva concepito questo intervento normativo come l'occasione giusta per “ripristinare una cultura delle cautele penali fondata sul pieno rispetto della presunzione di innocenza e sulla funzione strumentale del processo delle misure di contenimento anticipate”, all’insegna dei “principi di extrema ratio e di favor libertatis”; l'impressione finale è invece che le novità legislative, pur senza voler sminuire la loro importanza normativa e pedagogica, non siano state realmente incisive sui punti maggiormente critici della materia.
Nel capitolo I, si presenta il problema dell'eccessivo ricorso alla coercizione processuale, con le sue conseguenze negative; in seguito si ripercorre brevemente l'iter legislativo mettendo in luce gli iniziali obiettivi della riforma e la loro progressiva erosione durante il percorso parlamentare.
Nel capitolo II, inizia la vera e propria analisi delle novità della riforma, concentrandosi primariamente sulle modifiche all'art. 274 c.p.p., norma chiave nell'apprezzamento dei pericula libertatis che giustificano l'intervento cautelare.
Nel capitolo III, si ha riguardo al tentativo, parzialmente riuscito, della legge 47/2015 di ampliare la rosa delle alternative alla detenzione cautelare a disposizione del giudice, al fine di rendere realmente effettivo il carattere di extrema ratio della custodia carceraria; si analizzano quindi brevemente la possibilità di cumulo delle misure, le rilevanti modifiche apportate alle misure interdittive e infine l'onere motivazionale rinforzato, per il giudice, qualora eroghi la custodia carceraria anziché prediligere la misura domestica con applicazione contestuale del controllo elettronico.
Nel capitolo IV, si esaminano le novità della riforma sull'art. 275, comma 3 c.p.p. e sulle presunzioni di adeguatezza ivi contenute, dall'erosione (e riconferma per alcuni reati gravi) della presunzione assoluta di adeguatezza della sola custodia carceraria, all'esame di quei reati che sono invece, ad oggi, colpiti da presunzione soltanto relativa; si analizzano criticamente, inoltre, le conseguenze applicative dei meccanismi presuntivi menzionati sull'iter cautelare.
Nel capitolo V, infine, si analizza l'alleggerimento delle presunzioni relative alla violazione degli obblighi di stare da parte dell'imputato sottoposto alla misura domestica, cercando di comprenderne la portata più o meno innovativa.
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