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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12192013-111740


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
DELL'OSTE, VALERIO
URN
etd-12192013-111740
Titolo
Valutazione dei livelli plasmatici di Brain-Derived Neurotrophic Factor (BDNF) in pazienti con disturbo dell'umore in fase depressiva e mista
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Dell'Osso, Liliana
Parole chiave
  • BDNF
  • depressione
  • disturbo bipolare
  • DSM-5
  • episodi misti
  • neuroplasticità
Data inizio appello
28/01/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione: Il Brain-Derived Neurotrophic Factor (BDNF) è una neurotrofina coinvolta nella neurogenesi e nella neuroplasticità. Ridotti livelli plasmatici di BDNF sono stati riscontrati durante gli episodi maniacali e depressivi ma non nelle fasi di eutimia di pazienti affetti da disturbi dell’umore. I livelli plasmatici di BDNF sono stati proposti pertanto come un potenziale marker di stato per gli episodi dei disturbi dell’umore. In letteratura tuttavia mancano studi riguardo i livelli di BDNF durante gli episodi misti (EM) del disturbo bipolare.
Scopo dello studio è quello di valutare i livelli plasmatici di BDNF in un campione di pazienti bipolari in fase mista e di confrontarli con quelli di pazienti depressi e soggetti di controllo sani.

Pazienti e Metodi: Sono stati reclutati, in accordo ai criteri diagnostici del DSM-IV-TR, 18 pazienti con Episodio Depressivo Maggiore (EDM), 19 pazienti con Episodio Misto (EM) e 15 soggetti di controllo con anamnesi negativa per disturbi somatici, psichiatrici, neurologici e abuso di sostanze. Contestualmente alla valutazione clinica, è stato effettuato un prelievo ematico per la determinazione dei livelli plasmatici di BDNF. Sono stati utilizzati i seguenti strumenti di valutazione clinica: Mini International Neuropsychiatric Interview (M.I.N.I.); Hamilton Rating Scale for Depression (HRSD-21); Young Mania Rating Scale (YMRS); Clinical Global Impressions – Severity of Illness scale (CGI-S). L’analisi dei livelli di BDNF è stata effettuata mediante apposito kit ELISA.

Risultati: I livelli di BDNF sono risultati significativamente più alti nel gruppo di controllo rispetto a entrambi i gruppi di pazienti (controlli vs. pazienti con EDM: p<0.001; controlli vs. pazienti con EM: p=0.022). Non sono emerse differenze nei livelli di BDNF tra sottogruppi di pazienti in funzione della comorbidità ansiosa.
La gravità di malattia valutata secondo la CGI-S è risultata significativamente più alta nei pazienti con EM rispetto ai pazienti con EDM (p=0.01). Non sono emerse differenze statisticamente significative tra i due gruppi di pazienti per quanto concerne il numero di episodi, l’età d’esordio del disturbo dell’umore e il tasso di disturbi d’ansia in comorbidità ad eccezione del Disturbo d’Ansia Sociale (DAS) che, invece, è stato diagnosticato solo tra i pazienti depressi (p=0.003).

Discussione e Conclusioni: Il riscontro di livelli plasmatici di BDNF inferiori nei pazienti in fase mista rispetto ai soggetti sani di controllo è in linea con studi precedenti che avevano mostrato una riduzione dei livelli di BDNF in pazienti in fase sia depressiva che maniacale, rispetto a pazienti eutimici o a soggetti sani. Alterazioni cerebrali anatomiche e neurobiologiche sono state descritte in pazienti con disturbi dell’umore sia unipolari che bipolari, suggerendo una compromissione della neuroplasticità, processo in cui è centrale il ruolo del BDNF. I risultati dello studio sostengono un ruolo patogenetico della riduzione dei livelli di BDNF che appare condiviso dagli episodi dei Disturbi dell’Umore indipendentemente dalla polarità. Ciò, a sua volta, rappresenta un contributo neurobiologico al modello clinico che prevede un approccio unitario e di spettro ai Disturbi dell’Umore e che ha contribuito al recente superamento della definizione categoriale degli stati misti nel DSM-IV-TR, largamente criticata per la scarsa applicabilità clinica e per l’incapacità di rilevare le numerose presentazioni subsindromiche degli episodi misti.