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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-12192011-111140


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
CRAIA, GIANLUCA
Indirizzo email
gianluca.craia@gmail.com
URN
etd-12192011-111140
Titolo
MERCATO E DIRITTI NELL'ECONOMIA DELLA CONOSCENZA
Settore scientifico disciplinare
IUS/05
Corso di studi
DIRITTO PUBBLICO E DELL'ECONOMIA
Relatori
tutor Prof.ssa Passalacqua, Michela
Parole chiave
  • mercato
  • proprietà intellettuale
  • conoscenza
  • commons
Data inizio appello
21/12/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
Affrontare il tema della Conoscenza come elemento distintivo della società contemporanea nonché come fattore produttivo primario del suo sistema economico, presuppone, per forza di cose, un approccio interdisciplinare.
In questo senso, una trattazione rigorosa dei suoi delicati risvolti giuridici non può prescindere da una descrizione del fenomeno in termini economici. Pertanto è necessario prendere coscienza del profondo mutamento che il sistema sta subendo: i beni tangibili sono sostituiti da beni intangibili, gli scambi, se non alla fine della filiera produttiva, sono essenzialmente basati sul trasferimento di Conoscenza ed infine la stessa produzione di valore è funzione della quantità e della qualità di
Conoscenza scambiata. In questo scenario la Conoscenza assume il duplice ruolo di prodotto e di fattore di produttivo. Ed è proprio in questa sua duplice connotazione che si rende necessaria l'analisi giuridica della sua natura e la ricerca della collocazione più opportuna nel sistema dei beni. Se
da una parte l'ordinamento prevede una diffusa disciplina che si concretizza in diritti esclusivi e privative a favore del titolare, che sembrerebbe far propendere per la natura di bene privato, dall'altra è innegabile la presenza di un interesse collettivo alla fruizione di Conoscenza, non solo per le evidenti caratteristiche di non rivalità e non escludibilità che la distinguono
(e che per la dottrina economica, nell'ottica della migliore efficienza allocativa, basterebbero a farne un bene pubblico puro) ma anche, e soprattutto, per la natura di fattore produttivo primario la cui diffusione capillare può comportare evidenti benefici all'intero sistema, evitando fenomeni di esclusione economica e sociale. Così grazie ad essa, nella società della Conoscenza sono nati e fioriscono una serie di nuovi beni,
totalmente intangibili, che caratterizzano gli scambi nel mercato. Lo sviluppo di questi nuovi beni, la successiva loro espansione, la necessità dell'innovazione per lo sviluppo del progresso e la crescita dell'economia, ha fatto sì che nascessero parallelamente ad essi, ed a loro tutela, istituti giuridici particolari. Abbiamo così assistito e stiamo assistendo alla moltiplicazione dei diritti di proprietà intellettuale che attribuiscono al titolare “iura excludendi alios”, spesso anche oltre i limiti previsti dall'ordinamento. Però, in un mercato in cui la Conoscenza è prima fattore produttivo che prodotto, la creazione di titoli dominicali esclusivi ha portato ad un situazione in cui chi è titolare di diritti di proprietà intellettuale può influenzare il mercato decidendo autonomamente le dinamiche dello stesso, eliminando la concorrenza e in ultima analisi creando inefficienze tali da poter portare allo stallo di innovazione. Così
quella normativa che avrebbe dovuto fungere da stimolo alla creazione di nuova Conoscenza, paradossalmente ha prodotto la sua nemesi. Ecco allora la necessità del sorgere di quei correttivi, si legga le norme sulla tutela della concorrenza, che hanno la finalità di riportare il sistema in equilibrio facendo sì che in determinati casi, quando quei confini ai diritti dei singoli
tracciati dall'interesse pubblico, vengono varcati, la condotta del titolare del diritto di proprietà intellettuale debba essere considerata abusiva e quindi ricondotta all'interno dei limiti dell'ordinamento.
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