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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12182022-155510


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
BARTOLOMEI, LUCA
URN
etd-12182022-155510
Titolo
Analisi di D-dimero, PCR e biomarcatori cardiaci in una popolazione di pazienti emodializzati
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
MEDICINA INTERNA
Relatori
relatore Prof. Virdis, Agostino
correlatore Dott. Carrara, Davide
Parole chiave
  • emodailisi
  • esrd
  • d-dimero
  • nt-pro bnp
Data inizio appello
12/01/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/01/2093
Riassunto
I pazienti affetti da malattia renale cronica rappresentano una popolazione ad elevata incidenza di eventi cardiovascolari e trombotici. Tale rischio risulta proporzionale allo stadio di insufficienza renale, che viene determinato tramite la classificazione Kidney Disease Improving Global Outcome (KDIGO). Il grado più elevato viene definito come end-stage renal disease (ESRD) e rappresenta la popolazione con un eGFR ˂ 15 ml/min/1.73 mq o che necessita di emodialisi o trapianto renale per poter sopravvivere. Per quanto detto, questi malati sono quelli che presentano un più elevato rischio cardiovascolare e trombotico.
È noto, inoltre, che nei pazienti con insufficienza renale cronica i biomarker tipici dell’infiammazione, degli eventi cardiovascolari e trombotici subiscono delle alterazioni nel dosaggio dovute ad aumentata produzione o alla ridotta clearance.
Alcuni di questi, come il D-dimero, la troponina T ad alta sensibilità e il frammento N-terminale del propeptide natriuretico di tipo B (NT-ProBNP), vengono utilizzati in algoritmi diagnostici delle malattie cardiovascolari (sindromi coronariche acute, scompenso cardiaco) e trombotiche (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare) svolgendo pertanto un ruolo fondamentale a livello clinico. Ciò si traduce in una riduzione della specificità di questi marker nei pazienti affetti da malattia renale cronica (MRC) e soprattutto da ESRD, che ne altera l’utilizzo per la diagnosi o esclusione delle patologie sopradescritte. Ad oggi, non è del tutto noto se questi marker possano comunque mantenere un qualche tipo di valore nella popolazione in ESRD. Alcune evidenze dimostrano che valori più elevati di D-dimero sembrano associarsi alla presenza di comorbidità cardiovascolari (anche in assenza di malattia trombotica) e che i valori più elevati di NT-ProBNP, di PCR o di troponina T possano essere indice di un’incrementata mortalità per tutte le cause.
Scopo dello studio è stato quello di valutare il valore prognostico di D-dimero, proteina C reattiva (PCR) e dei biomarcatori cardiaci (NT-pro BNP, troponina T) in una popolazione di pazienti in ESRD emodializzati analizzando la mortalità globale, gli eventi cardiovascolari maggiori (sindromi coronariche acute e ictus), gli eventi tromboembolici ed emorragici. La popolazione è stata osservata in maniera retrospettiva.
Dalle analisi effettuate sulla popolazione, utilizzando una correzione per i confounding factor (età, sesso e tipo di accesso vascolare), è risultato che, per quanto riguarda il valore di D-dimero basale, si osserva una correlazione statisticamente significativa con l’evento composto (decessi, eventi CV, tromboembolici ed emorragici). La valutazione degli eventi presi singolarmente non ha dimostrato associazioni statisticamente significative.
Per nessuno degli altri marker valutati è stata raggiunta la significatività statistica, cosa che risulta in controtendenza rispetto ai dati in letteratura.
Per quanto emerso da questo lavoro il D-dimero potrebbe essere quindi preso in considerazione come marker prognostico in questa particolare popolazione.
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