Thesis etd-12182012-162310 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
MARCHI, CHIARA
URN
etd-12182012-162310
Thesis title
Matthew Barney e Norman Mailer
Elementi di riflessione fra video e romanzo
Department
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Course of study
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Supervisors
relatore Prof. Lischi, Alessandra
Keywords
- Matthew Barney
- Norman Mailer
- The executioner's song
Graduation session start date
11/02/2013
Availability
Partial
Release date
11/02/2053
Summary
La mia tesi di laurea magistrale in SAVS vuole essere uno studio critico- analitico di Cremaster Cycle, opera di videoarte realizzata dal videoartista, regista, sceneggiatore e attore Matthew Barney, che è stato impegnato in tale progetto a partire dal 1980 fino al 2002. L’elaborato prevede una divisione in capitoli e paragrafi, introdotti da una breve biografia dell’autore e da un elenco delle sue opere precedenti. Di ogni episodio di Cremaster, definito da molti come ciclo di film o saga, descrivo la trama, analizzandone i significati simbolici e gli aspetti tecnici come la regia, il montaggio, il suono (a tal proposito, ho analizzato in particolar modo Cremaster 5, episodio per il quale Jonathan Bepler, curatore delle colonne sonore del ciclo, ha composto un’intera opera lirica in collaborazione con l’orchestra del Teatro dell’Opera di Budapest), la fotografia, la costruzione della scenografie, la scelta dei set e i costumi (creati da Linda LaBelle). Si è trattato di un minuzioso lavoro di osservazione, perché niente in Cremaster Cycle è lasciato al caso. Le immagini rimandano sempre a qualcosa d’altro: forti sono i riferimenti alla mitologia (Cremaster 3), alla filosofia nietzschiana (Cremaster 1), ai generi cinematografici, alla massoneria (Cremaster 3), alla biografia dell’autore stesso, alla biologia, alla tematica del cyborg, alla Land Art e alla scultura. Matthew Barney, seguendo queste tracce, tesse un vero e proprio ciclo, un sistema estetico chiuso in se stesso che nasce da una pratica performativa sul corpo umano, come scrive Nancy Spector, curatrice del catalogo della mostra Matthew Barney. The Cremaster Cycle (tenutasi prima a Colonia e a Parigi, e infine al Guggenheim Museum di New York tra il 2002 e il 2003).
Matthew Barney interpreta personalmente molti personaggi, spesso quelli principali, eccetto in Cremaster 1, un episodio tutto al femminile e girato perlopiù presso lo stadio di Boise, in Idhao, luogo dell’infanzia del videoartista.
La complessità e la monumentalità di tale opera mi ha spinto a trovare un argomento specifico da analizzare all’interno della stessa e, quindi, ho scelto di avviare uno studio approfondito circa la figura dell’omicida Gary Gilmore, che appare prepotentemente in Cremaster 2, ma che viene ricordato in tutti gli episodi. Inoltre ho cercato di creare un confronto tra la figura di tale personaggio raccontata attraverso l’opera di Matthew Barney e quella descritta nelle pagine di The Executioner’s song- A True Life Novel, di Norman Mailer. Questo mi è stato possibile grazie alla lettura del romanzo di Norman Mailer, ma anche grazie ad una tesi di laurea in Lingue e Letterature Straniere dell’anno accademico 1988/1989 di Roberta Valorosi, la quale ha analizzato pagina per pagina il romanzo e quindi la figura di Gary Gilmore. Questi pare fosse nipote del mago Harry Houdini, altro personaggio fondamentale all’interno di Cremaster Cycle e che Matthew Barney individua come proprio alter ego. Il personaggio del mago è fortemente presente in Cremaster 5, ultimo episodio, e interpretato, non a caso, dal videoartista stesso. Un'altra figura fondamentale del ciclo è l’artista- scultore Richard Serra, che troviamo fisicamente in Cremaster 3, nei panni di Hiram Abiff (leggendario architetto del tempio di Salomone, alle prese con la costruzione del Crysler Building), e nel capitolo The Order (che si trova sempre all’interno di Cremaster 3), dove interpretando se stesso, ripropone, non più utilizzando il piombo ma la vaselina, due sue vecchie performance, Casting (1969) e Splashing (1968), nel Guggenheim Museum di New York (l’intero capitolo, infatti, è girato all’interno del museo). Difatti anche la scultura è una tematica fondamentale dell’opera. In Cremaster 2, invece, troviamo Norman Mailer, con il quale Matthew Barney s’è confrontato per la realizzazione di tale episodio; tutto ciò è argomento proprio del mio approfondimento.
Matthew Barney interpreta personalmente molti personaggi, spesso quelli principali, eccetto in Cremaster 1, un episodio tutto al femminile e girato perlopiù presso lo stadio di Boise, in Idhao, luogo dell’infanzia del videoartista.
La complessità e la monumentalità di tale opera mi ha spinto a trovare un argomento specifico da analizzare all’interno della stessa e, quindi, ho scelto di avviare uno studio approfondito circa la figura dell’omicida Gary Gilmore, che appare prepotentemente in Cremaster 2, ma che viene ricordato in tutti gli episodi. Inoltre ho cercato di creare un confronto tra la figura di tale personaggio raccontata attraverso l’opera di Matthew Barney e quella descritta nelle pagine di The Executioner’s song- A True Life Novel, di Norman Mailer. Questo mi è stato possibile grazie alla lettura del romanzo di Norman Mailer, ma anche grazie ad una tesi di laurea in Lingue e Letterature Straniere dell’anno accademico 1988/1989 di Roberta Valorosi, la quale ha analizzato pagina per pagina il romanzo e quindi la figura di Gary Gilmore. Questi pare fosse nipote del mago Harry Houdini, altro personaggio fondamentale all’interno di Cremaster Cycle e che Matthew Barney individua come proprio alter ego. Il personaggio del mago è fortemente presente in Cremaster 5, ultimo episodio, e interpretato, non a caso, dal videoartista stesso. Un'altra figura fondamentale del ciclo è l’artista- scultore Richard Serra, che troviamo fisicamente in Cremaster 3, nei panni di Hiram Abiff (leggendario architetto del tempio di Salomone, alle prese con la costruzione del Crysler Building), e nel capitolo The Order (che si trova sempre all’interno di Cremaster 3), dove interpretando se stesso, ripropone, non più utilizzando il piombo ma la vaselina, due sue vecchie performance, Casting (1969) e Splashing (1968), nel Guggenheim Museum di New York (l’intero capitolo, infatti, è girato all’interno del museo). Difatti anche la scultura è una tematica fondamentale dell’opera. In Cremaster 2, invece, troviamo Norman Mailer, con il quale Matthew Barney s’è confrontato per la realizzazione di tale episodio; tutto ciò è argomento proprio del mio approfondimento.
File
Nome file | Dimensione |
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tesi.pdf | 879.79 Kb |
1 file non consultabili su richiesta dell’autore. |