Tesi etd-12172020-182937 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GIULIANO, FEDERICO
URN
etd-12172020-182937
Titolo
Le relazioni USA-Afghanistan nell'ambito della Guerra al Terrorismo
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore Prof. Giannotti, Andrea
Parole chiave
- terrorismo terror usa afghanistan
Data inizio appello
14/01/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/01/2061
Riassunto
Il lavoro di ricerca svolto in questa tesi vuole offrire un ritratto il più possibile accurato della rilevanza storica assunta dall’attentato terroristico dell’11/09 ai danni di alcuni dei simboli più emblematici degli U.S.A
L’elaborato prende avvio da una riflessione su un quadro generale, affrontando quelli che sono stati i conflitti che hanno caratterizzato il 20° secolo e analizzando singolarmente quelli che saranno gli attori della scena politica post Guerra Fredda.
La fine del conflitto ha infatti sconvolto gli equilibri di potere prestabiliti conducendo molti studiosi ad interrogarsi sul futuro del nuovo ordine mondiale. Tra questi Francis Fukuyama e Samuel P. Huntington hanno a lor tempo formulato le più discusse e interessanti tesi sulla geopolitica contemporanea. Per la prima volta, pubblicata in un articolo intitolato "Siamo forse alla fine della Storia?" sulla rivista “The National Interest”, la tesi presentata vede nella fine della guerra fredda il trionfo globale della democrazia liberale occidentale come forma finale di governo.
Se negli anni Novanta ci si era illusi che il liberalismo democratico avesse ormai conquistato la scena politica mondiale, anche in virtù dell’egemonia unipolare americana, l’attacco dell’11 settembre 2001 e tutto ciò che ne è seguito, invece, ha obbligato l’Occidente ad un brusco risveglio. Gli anni successivi, tra l’emergere di nuove minacce, da quella terroristica a quella cibernetica, tra nuove guerre ed eventi tragici, hanno confermato il timore che la storia avrebbe fatto ancora il suo corso in maniera non scontata e all’insegna dell’anarchia internazionale. Si andava infatti progressivamente verso un ordine confuso e multipolare.
Il capitolo 2 entra maggiormente nel merito del sistema di azioni intraprese in risposta all’attentato di matrice terroristica rivendicato dall’organizzazione Al-Qaeda, il cui leader, Osama Bin Laden ha visto negli anni l’idealizzazione della propria figura. Un prima e un dopo, appunto. Gli Stati Uniti si scoprono improvvisamente vulnerabili. Il Medio Oriente, focolaio della follia di quel giorno, torna ad essere teatro di conflitti: l'America dichiara guerra al terrorismo, l'US Army invade l'Afghanistan e rovescia il governo talebano.
Da quel giorno le truppe Nato occupano il Medio Oriente partecipando alla missione ISAF, la quale porterà nel 2012 alla cattura e successiva uccisione del leader del movimento terroristico Bin Laden ad opera di un commando di Navy Seals inquadrati nell’operazione “Neptune Spear”, impropriamente conosciuta come “Operazione Geronimo”.
La tesi assume un aspetto più giuridico nel capitolo 3, dove vi è una analisi della liceità delle misure attuate dal governo americano nei confronti di coloro che erano sospettati di affiliazione terroristica. Questi venivano trasferiti nella base di Guantánamo in attesa di giudizio.
Molteplici questioni si rivelarono dubbie sotto diversi aspetti dal punto di vista del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. Le violazioni più gravi certamente sono quelle commesse non rispettando le norme stabilite dal più importante corpus giuridico di diritto internazionale umanitario: le quattro Convenzioni di Ginevra.
L’elaborato si conclude con l’analisi storico-strategica di quella che inizialmente sembrava una crisi della sicurezza americana, ma che si è tramutata in un evento che ha sconvolto per sempre la geopolitica mondiale e che di lì a poco ne avrebbe modificato permanentemente il corso della storia.
L’elaborato prende avvio da una riflessione su un quadro generale, affrontando quelli che sono stati i conflitti che hanno caratterizzato il 20° secolo e analizzando singolarmente quelli che saranno gli attori della scena politica post Guerra Fredda.
La fine del conflitto ha infatti sconvolto gli equilibri di potere prestabiliti conducendo molti studiosi ad interrogarsi sul futuro del nuovo ordine mondiale. Tra questi Francis Fukuyama e Samuel P. Huntington hanno a lor tempo formulato le più discusse e interessanti tesi sulla geopolitica contemporanea. Per la prima volta, pubblicata in un articolo intitolato "Siamo forse alla fine della Storia?" sulla rivista “The National Interest”, la tesi presentata vede nella fine della guerra fredda il trionfo globale della democrazia liberale occidentale come forma finale di governo.
Se negli anni Novanta ci si era illusi che il liberalismo democratico avesse ormai conquistato la scena politica mondiale, anche in virtù dell’egemonia unipolare americana, l’attacco dell’11 settembre 2001 e tutto ciò che ne è seguito, invece, ha obbligato l’Occidente ad un brusco risveglio. Gli anni successivi, tra l’emergere di nuove minacce, da quella terroristica a quella cibernetica, tra nuove guerre ed eventi tragici, hanno confermato il timore che la storia avrebbe fatto ancora il suo corso in maniera non scontata e all’insegna dell’anarchia internazionale. Si andava infatti progressivamente verso un ordine confuso e multipolare.
Il capitolo 2 entra maggiormente nel merito del sistema di azioni intraprese in risposta all’attentato di matrice terroristica rivendicato dall’organizzazione Al-Qaeda, il cui leader, Osama Bin Laden ha visto negli anni l’idealizzazione della propria figura. Un prima e un dopo, appunto. Gli Stati Uniti si scoprono improvvisamente vulnerabili. Il Medio Oriente, focolaio della follia di quel giorno, torna ad essere teatro di conflitti: l'America dichiara guerra al terrorismo, l'US Army invade l'Afghanistan e rovescia il governo talebano.
Da quel giorno le truppe Nato occupano il Medio Oriente partecipando alla missione ISAF, la quale porterà nel 2012 alla cattura e successiva uccisione del leader del movimento terroristico Bin Laden ad opera di un commando di Navy Seals inquadrati nell’operazione “Neptune Spear”, impropriamente conosciuta come “Operazione Geronimo”.
La tesi assume un aspetto più giuridico nel capitolo 3, dove vi è una analisi della liceità delle misure attuate dal governo americano nei confronti di coloro che erano sospettati di affiliazione terroristica. Questi venivano trasferiti nella base di Guantánamo in attesa di giudizio.
Molteplici questioni si rivelarono dubbie sotto diversi aspetti dal punto di vista del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. Le violazioni più gravi certamente sono quelle commesse non rispettando le norme stabilite dal più importante corpus giuridico di diritto internazionale umanitario: le quattro Convenzioni di Ginevra.
L’elaborato si conclude con l’analisi storico-strategica di quella che inizialmente sembrava una crisi della sicurezza americana, ma che si è tramutata in un evento che ha sconvolto per sempre la geopolitica mondiale e che di lì a poco ne avrebbe modificato permanentemente il corso della storia.
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