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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-12162013-172255


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
STAFERNA, VALENTINA
URN
etd-12162013-172255
Titolo
Mediazione penale: potenzialita e limiti dell'applicazione nell'ordinamento italiano
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Venafro, Emma
Parole chiave
  • mediazione penale
  • probation
  • diversio
  • conciliazione
  • vittimologia
  • riparazione
Data inizio appello
05/02/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
La mediazione penale rappresenta una tecnica operativa, uno strumento per l’applicazione e inveramento della giustizia riparativa.
Con quest’ultima espressione si vuole indicare un nuovo modello di intervento sul reato, inteso come formalizzazione giuridica di un conflitto sociale, volto al raggiungimento della riconciliazione tra le parti, della riparazione simbolica
e/o materiale delle conseguenze dannose del reato, nonché il rafforzamento del senso di sicurezza collettivo.
I programmi di mediazione, che trovano fondamento nell’insoddisfazione generalizzata verso i precedenti modelli di giustizia penale e nella riconsiderazione del ruolo della vittima, finora relegata a funzione del tutto marginale, si sono sviluppati, nel corso degli ultimi decenni, in molti paesi
Occidentali.
In Italia, la mediazione trova applicazione nell’ambito del procedimento minorile, nel procedimento davanti al Giudice di pace ed è inoltre prevista nella fase dell’esecuzione della pena.
La mediazione però trova tuttora dubbi e posizioni critiche negli ambienti accademici e tra gli operatori del diritto, derivante dal fatto che, ad una sostanziale omogeneità di
approccio sul piano delle giustificazioni teoriche, si affianca una pluralità di possibili articolazioni sul piano operativo, dovute alla possibilità di inquadrare l’attività di mediazione come tecnica di risoluzione del conflitto radicalmente alternativa o piuttosto complementare al sistema di giustizia formale.
Sia come percorso alternativo o complementare alla trattazione del caso in sede giurisdizionale, l’istituto pone comunque il problema delle modalità di interazione con il sistema penale, proprio perché , se individuato in termini di alterità rispetto al suddetto sistema, ne postula un inquadramento come meccanismo alternativo non solo alla sanzione, ma addirittura alla stessa procedibilità, sollevando dunque ulteriori perplessità in ordine al principio Costituzionale di obbligatorietà dell’azione penale.
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