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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12152022-201332


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
KARAFILLIDIS, IRIS
URN
etd-12152022-201332
Titolo
L'espressività religiosa nella produzione poetica e nella prosa russa contemporanea: Ol'ga Sedakova e Marija Stepanova
Settore scientifico disciplinare
L-LIN/21
Corso di studi
DISCIPLINE LINGUISTICHE E LETTERATURE STRANIERE
Relatori
tutor Garzonio, Stefano
Parole chiave
  • lessico religioso
  • Olga Sedakova
  • Marija Stepanova
  • poesia russa contemporanea
  • prosa russa contemporanea
  • religious lexicon
  • contemporary russin poetry
  • contemporary russian prose
Data inizio appello
20/12/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/12/2092
Riassunto
La ricerca si pone l’obiettivo di studiare la portata della “espressività religiosa” nelle opere letterarie in prosa e in versi di Ol’ga Sedakova (n. 1949) e da Marija Stepanova (n. 1972), due figure centrali del panorama letterario russo contemporaneo. La nozione di “espressività religiosa”, che richiede una precisa prassi definitoria volta a circoscrivere l’aspetto lessicale, sintagmatico e fraseologico della religiosità, nella lingua letteraria russa contemporanea rappresenta una chiave di lettura che permette di individuare le coordinate attraverso cui il portato religioso trova una sua attuazione testuale. A questo scopo, sia l’individuazione della matrice slavo-ecclesiastica, sia il riconoscimento della funzione del referente biblico (neo e veterotestamentario) assumono un ruolo di fondamentale importante per comprendere come i le forme espressive della memoria religiose siano state modellati nelle opere delle due autrici.
La ricerca, dopo una presentazione che definisce i termini metodologici e tipologici adottati, si suddivide in due parti, dedicate alle opere delle due autrici. Ciascuna parte affronta, nel primo capitolo, le opere in versi, dalle prime pubblicazioni a quelle della maturità: per quanto riguarda Sedakova, l’arco temporale abbraccia un periodo pluridecennale, dalle prime pubblicazioni, comparse in samizdat e risalenti agli inizi degli anni Settanta, agli ultimi versi dei primi anni Duemila; i versi di Stepanova presi in esame, invece, appaiono a partire dal 2001 fino alle più recenti pubblicazioni del 2020. Se nel primo caso è possibile rilevare la permeanza della componente biblica e della tradizione scrittoria sacra nel corpus fin dalle suo origini, nel caso di Stepanova l’espressività religiosa diventa parte di un’esplorazione delle molteplici alterità dell’io. Il secondo capitolo di ciascuna parte si sofferma sui racconti di Sedakova (risalenti agli anni Ottanta e al 2005) e sul celebre romanzo di Stepanova, Pamjati pamjati: se nel primo caso le forme espressive del religioso diventano parte integrante della narrazione del quotidiano, nella sua accezione terrena e storica, narrato in racconti tutto sommato brevi e di carattere autobiografico; in Pamjati pamjati l’intertestualità biblica e il lessico dell’ebraismo dell’Oriente europeo all’interno di una ricostruzione mnestica del passato, inteso come personale, familiare e culturale. Un terzo e ultimo capitolo è riservato, in entrambe le parti, all’opera traduttoria: mentre Sedakova dedica alle traduzioni, che abbracciano tipologia testuali molto diverse, dalla tradizione scrittoria slava ecclesiastica, alla Commedia di Dante e alla poesia novecentesca, ma accumunate da un evidente referente religioso, Stepanova traduce dall’inglese, una poesia di E.E. Cummings e alcuni versi di S. Smith, reinterpretando, in entrambi i casi, i testi in una riscrittura evocativa, che pone l’accento sulla componente spirituale.
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