Tesi etd-12152015-172358 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
POLINI, ILARIA
URN
etd-12152015-172358
Titolo
Drafting normativo, semplificazione e razionalizzazione del diritto: Regioni a confronto
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
Relatori
relatore Prof. Panizza, Saulle
Parole chiave
- drafting
- razionalizzazione
- regioni
- semplificazione
Data inizio appello
25/01/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo lavoro nasce da una ricerca effettuata per valutare le tecniche e le regole redazionali necessarie per migliorare la qualità di un atto normativo.
La ricerca si è concentrata sull'esperienza regionale dopo la Riforma del Titolo V del 2001, che ha modificato il ruolo e le funzioni di questi enti territoriali all'interno dell'ordinamento statale con conseguente rafforzamento dei loro poteri legislativi. La revisione dell'art. 117 della Costituzione ha disegnato un nuovo sistema legislativo, mentre la revisione dell'art. 123 ha riconosciuto l'autonomia statutaria alle Regioni che possono determinare la loro forma di governo e i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento.
L'analisi prosegue con lo studio degli strumenti preposti al controllo della qualità legislativa a livello statale, per poi porre l’attenzione al contesto regionale, il tutto preceduto da un breve percorso storico.
Il fulcro di questo lavoro è il drafting normativo ossia una serie di tecniche di scrittura, raccolte all'interno di un Manuale, che facilitano la stesura di un articolato legislativo a beneficio della semplicità, chiarezza e comprensione del contenuto; elementi essenziali che vanno a eliminare il problema dell'oscurità del diritto.
Oggi le democrazie contemporanee prevedono strumenti legislativi che alimentano la produzione incontrollata di atti normativi e ciò ha un impatto decisamente negativo sui cittadini che devono confrontarsi con un insieme di norme sempre meno trasparenti e chiare dal punto di vista del contenuto e della sintassi generando ambiguità.
Molte Regioni si sono impegnate a realizzare una buona qualità normativa, come per esempio la Toscana che già dal 1984 ha organizzato seminari per far conoscere ai vari organismi regionali e non, il tema del drafting, ma anche dell'analisi ex-ante ed ex-post da realizzare su particolari atti legislativi. Questi strumenti c.d. di better regulation seguono la vita di un atto normativo: l'analisi di impatto della regolamentazione cerca di valutare gli effetti che si ripercuoteranno sui destinata dell'atto e sulla collettività in generale, mentre la verifica d'impatto della regolamentazione monitorizza gli effetti della legge dopo la sua entrata in vigore.
Molte Regioni hanno inserito nei rispettivi Statuti regole e principi per il miglioramento normativo, prevedendo tutta una serie di indicazioni a beneficio della qualità della normazione.
Il miglioramento della qualità della normazione è uno degli argomenti trattati nei "Rapporti sulla legislazione tra Stato, Regione e Unione Europea” redatti dall’Osservatorio sulla legislazione della Camera dei Deputati, dove nell'area riservata alle Regioni, si evincono i cambiamenti che si sono registrati negli anni e le differenza di qualità normativa tra le varie Regioni.
La comparazione tra i vari Rapporti ha evidenziato strategie d'azioni differenti: le assemblee legislative regionali hanno opinioni discordanti in merito all'importanza del miglioramento normativo tanto che alcune adottano misure e strumenti mirati alla valutazione degli atti, mentre altre tendono a "mettere ai margini" il problema.
Azioni preposte alla razionalizzazione e semplificazione del diritto regionale sono state realizzate grazie allo strumento dell'abrogazione che ha eliminato leggi obsolete e poco adattabili alla realtà in continua evoluzione e dell'adozione di Testi Unici che si sono occupati della delegificazione delle norme , concentrando in un unico volume legislativo la regolamentazione di macrosettori.
L'inflazione normativa è oggi un problema di difficile soluzione, ed è il motivo principale che ha causato il caos all'interno dei vari ordinamenti regionali: la troppa normazione non fa altro che appesantire il quadro normativo.
La ricerca si è concentrata sull'esperienza regionale dopo la Riforma del Titolo V del 2001, che ha modificato il ruolo e le funzioni di questi enti territoriali all'interno dell'ordinamento statale con conseguente rafforzamento dei loro poteri legislativi. La revisione dell'art. 117 della Costituzione ha disegnato un nuovo sistema legislativo, mentre la revisione dell'art. 123 ha riconosciuto l'autonomia statutaria alle Regioni che possono determinare la loro forma di governo e i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento.
L'analisi prosegue con lo studio degli strumenti preposti al controllo della qualità legislativa a livello statale, per poi porre l’attenzione al contesto regionale, il tutto preceduto da un breve percorso storico.
Il fulcro di questo lavoro è il drafting normativo ossia una serie di tecniche di scrittura, raccolte all'interno di un Manuale, che facilitano la stesura di un articolato legislativo a beneficio della semplicità, chiarezza e comprensione del contenuto; elementi essenziali che vanno a eliminare il problema dell'oscurità del diritto.
Oggi le democrazie contemporanee prevedono strumenti legislativi che alimentano la produzione incontrollata di atti normativi e ciò ha un impatto decisamente negativo sui cittadini che devono confrontarsi con un insieme di norme sempre meno trasparenti e chiare dal punto di vista del contenuto e della sintassi generando ambiguità.
Molte Regioni si sono impegnate a realizzare una buona qualità normativa, come per esempio la Toscana che già dal 1984 ha organizzato seminari per far conoscere ai vari organismi regionali e non, il tema del drafting, ma anche dell'analisi ex-ante ed ex-post da realizzare su particolari atti legislativi. Questi strumenti c.d. di better regulation seguono la vita di un atto normativo: l'analisi di impatto della regolamentazione cerca di valutare gli effetti che si ripercuoteranno sui destinata dell'atto e sulla collettività in generale, mentre la verifica d'impatto della regolamentazione monitorizza gli effetti della legge dopo la sua entrata in vigore.
Molte Regioni hanno inserito nei rispettivi Statuti regole e principi per il miglioramento normativo, prevedendo tutta una serie di indicazioni a beneficio della qualità della normazione.
Il miglioramento della qualità della normazione è uno degli argomenti trattati nei "Rapporti sulla legislazione tra Stato, Regione e Unione Europea” redatti dall’Osservatorio sulla legislazione della Camera dei Deputati, dove nell'area riservata alle Regioni, si evincono i cambiamenti che si sono registrati negli anni e le differenza di qualità normativa tra le varie Regioni.
La comparazione tra i vari Rapporti ha evidenziato strategie d'azioni differenti: le assemblee legislative regionali hanno opinioni discordanti in merito all'importanza del miglioramento normativo tanto che alcune adottano misure e strumenti mirati alla valutazione degli atti, mentre altre tendono a "mettere ai margini" il problema.
Azioni preposte alla razionalizzazione e semplificazione del diritto regionale sono state realizzate grazie allo strumento dell'abrogazione che ha eliminato leggi obsolete e poco adattabili alla realtà in continua evoluzione e dell'adozione di Testi Unici che si sono occupati della delegificazione delle norme , concentrando in un unico volume legislativo la regolamentazione di macrosettori.
L'inflazione normativa è oggi un problema di difficile soluzione, ed è il motivo principale che ha causato il caos all'interno dei vari ordinamenti regionali: la troppa normazione non fa altro che appesantire il quadro normativo.
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