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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12142022-174528


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
MENCONI, GIACOMO
URN
etd-12142022-174528
Titolo
Analisi dei fattori di rischio di recidiva post trapianto di fegato di epatocarcinoma al di fuori dei criteri di Milano
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
CHIRURGIA GENERALE
Relatori
relatore Prof. De Simone, Paolo
Parole chiave
  • follow up
  • epatocarcinoma
Data inizio appello
13/01/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/01/2093
Riassunto
Nella letteratura internazionale è da anni sempre molto vivo il dibattito inerente le indicazioni al trapianto di fegato per HCC. I criteri di Milano costituiscono il fondamento delle indicazioni al trapianto per tale patologia, tuttavia essi appaiono ad oggi restrittivi, escludendo intere categorie di pazienti che potrebbero trarre beneficio dal trapianto. E’, infatti, osservazione comune nella pratica clinica e nella letteratura internazionale che esistano pazienti con malattia al di fuori dei criteri di Milano con bassi tassi di recidiva post-trapianto di fegato. I soli criteri radio-morfologici, dunque, non intercettano completamente la complessità della patologia neoplastica e molti Autori hanno ripetutamente invocato l’allargamento di tali criteri di inclusione, specialmente presso i centri di trapianto dell’Estremo Oriente.
Il presente studio parte dall’analisi retrospettiva dell’outcome post-trapianto dei pazienti con HCC al di fuori dei criteri di Milano all’istologia del fegato nativo, per meglio comprendere quali variabili predittive pre- e post-trapianto debbano essere tenute in considerazione in tale categoria di pazienti. La nostra esperienza dimostra come si possano raggiungere risultati favorevoli in termini di sopravvivenza globale e libera da malattia in pazienti con HCC al di fuori dei criteri di Milano, con valori a lungo termine di gran lunga superiori a quelli offerti dalle moderne opzioni terapeutiche competitive (chirurgia, TACE, TARE, chemio-immunoterapia). I valori da noi registrati (OS a 5 anni = 84%; a 10 anni = 81%; DFS a 5 anni = 81%; a 10 anni = 68%) sottolineano l’efficacia terapeutica dell’opzione trapiantologica nel trattamento di tale patologia e il tasso di recidiva registrato (14%) è considerevolmente inferiore a quello delle modalità terapeutiche alternative. Sarebbe auspicabile poter combinare alle esperienze cliniche e ai criteri radio-morfologici parametri biologici più accurati per poter meglio delineare il rischio di recidiva post-trapianto e le strategie necessarie per poterlo ridurre ulteriormente.
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