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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12142018-140657


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
APICELLA, CATERINA ANTONIETTA
URN
etd-12142018-140657
Titolo
LA MATERNITA' SURROGATA TRA LIMITE DELL'ORDINE PUBBLICO E PREVALENTE INTERESSE DEL MINORE
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Bargelli, Elena
Parole chiave
  • maternità surrogata
  • ordine pubblico
  • prevalente interesse del minore
Data inizio appello
28/01/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il paradigma di famiglia al quale siamo stati per lungo tempo abituati sta continuamente evolvendosi ed esperienze genitoriali nuove e diverse rispetto al passato sono ora possibili. Come si pon la giurisprudenza avant al mutamento sempr più repentino della realtà sociale, ove l’evento nascita può prescindere totalmente dall’accoppiamento? Si registra una peculiare atipicità dei risvolti etico - giuridici del fenomeno della surrogazione di maternità, nel nostro ordinamento espressamente vietata dall’art. 12, comma 6, L. n. 40/2004, derivanti dalla dimensione ormai mondiale che esso ha assunto, travalicand i confini dei singoli paesi e tendendo a superare le limitazioni imposte da normative che come la nostra e molte altre, ancora la vietano in modo assoluto o la circondano di rigorose condizioni.
In particolare, il perno centrale attorno a cui ruota il discorso, è il problema del riconoscimento del legame di filiazione con un minore nato da maternità surrogata eseguita all’estero, il quale è stato affrontato e risolto alla luce del principio best interest of the child sia dalla Corte di Strasburgo sia dalla giurisprudenza italiana, in quanto ritenuto criterio guida generale, flessibile e adatto ad essere utilizzato come parametro per la lettura di tali sensibili argomenti.
Pertanto risulta ora come non mai auspicabile, alla luce di quanto è stato analizzato, una riforma organica del settore, che tenga conto non solo dell’evoluzione del concetto di famiglia e della rivendicazione di un diritto all’autodeterminazione della propria sfera privata, richiesto a gran voce dalle coppie italiane, bensì anche - e soprattutto - del più importante interesse in gioco, quello del minore, che non si deve vedere limitato nel riconoscimento della propria identità, del proprio diritto al nome ed alla cittadinanza.
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