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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-12142017-180146


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
VOLPE, CAROLINA
URN
etd-12142017-180146
Titolo
Il giudizio di imputabilita' tra diritto e psichiatria forense: prospettive di cambiamento
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Venafro, Emma
Parole chiave
  • imputabilità
  • infermità mentale
  • neuroscienze
  • ospedali psichiatrici giudiziari
  • psichiatria forense
Data inizio appello
05/02/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
I rapporti tra imputabilità e neuroscienze rappresentano il tema principale svolto nel presente elaborato, il quale si suddivide in quattro distinti capitoli.
Il primo capitolo è dedicato all'analisi del concetto di imputabilità: il tema è stato affrontato, in primo luogo, in una prospettiva storica (partendo dal Codice Zanardelli, fino ad arrivare al Codice Rocco); in secondo luogo, è stata presa in considerazione l'evoluzione dottrinale che ha condotto all'attuale disciplina dell'istituto; infine, sono state analizzate le cause di esclusione e diminuzione dell'imputabilità, con particolare riguardo al vizio di mente nelle sue duplici forme, totale e parziale.
Il secondo capitolo dell'elaborato è, invece, dedicato all'infermità mentale: in esso si colloca la trattazione dei disturbi di personalità, attraverso la disamina della nota sentenza Raso. Vengono altresì esaminate le neuroscienze forensi, le quali si occupano di studiare il sistema nervoso, analizzare la comprensione del pensiero umano, le emozioni ed i comportamenti attraverso cui si manifesta o meno lo stesso, utilizzando strumenti altamente scientifici, atti ad esaminare molecole, cellule e reti nervose. Da questo punto di vista, l'elaborato si occupa di comprendere quali siano le applicazioni concrete di tali strumenti neuro-scientifici e quali apporti possano fornire ai giudici.
Oltre ai profili puramente sostanziali, all'interno del terzo capitolo vengono presi in considerazione anche i riflessi che l'istituto del vizio di mente produce sul piano procedurale, con specifico riferimento alla complessa realtà dell'accertamento peritale e alle dinamiche del rapporto tra giudice e perito all'interno del processo. Il capitolo in esame si conclude con un esempio pratico concernente, da un lato, l'utilizzo delle perizie psichiatriche e, dall'altro l'apporto delle neuroscienze all'interno delle aule di tribunale. Si tratta del caso di Stefania Albertani, il quale segna un'importante apertura al contributo delle nuove tecniche di indagine offerte dalle neuroscienze alla valutazione della capacità di intendere e di volere dell'imputato in un processo penale.
Il quarto ed ultimo capitolo, infine, si occupa dei profili sanzionatori e, nello specifico, del trattamento del reo infermo di mente e socialmente pericoloso. Particolare attenzione è stata rivolta all'istituto dell'ospedale psichiatrico giudiziario, ripercorrendo le tappe fondamentali che hanno condotto ad un suo (apparentemente definitivo) accantonamento. In particolare, la legge n. 81 del 30 maggio 2014, avendo come scopo quello di ristabilire un equilibrio tra detenzione e cura, ha sancito il definitivo abbandono di tale istituzione, prevedendo la creazione di nuovi luoghi di cura, le Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS). Il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, sebbene impervio e costellato di criticità, permetterà di garantire, finalmente, una maggiore tutela nei confronti delle persone affette da disagio psichico.
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