Tesi etd-12142013-103657 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
PARDINI, MARTINA
URN
etd-12142013-103657
Titolo
Le preposizioni spaziali in un corpus relativo a parlanti non vedenti congeniti
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUISTICA
Relatori
relatore Prof.ssa Marotta, Giovanna
correlatore Prof. Lenci, Alessandro
correlatore Prof. Lenci, Alessandro
Parole chiave
- non vedenti
- preposizioni
- spazialità
Data inizio appello
10/02/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo lavoro prende le mosse da un progetto di più ampio respiro – il progetto PRIN 2008 - volto a cercare di capire qualcosa di più sul rapporto tra cognizione, linguaggio ed esperienza. Il fine di tale progetto è quello di cercare di comprendere se, e nel caso di risposta affermativa in che misura, la differenza tra i sensi adottati per fare esperienza della realtà che ci circonda possa influire sulla cognizione.
All’interno di questo progetto, la sezione del Dipartimento di Linguistica, si è interessata in particolare delle norme semantiche e del linguaggio spaziale.
Come una scatola cinese dunque anche il presente lavoro si inserisce nell’indagine di una parte del linguaggio spaziale del corpus BaSIS e in particolare delle preposizioni e delle locuzioni preposizionali.
Proprio perché tale elaborato non è dunque fine a sé stesso, nella prima parte si illustreranno alcune delle teorie attuali a proposito della percezione visiva e delle più recenti ipotesi sulla plasticità cerebrale. Un accenno verrà fatto anche a proposito di ipotesi di trasmissione dell’informazione percettiva alle aree cerebrali e verranno esposte le più recenti teorie a sostegno di un ipotesi di organizzazione sopramodale del cervello.
Nella seconda parte si passerà poi a spiegare più da vicino i due corpora raccolti dal nostro dipartimento di linguistica BLIND e BaSIS. A proposito del primo, verrà descritta l’importanza delle norme semantiche come “spie” del funzionamento della struttura concettuale nel caso di presentazione al soggetto di un certo stimolo. Il fine di tutto questo è quello di cercare di capire se effettivamente soggetti che si rapportano con la realtà attraverso sensi diversi sviluppino, di questa stessa realtà, rappresentazioni concettuali diverse o meno.
Per quanto riguarda il secondo, si descriverà approfonditamente i soggetti che vi hanno preso parte, il modo in cui il corpus è stato raccolto ed esaminato e conclusioni che sono state tratte dalla sua analisi. Trattandosi di un corpus raccolto al fine di indagare il linguaggio spaziale, sono state delineate le principali nozioni attinenti all’argomento quali “tema” e “relatum”, “regione” e “spazio aristotelico”, “evento di moto” e “localizzazione”, “Frames of Reference”, prospettiva survey e route, relazioni topologiche e proiettive.
Nell’ultimo capitolo di questo elaborato infine verrà descritto il lavoro che la scrivente ha compiuto sul corpus BaSIS a proposito della lemmatizzazione delle preposizioni e delle locuzioni spaziali. Si delineeranno i criteri seguiti al fine di realizzare il tutto in modo coerente e si esporranno vari casi di difficoltà riscontrate nella lemmatizzazione come ad esempio casi di proposizioni “fantasma”, errori di impiego delle preposizioni rispetto ad un uso standard della lingua italiana, casi di incertezze espressive dei soggetti e ad altri casi dubbi o che hanno meritato particolare attenzione e riflessione.
All’interno di questo progetto, la sezione del Dipartimento di Linguistica, si è interessata in particolare delle norme semantiche e del linguaggio spaziale.
Come una scatola cinese dunque anche il presente lavoro si inserisce nell’indagine di una parte del linguaggio spaziale del corpus BaSIS e in particolare delle preposizioni e delle locuzioni preposizionali.
Proprio perché tale elaborato non è dunque fine a sé stesso, nella prima parte si illustreranno alcune delle teorie attuali a proposito della percezione visiva e delle più recenti ipotesi sulla plasticità cerebrale. Un accenno verrà fatto anche a proposito di ipotesi di trasmissione dell’informazione percettiva alle aree cerebrali e verranno esposte le più recenti teorie a sostegno di un ipotesi di organizzazione sopramodale del cervello.
Nella seconda parte si passerà poi a spiegare più da vicino i due corpora raccolti dal nostro dipartimento di linguistica BLIND e BaSIS. A proposito del primo, verrà descritta l’importanza delle norme semantiche come “spie” del funzionamento della struttura concettuale nel caso di presentazione al soggetto di un certo stimolo. Il fine di tutto questo è quello di cercare di capire se effettivamente soggetti che si rapportano con la realtà attraverso sensi diversi sviluppino, di questa stessa realtà, rappresentazioni concettuali diverse o meno.
Per quanto riguarda il secondo, si descriverà approfonditamente i soggetti che vi hanno preso parte, il modo in cui il corpus è stato raccolto ed esaminato e conclusioni che sono state tratte dalla sua analisi. Trattandosi di un corpus raccolto al fine di indagare il linguaggio spaziale, sono state delineate le principali nozioni attinenti all’argomento quali “tema” e “relatum”, “regione” e “spazio aristotelico”, “evento di moto” e “localizzazione”, “Frames of Reference”, prospettiva survey e route, relazioni topologiche e proiettive.
Nell’ultimo capitolo di questo elaborato infine verrà descritto il lavoro che la scrivente ha compiuto sul corpus BaSIS a proposito della lemmatizzazione delle preposizioni e delle locuzioni spaziali. Si delineeranno i criteri seguiti al fine di realizzare il tutto in modo coerente e si esporranno vari casi di difficoltà riscontrate nella lemmatizzazione come ad esempio casi di proposizioni “fantasma”, errori di impiego delle preposizioni rispetto ad un uso standard della lingua italiana, casi di incertezze espressive dei soggetti e ad altri casi dubbi o che hanno meritato particolare attenzione e riflessione.
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