Tesi etd-12132013-181755 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CATTANEO, COSTANZA
URN
etd-12132013-181755
Titolo
Valutare gli effetti di programmi complessi
Il caso del programma ENA
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI
Relatori
relatore Dott. Tomei, Gabriele
Parole chiave
- emergenza nord africa
- impatti
- valutazione
Data inizio appello
27/01/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi è strutturata in due parti che corrono parallele lungo tutta la trattazione. La prima riguarda la teoria, le tecniche e gli strumenti per svolgere una corretta valutazione; la seconda, invece, vede l’applicazione di quanto imparato al caso specifico dell’Emergenza Nord Africa.
Il 12 Febbraio 2011 viene emanato un decreto con il quale si dichiara lo stato di emergenza umanitaria in Italia. Le coste italiane, infatti, sono state affollate da un ingente arrivo di migranti provenienti dal Nord Africa che, a causa di problemi politici, tensioni e scontri, sono stati costretti a fuggire ed emigrare verso i paesi vicini.
Il Governo italiano si è così trovato a gestire una situazione emergenziale, durata fino a febbraio 2013, e a provvedere alla creazione di un piano di accoglienza.
L’elaborato, quindi, provvede a svolgere una valutazione del programma accoglienza per analizzare come il Governo, gli enti e i responsabili della sua applicazione hanno lavorato e proceduto.
Valutare, infatti, significa utilizzare le procedure più corrette e più utili al caso e al contesto specifico, al fine di investigare l’efficacia di un programma e vedere se e come questo ha funzionato, formulando giudizi in vista anche di possibili ed ulteriori miglioramenti e per fornire indicazioni utili a future programmazioni.
Per fare ciò, la tesi parte nei primi capitoli con il presentare un quadro generale della storia della valutazione, tramite anche la definizione degli approcci comuni, delle tecniche e degli strumenti che un valutatore deve poter conoscere.
Successivamente, negli ultimi capitoli, si opera una valutazione basata sulla teoria del programma ENA (Emergenza Nord Africa) affrontando le parti costitutive di una valutazione su misura. Si parte cioè a descrivere il programma accoglienza tramite gli avvenimenti che hanno portato alla sua definizione e quindi analizzando i bisogni dei profughi giunti in Italia a cui questo deve rispondere.
Successivamente si applica l’approccio della valutazione basato sulla teoria: viene infatti svolta la valutazione della teoria del programma (la teoria che sta dietro e giustifica il programma) tramite un’analisi delle normative che tutelano e disciplinano l’accoglienza dei profughi e le procedure per il riconoscimento della protezione, nonché i capitolati che definiscono e normano le strutture predisposte all’accoglienza (CPSA, CARA, CIE, sistema SPRAR). Infine si procede alla valutazione della teoria dell’implementazione, di come cioè la teoria precedentemente detta è stata applicata tramite tale programma. Per fare ciò sono state prese in esame alcune esperienze significative in alcune regioni italiane.
Tramite questa analisi è stato possibile confrontare la teoria, il “come dovrebbe essere”, con la sua applicazione, il “come effettivamente è stato” e prendere in considerazione la messa in opera di una valutazione degli impatti (con i suoi pro e contro).
Da qui si è visto come nella realtà la gestione del piano non sia risultata fedele alla sua definizione teorica. Soprattutto i tempi e le modalità riguardanti le procedure per il riconoscimento (o meno) della protezione non hanno rispecchiato quelle definite per legge, ma anzi sono risultate dilatate e generatrici di tensioni e malesseri.
Anche le strutture idonee all’accoglienza in realtà non hanno potuto gestire una tale affluenza di profughi, risultando così necessario predisporre alternative non sempre però virtuose e in grado di rispondere ai bisogni e alle necessità presentate.
Ai casi di “implementazione negativa”, però, possono essere contrapposti i casi in cui le competenze degli operatori e un’accoglienza decentrata e diffusa, hanno portato un valore aggiunto, attivando percorsi di emancipazione e autonomizzazione dei profughi, in vista di una vita al di fuori dei centri.
I fattori negativi e di intralcio ad un corretto funzionamento del programma possono essere attribuiti ad una gestione disorganizzata e non omogenea sul territorio, colpa sia della Protezione Civile (nominata responsabile della programmazione e gestione), sia degli interventi locali.
Grazie ad una valutazione e ad una definizione degli effetti a breve termine provocati dal programma ENA è stato quindi possibile focalizzare gli errori commessi e i malfunzionamenti, per provvedere, in ultima istanza, a fornire suggerimenti utili ad un possibile miglioramento del programma.
Il 12 Febbraio 2011 viene emanato un decreto con il quale si dichiara lo stato di emergenza umanitaria in Italia. Le coste italiane, infatti, sono state affollate da un ingente arrivo di migranti provenienti dal Nord Africa che, a causa di problemi politici, tensioni e scontri, sono stati costretti a fuggire ed emigrare verso i paesi vicini.
Il Governo italiano si è così trovato a gestire una situazione emergenziale, durata fino a febbraio 2013, e a provvedere alla creazione di un piano di accoglienza.
L’elaborato, quindi, provvede a svolgere una valutazione del programma accoglienza per analizzare come il Governo, gli enti e i responsabili della sua applicazione hanno lavorato e proceduto.
Valutare, infatti, significa utilizzare le procedure più corrette e più utili al caso e al contesto specifico, al fine di investigare l’efficacia di un programma e vedere se e come questo ha funzionato, formulando giudizi in vista anche di possibili ed ulteriori miglioramenti e per fornire indicazioni utili a future programmazioni.
Per fare ciò, la tesi parte nei primi capitoli con il presentare un quadro generale della storia della valutazione, tramite anche la definizione degli approcci comuni, delle tecniche e degli strumenti che un valutatore deve poter conoscere.
Successivamente, negli ultimi capitoli, si opera una valutazione basata sulla teoria del programma ENA (Emergenza Nord Africa) affrontando le parti costitutive di una valutazione su misura. Si parte cioè a descrivere il programma accoglienza tramite gli avvenimenti che hanno portato alla sua definizione e quindi analizzando i bisogni dei profughi giunti in Italia a cui questo deve rispondere.
Successivamente si applica l’approccio della valutazione basato sulla teoria: viene infatti svolta la valutazione della teoria del programma (la teoria che sta dietro e giustifica il programma) tramite un’analisi delle normative che tutelano e disciplinano l’accoglienza dei profughi e le procedure per il riconoscimento della protezione, nonché i capitolati che definiscono e normano le strutture predisposte all’accoglienza (CPSA, CARA, CIE, sistema SPRAR). Infine si procede alla valutazione della teoria dell’implementazione, di come cioè la teoria precedentemente detta è stata applicata tramite tale programma. Per fare ciò sono state prese in esame alcune esperienze significative in alcune regioni italiane.
Tramite questa analisi è stato possibile confrontare la teoria, il “come dovrebbe essere”, con la sua applicazione, il “come effettivamente è stato” e prendere in considerazione la messa in opera di una valutazione degli impatti (con i suoi pro e contro).
Da qui si è visto come nella realtà la gestione del piano non sia risultata fedele alla sua definizione teorica. Soprattutto i tempi e le modalità riguardanti le procedure per il riconoscimento (o meno) della protezione non hanno rispecchiato quelle definite per legge, ma anzi sono risultate dilatate e generatrici di tensioni e malesseri.
Anche le strutture idonee all’accoglienza in realtà non hanno potuto gestire una tale affluenza di profughi, risultando così necessario predisporre alternative non sempre però virtuose e in grado di rispondere ai bisogni e alle necessità presentate.
Ai casi di “implementazione negativa”, però, possono essere contrapposti i casi in cui le competenze degli operatori e un’accoglienza decentrata e diffusa, hanno portato un valore aggiunto, attivando percorsi di emancipazione e autonomizzazione dei profughi, in vista di una vita al di fuori dei centri.
I fattori negativi e di intralcio ad un corretto funzionamento del programma possono essere attribuiti ad una gestione disorganizzata e non omogenea sul territorio, colpa sia della Protezione Civile (nominata responsabile della programmazione e gestione), sia degli interventi locali.
Grazie ad una valutazione e ad una definizione degli effetti a breve termine provocati dal programma ENA è stato quindi possibile focalizzare gli errori commessi e i malfunzionamenti, per provvedere, in ultima istanza, a fornire suggerimenti utili ad un possibile miglioramento del programma.
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