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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-12122022-172122


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
MOISE', ERIKA
URN
etd-12122022-172122
Titolo
VALUTAZIONE DELLA FUNZIONALITÀ RESPIRATORIA E DELL'ECOGRAFIA POLMONARE NEL FOLLOW-UP DEI PAZIENTI PEDIATRICI CON PREGRESSA INFEZIONE DA SARS-COV-2: RISULTATI DI UNO STUDIO MONOCENTRICO OSSERVAZIONALE
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
PEDIATRIA
Relatori
relatore Dott.ssa Di Cicco, Maria Elisa
correlatore Prof. Peroni, Diego
Parole chiave
  • respiratory function
  • funzionalità respiratoria
  • COVID-19
  • SARS-CoV-2
  • children
  • pediatria
  • pediatrics
  • bambini
  • lung ultrasound
  • ecografia polmonare
Data inizio appello
29/12/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/12/2062
Riassunto
RIASSUNTO: Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di indagare, su una coorte di pazienti in età pediatrica e adolescenziale con pregressa infezione da SARS-CoV-2, valutati presso l'ambulatorio specialistico di pneumologia e allergologia della Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, l’eventuale presenza di alterazioni della funzionalità respiratoria e di sintomi persistenti attribuibili al Long COVID. Nel contempo, abbiamo valutato l’eventuale presenza di alterazioni pleuriche o parenchimali rilevabili all’ecografia polmonare.
Materiali e metodi: È stato eseguito uno studio monocentrico retrospettivo consultando le cartelle ambulatoriali di bambini e adolescenti di età compresa tra 10 mesi e 18 anni, con storia di pregressa infezione da SARS-CoV-2 accertata mediante tampone naso-faringeo o diagnosi sierologica e valutati nel periodo compreso tra il 1° maggio 2021 e il 31 luglio 2022 presso l'ambulatorio di pneumologia e allergologia pediatrica dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana.
Per ciascun paziente sono stati raccolti i dati anagrafici, l'anamnesi patologica remota e la presenza di eventuali comorbidità, i sintomi dell'infezione acuta da SARS-CoV-2, la durata della positività, la terapia eseguita e la necessità o meno di ospedalizzazione e i sintomi persistenti o comparsi dopo l'infezione acuta attribuibili al Long COVID. In tutti i bambini sono stati eseguiti un esame obiettivo completo e la misurazione della frequenza cardiaca (FC) e della saturazione arteriosa percutanea di ossigeno (SpO2) mediante pulsossimetro, al momento della visita. In seguito, i bambini, sulla base del grado di collaborazione, sono stati variamente sottoposti ai seguenti test di funzionalità respiratoria: Six Minutes Walking Test (6MWT), Oscillometria ad impulsi (IOS) pre e post broncodilatazione, Spirometria pre e post broncodilatazione, Pletismografia corporea pre e post broncodilatazione e Test di diffusione alveolo-capillare (DLCO). Infine, in tutti i pazienti è stata eseguita una ecografia polmonare ed è stato attribuito uno score di gravità sulla base del numero di artefatti patologici riscontrati all’ecografia. In seguito, i dati sono stati sottoposti ad analisi statistica.
Risultati: Sono stati inclusi nello studio 65 bambini di età compresa tra 10 mesi e 18 anni (età media 8,3 ± 4,2 anni), 26 erano maschi (40%) e 39 femmine (60%). 42 soggetti presentavano comorbidità (64,6%) di cui l’88,1% in ambito pneumo-allergologico. Per quanto riguarda i dati relativi all'infezione acuta da SARS-CoV-2, 56 bambini (86,1%) hanno manifestato sintomi (infezione paucisintomatica-lieve nel 73,8% e moderata nel 12,3% dei casi) e 9 bambini sono rimasti asintomatici (13,8%). 32 bambini (49,2%) di età media 9,0 ± 4,1 anni (range 1- 18 anni), hanno riferito persistenza dei sintomi o insorgenza di nuova sintomatologia dopo la fase acuta riferibili a Long COVID e i sintomi più frequentemente riportati sono stati l'astenia (59%), la dispnea (28%) e la tosse cronica (21%) e, a seguire, infezioni respiratorie (rinite o bronchite), sintomi neurologici (cefalea, disturbi del visus), sintomi cardiologici (aumento della pressione, palpitazioni, extrasistolia), dolore addominale ricorrente, dolore toracico ricorrente, perdita di peso, sintomi psichiatrici (difficoltà di concentrazione e depressione del tono dell'umore), anosmia e ageusia. Non è stata rilevata un’associazione statisticamente significativa tra la sintomatologia Long COVID e l’età dei pazienti, la presenza o meno di atopia e/o asma in comorbidità, un COVID-19 acuto sintomatico o asintomatico né con l’età. Per quanto riguarda le prove di funzionalità respiratoria esse sono risultate alterate rispettivamente il 6MWT in 3/46 soggetti (6,5%), l’IOS in 4/47 casi (8,5%), la spirometria in 6/48 casi (12,5%), la pletismografia in 5/15 pazienti (33,3%) e la DLCO in 1/11 (9%). Le alterazioni erano tutte di lieve entità e per lo più compatibili con altre comorbidità già note o quadri di asma allergico misconosciuti. L’unico caso in cui l’alterazione dei test di funzionalità respiratoria potrebbe effettivamente dipendere dagli effetti del SARS-CoV-2 è quello di una paziente di 17 anni che aveva presentato un’infezione da COVID-19 acuta lieve e che a distanza di un mese e mezzo circa presentava multipli sintomi attribuibili a Long COVID e alterazione di tutti i test di funzionalità respiratoria compresa la DLCO con progressivo peggioramento di quest’ultima riscontrato alle successive visite di follow-up. Per quanto riguarda la valutazione ecografica polmonare, nell’87,7% dei casi si è riscontrata la presenza di almeno una o più alterazioni di lieve entità: disomogeneità della linea pleurica (66,1%) artefatti verticali corti (38,4%), linee B isolate (63%), linee B multiple (10,7%), millimetriche falde di versamento pleurico parafisiologiche (13,8%) e piccoli consolidamenti subpleurici monolaterali (3,5%). Considerando lo score attribuito alle alterazioni ecografiche, erano presenti 8 pazienti con score 0 (12,3%), 16 con score 1 (24,6%), 18 con score 2 (27,7%), 17 con score 3 (26,1%) e 6 con score 4 (9,2%). Gli score ecografici medi non differivano sulla base del sesso, di un COVID-19 acuto sintomatico o asintomatico, della presenza o meno di sintomatologia respiratoria in fase acuta, della presenza o assenza di sintomatologia Long COVID, della presenza o assenza di sintomatologia Long COVID respiratoria, dell’età, né della presenza o assenza di comorbidità. Infine, eseguendo un’analisi di correlazione mediante il modello di regressione lineare semplice, la correlazione tra score dei sintomi in fase acuta e lo score ecografico è risultata modestamente positiva ma non statisticamente significativa (r = 0.227, p = 0.068) così come non è risultata statisticamente significativa la correlazione tra score ecografico e tempo trascorso dall’infezione acuta (r = 0.027, p = 0.828).
Conclusioni: I risultati del nostro studio confermano i dati della letteratura rispetto alla prevalenza e alle caratteristiche cliniche più frequenti del Long COVID in età pediatrica, dimostrando che questa condizione può colpire una considerevole percentuale di bambini e adolescenti a distanza dall'infezione acuta da SARS-CoV-2. Per quanto riguarda la valutazione della funzionalità respiratoria, il nostro studio è uno dei pochi in cui è stata eseguita una valutazione globale con impiego di tutti i principali test oggi disponibili, dimostrando, anche in questo caso, dati sostanzialmente in linea con la letteratura, riscontrando lievi o nessuna alterazione a distanza dall’infezione acuta da SARS-CoV-2 nella maggioranza dei pazienti, con l’eccezione di un caso in cui abbiamo riscontrato un quadro sintomatologico compatibile con Long COVID e alterazioni a carico di tutti i test di funzionalità respiratoria inclusa la DLCO. Dal punto di vista ecografico abbiamo riscontrato la presenza di alterazioni ecografiche, seppur modeste, a distanza dall'infezione acuta, anche in soggetti con fase acuta asintomatica e indipendentemente dalla sintomatologia Long COVID. Ulteriori studi sono necessari su casistiche più ampie, comprendenti anche casi di COVID19 grave o di MIS-C con il fine di caratterizzare e comprendere meglio la sindrome Long COVID e la funzionalità respiratoria e i segni ecografici presenti a distanza dalla fase acuta.


ABSTRACT: The purpose of this work was to investigate, on a cohort of patients in pediatric and adolescent age with previous SARS-Cov-2 infection, evaluated at the specialist pulmonology and allergy clinic of the Pediatric Clinic of the University of Pisa Hospital, the possible presence of alterations in respiratory function and persistent symptoms attributable to Long COVID. At the same time, we evaluated the possible presence of pleural or parenchymal changes detectable by lung ultrasound.
Materials and methods: A retrospective monocentric study was performed by consulting outpatient records of children and adolescents aged 10 months to 18 years, with history of previous SARS-cov-2 infection detected by nose-pharyngeal swab or serological diagnosis and evaluated in the period between 1 May 2021 and 31 July 2022 at the pediatric pulmonology and allergy clinic of the University of Pisa Hospital.
For each patient was collected the personal data, the remote pathological history and the presence of any comorbidities, the symptoms of acute infection with SARS-cov-2, the duration of the positivity, the therapy performed and the need or not for hospitalization and the persistent or appeared symptoms after the acute infection attributable to Long COVID. In all children, a complete objective examination and measurement of heart rate (FC) and percutaneous arterial oxygen saturation (spo2) were performed by pulse oximeter at the time of the examination. Later, children, based on the degree of collaboration, were variously subjected to the following respiratory function tests: Six Minutes Walking Test (6MWT), Pulsed Oscillometry (IOS) pre and post bronchodilation, Spirometry pre and post bronchodilation, Plethysmography of the body pre and post bronchodilation and Alveolar-capillary diffusion test (DLCO). Finally, in all patients a pulmonary ultrasound was performed and a severity score was assigned based on the number of pathological artifacts found on the ultrasound. Subsequently, the data were subjected to statistical analysis.
Results: The study included 65 children aged 10 months to 18 years (average age 8.3 ± 4.2 years), 26 were males (40%) and 39 females (60%). 42 subjects had comorbidities (64.6%) of which 88.1% in pneumo-allergy. With regard to data on acute SARS-cov-2 infection, 56 children (86.1%) showed symptoms (mild-paucisintomatic infection in 73.8% and moderate infection in 12.3% of cases) and 9 children remained asymptomatic (13.8%). 32 children (49.2%) of average age 9.0 ± 4.1 years (range 1-18 years), reported persistence of symptoms or onset of new symptoms after the acute phase of Long COVID and the most frequently reported symptoms were asthenia (59%), dyspnea (28%) and chronic cough (21%) and, subsequently, respiratory infections (rhinitis or bronchitis), neurological symptoms (headache, visus disorders), cardiological symptoms (increased pressure, palpitations, extrasystole), recurrent abdominal pain, recurrent chest pain, weight loss, psychiatric symptoms (difficulty concentrating and depression of mood) anosmia and ageusia. A statistically significant association between the Long COVID symptomatology and the age of the patients, the presence or not of atopy and/or asthma in comorbidity, an acute symptomatic or asymptomatic COVID-19 or with age has not been found. In respiratory function tests, 6MWT was altered in 3/46 subjects (6.5%), IOS in 4/47 cases (8.5%), spirometry in 6/48 cases (12.5%), plethysmography in 5/15 patients (33.3%) and DLCO in 1/11 (9%). The alterations were all minor and mostly compatible with other known comorbidities or pictures of unrecognized allergic asthma. The only case where the alteration of respiratory function tests could actually depend on the effects of SARS-cov-2 is that of a 17-year-old patient who had presented with a acute mild COVID-19 infection and that after about a month and a half had multiple symptoms attributable to Long COVID and alteration of all respiratory function tests including DLCO with progressive worsening of the latter found at subsequent follow-up visits. With regard to pulmonary ultrasound evaluation, 87.7% of the cases showed the presence of at least one or more minor alterations: heterogeneity of the pleural line (66.1%) short vertical artifacts (38.4%), isolated B lines (63%), multiple B lines (10.7%) millimetric parafisiological pleural effusion layers (13.8%) and small monolateral subpleural consolidation (3.5%). Considering the score attributed to ultrasound alterations, there were 8 patients with score 0 (12.3%), 16 with score 1 (24.6%), 18 with score 2 (27.7%), 17 with score 3 (26.1%) and 6 with score 4 (9.2%). The average ultrasound scores did not differ on the basis of sex, acute or asymptomatic COVID-19, the presence or absence of respiratory symptoms in the acute phase, the presence or absence of symptoms Long COVID, the presence or absence of Long COVID respiratory symptoms, age, or the presence or absence of comorbidity. Finally, by performing a correlation analysis using the simple linear regression model, the correlation between acute symptom score and ultrasound score was modestly positive but not statistically significant (r = 0.227, p = 0.068) as well as the correlation between ultrasound score and time elapsed since acute infection (r = 0.027, p = 0.828) was not statistically significant.
Conclusions: The results of our study confirm the literature data with respect to the prevalence and the most frequent clinical characteristics of Long COVID in pediatric age, demonstrating that this condition can affect a considerable percentage of children and adolescents at a distance from acute infection with SARS-cov-2. With regard to the evaluation of respiratory function, our study is one of the few in which a comprehensive assessment was carried out using all the main tests available today, demonstrating, again, data broadly in line with the literature, showing little or no alteration at a distance from acute SARS-cov-2 infection in most patients, with the exception of one case where we found a symptomatological picture compatible with Long COVID and alterations in all respiratory function tests including DLCO. From the ultrasound point of view we found the presence of ultrasound alterations, albeit modest, at a distance from the acute infection, even in subjects with acute asymptomatic phase and regardless of the symptomatology Long COVID. Further studies are needed on broader case studies, including cases of severe COVID19 or MIS-C to better characterize and understand Long COVID syndrome and respiratory function and ultrasound signs distant from the acute phase.
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