Tesi etd-12112019-112509 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
NENCIONI, VITTORIA
URN
etd-12112019-112509
Titolo
Presenza di aflatossine e deossinivalenolo nel polline d'api destinato all'alimentazione umana.
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
BIOSICUREZZA E QUALITA DEGLI ALIMENTI
Relatori
relatore Dott.ssa Nuvoloni, Roberta
Parole chiave
- aflatossine
- deossinivalenolo
- polline d'api
Data inizio appello
10/02/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/02/2090
Riassunto
Il polline d’api è il risultato del lavoro di raccolta dei diversi pollini floreali e della loro compattazione mediante nettare di fiori, miele e secrezioni salivari da parte delle api bottinatrici. Viene consumato dall’uomo da tempo immemore, tuttavia la pratica della raccolta del polline in Italia stenta a decollare e il polline rimane, per il mercato italiano, un prodotto di importazione. Inoltre non sono presenti, né in Italia né in Europa, norme o riferimenti normativi specifici per questo prodotto per quanto riguarda i criteri di sicurezza o di igiene di processo. Uno degli aspetti più importanti dal punto di vista igienico e conservativo, è la gestione della water activity (Aw), dal momento della raccolta fino alla vendita, perché influenza lo sviluppo di lieviti e muffe tossigene nel polline.
In questo elaborato sono stati analizzati 29 campioni di polline commercializzati in Toscana, sui quali sono state effettuate la determinazione di Aw e pH e la ricerca di aflatossine e Deossinivalenolo mediante test ELISA competitivo. Come già visto da altri Autori, il pH era compreso in un range 4-6, mentre l’Aw, a seconda del tipo di prodotto (essiccato , congelato o fresco) variava da 0,19 a 0,67. Per quanto riguarda le aflatossine, il test ELISA ha rivelato un valore minimo di 5,183 ppb (campione 9, polline essiccato) e un massimo di 34,648 ppb (campione 14, polline essiccato). I valori ottenuti per il deossinivalenolo sono stati decisamente più alti: il valore massimo è 179,69 ppb del campione 24 (fresco congelato) e il minimo 4,19 ppb campione 1 (polline essiccato). Dato l’elevato rischio per l’uomo rappresentato dalle micotossine, i risultati ottenuti confermano la necessità di stabilire limiti di micotossine nel polline e che vengano normate le pratiche di raccolta e di lavorazione, promuovendo al contempo la sensibilizzazione dei produttori, al fine di ottenere un prodotto sicuro per il consumatore.
In questo elaborato sono stati analizzati 29 campioni di polline commercializzati in Toscana, sui quali sono state effettuate la determinazione di Aw e pH e la ricerca di aflatossine e Deossinivalenolo mediante test ELISA competitivo. Come già visto da altri Autori, il pH era compreso in un range 4-6, mentre l’Aw, a seconda del tipo di prodotto (essiccato , congelato o fresco) variava da 0,19 a 0,67. Per quanto riguarda le aflatossine, il test ELISA ha rivelato un valore minimo di 5,183 ppb (campione 9, polline essiccato) e un massimo di 34,648 ppb (campione 14, polline essiccato). I valori ottenuti per il deossinivalenolo sono stati decisamente più alti: il valore massimo è 179,69 ppb del campione 24 (fresco congelato) e il minimo 4,19 ppb campione 1 (polline essiccato). Dato l’elevato rischio per l’uomo rappresentato dalle micotossine, i risultati ottenuti confermano la necessità di stabilire limiti di micotossine nel polline e che vengano normate le pratiche di raccolta e di lavorazione, promuovendo al contempo la sensibilizzazione dei produttori, al fine di ottenere un prodotto sicuro per il consumatore.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi non consultabile. |