Thesis etd-12092022-103705 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
POSAR, GIULIA
URN
etd-12092022-103705
Thesis title
Covid-19 e gravidanza: studio retrospettivo osservazionale caso-controllo degli outcomes materni e neonatali
Department
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Course of study
GINECOLOGIA ED OSTETRICIA
Supervisors
relatore Prof.ssa Simoncini, Tommaso
correlatore Dott.ssa Monacci, Francesca
correlatore Dott.ssa Monacci, Francesca
Keywords
- covid-19
- gravidanza
- outcomes
Graduation session start date
10/01/2023
Availability
Withheld
Release date
10/01/2093
Summary
La malattia da Coronavirus-2019 (Covid-19) è stata una delle emergenze sanitarie più eclatanti del mondo moderno. Si tratta di una zoonosi data dal virus SARS-CoV-2, virus a RNA appartenente alla famiglia dei Coronaviridae.
L’infezione si trasmette principalmente per via aerea, tramite droplet, secrezioni respiratorie, o contatto diretto. La sintomatologia varia da quadri lievi, simil-influenzali con tosse, febbre, cefalea, astenia, anosmia, a quadri clinici gravi con polmonite interstiziale, ARDS, fino all’insufficienza multi-organo.
In questo studio retrospettivo osservazionale caso-controllo trasversale abbiamo osservato come l’infezione da SARS-CoV-2, contratta durante la gravidanza o in prossimità del parto, influisca sulla salute della madre e del feto e sull’insorgenza di eventuali complicanze.
Da marzo 2020 fino a giugno 2022, sono state reclutate 333 donne che hanno partorito presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, 200 persone come gruppo controllo, 44 con Covid al parto, 89 con Covid pregresso. Le pazienti con infezione esitate in aborto spontaneo non sono state reclutate.
Dal punto di vista epidemiologico, l’incidenza delle donne positive al parto registrata presso l’AOUP è stata dell’1,1%. Invece l’incidenza di donne con Covid contratto durante la gravidanza è stata del 2,3%.
È stata eseguita analisi statistica di eventuali fattori confondenti nei tre gruppi che sono risultati omogenei: età materna, BMI, parità, pregresse patologie, vaccinazione completa ( 3 dosi), epoca gestazionale al parto, induzione del parto , sesso neonato.
Gli outcomes neonatali e materni analizzati sono: l’incidenza di taglio cesareo, l’incidenza di patologie in gravidanza post covid (con particolare riferimento in merito alla restrizione della crescita intrauterina, minaccia di parto pretermine/rottura prematura pretermine delle membrane e preeclampsia/disordini epatici), l’incidenza di emorragia postpartum, l’incidenza di malformazioni neonatali, l’incidenza dello small gestational age, l’incidenza del large gestational age, l’incidenza della rianimazione neonatale , l’incidenza del distress, l’incidenza dell’ipoglicemia , l’incidenza del tipo di allattamento (al seno esclusivo o misto/artificiale), l’incidenza dell’ittero neonatale e della fototerapia, la distribuzione dell’Apgar neonatale a 5 minuti, la distribuzione del centile della lunghezza del neonato, la distribuzione del centile del peso del neonato, la distribuzione del centile della circonferenza cranica del neonato.
Dall’analisi statistica è stata riscontrata una differenza statisticamente significativa tra i gruppi per quanto concerne lo sviluppo di minaccia di parto pretermine e rottura prematura pretermine delle membrane con incidenza maggiore nel gruppo controllo, risultando protettiva l’infezione al covid in gravidanza e a termine di gravidanza (p- value 0,009).
Una differenza statisticamente significativa è stata riscontrata nell’incidenza della restrizione della crescita (p-value 0,031) e di patologie epatiche e preeclampsia (p-value 0,007), con maggior incidenza nelle pazienti con infezione da covid in gravidanza. Tali outcomes ostetrici, sono da correlarsi ad insufficienza placentare dovuta in prima ipotesi a effetti tromboembolici covid-19 correlati.
Conseguentemente a questi dati è stata riscontrata una differenza statisticamente significata nell’analisi del centile del peso neonatale, con minor peso nei neonati di pazienti che hanno contratto covid in gravidanza (p-value 0,012).
Inoltre è stata riscontrata una incidenza statisticamente significativa nell’incidenza del taglio cesareo (p<0,001), con maggior incidenza nel gruppo di pazienti con infezioni da Covid-19 al parto, tale risultato è però clinicamente non significativo in quanto il 50% di tali pazienti hanno subito taglio cesareo per cause indipendente da infezioni da covid (presentazione fetale podalica, pregresso parto cesareo, pregressa miomectomia e placenta previa); deve essere anche considerata una maggior tasso di positività in pazienti con cesareo programmato associata all’esecuzione di tamponi molecolari per covid-19 rispetto ad esecuzione di tamponi rapidi per covid19 eseguiti in ricoveri urgenti.
Si è osservato infine una differenza statisticamente significativa dell’emorragia post-partum, con maggior incidenza nelle donne con infezione al momento del parto (p=0,015). Questo risultato è anche coerente con ciò che viene riportato in letteratura secondo cui la fisiopatologia della SARS-CoV-2 (Severe Acute Respiratory Syndrome Infection Coronavirus 2) è caratterizzata da un diffuso danno delle cellule endoteliali, con possibile conseguente danno microvascolare diffuso, dovuto sia da una componente trombotica che genera danno locale, sia da squilibri nel reclutamento piastrinico, che pertanto determinano emorragie maggiori spontanae.
Alcuni baias che devono essere tenuti presente, sono legati alla vaccinazione: spesso questa risulta incompleta per vari fattori, come la stessa infezione o la non raccomandazione ad esecuzione della stessa nel primo trimestre, eventuale variabilità individuale della risposta immunitaria, il tempo trascorso dalla vaccinazione all’infezione ed inoltre il tipo di vaccinazione con nota efficacia differente. Altro baias è la variante Covid- 19, che non è stata valutata nel nostro studio in quanto nel periodo pandemico l’analisi molecolare non era disponibile. Infine la stratificazione del rischio di complicanze in base all’epoca gestazionale dell’infezione e il riscontro di differenze istologiche placentari, non sono stati valutati in quanto il nostro campione di pazienti è limitato.
In conclusione, questo studio ha validato l’efficacia di un’ecografia di accrescimento fetale dopo la risoluzione dell’infezione da covid-19, come anche consigliato dall’Istituto Superiore di Sanità; inoltre identifica la necessità nella prevenzione e valutazione precoce di emorragia post partum in pazienti positive al covid durante il parto.
L’infezione si trasmette principalmente per via aerea, tramite droplet, secrezioni respiratorie, o contatto diretto. La sintomatologia varia da quadri lievi, simil-influenzali con tosse, febbre, cefalea, astenia, anosmia, a quadri clinici gravi con polmonite interstiziale, ARDS, fino all’insufficienza multi-organo.
In questo studio retrospettivo osservazionale caso-controllo trasversale abbiamo osservato come l’infezione da SARS-CoV-2, contratta durante la gravidanza o in prossimità del parto, influisca sulla salute della madre e del feto e sull’insorgenza di eventuali complicanze.
Da marzo 2020 fino a giugno 2022, sono state reclutate 333 donne che hanno partorito presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, 200 persone come gruppo controllo, 44 con Covid al parto, 89 con Covid pregresso. Le pazienti con infezione esitate in aborto spontaneo non sono state reclutate.
Dal punto di vista epidemiologico, l’incidenza delle donne positive al parto registrata presso l’AOUP è stata dell’1,1%. Invece l’incidenza di donne con Covid contratto durante la gravidanza è stata del 2,3%.
È stata eseguita analisi statistica di eventuali fattori confondenti nei tre gruppi che sono risultati omogenei: età materna, BMI, parità, pregresse patologie, vaccinazione completa ( 3 dosi), epoca gestazionale al parto, induzione del parto , sesso neonato.
Gli outcomes neonatali e materni analizzati sono: l’incidenza di taglio cesareo, l’incidenza di patologie in gravidanza post covid (con particolare riferimento in merito alla restrizione della crescita intrauterina, minaccia di parto pretermine/rottura prematura pretermine delle membrane e preeclampsia/disordini epatici), l’incidenza di emorragia postpartum, l’incidenza di malformazioni neonatali, l’incidenza dello small gestational age, l’incidenza del large gestational age, l’incidenza della rianimazione neonatale , l’incidenza del distress, l’incidenza dell’ipoglicemia , l’incidenza del tipo di allattamento (al seno esclusivo o misto/artificiale), l’incidenza dell’ittero neonatale e della fototerapia, la distribuzione dell’Apgar neonatale a 5 minuti, la distribuzione del centile della lunghezza del neonato, la distribuzione del centile del peso del neonato, la distribuzione del centile della circonferenza cranica del neonato.
Dall’analisi statistica è stata riscontrata una differenza statisticamente significativa tra i gruppi per quanto concerne lo sviluppo di minaccia di parto pretermine e rottura prematura pretermine delle membrane con incidenza maggiore nel gruppo controllo, risultando protettiva l’infezione al covid in gravidanza e a termine di gravidanza (p- value 0,009).
Una differenza statisticamente significativa è stata riscontrata nell’incidenza della restrizione della crescita (p-value 0,031) e di patologie epatiche e preeclampsia (p-value 0,007), con maggior incidenza nelle pazienti con infezione da covid in gravidanza. Tali outcomes ostetrici, sono da correlarsi ad insufficienza placentare dovuta in prima ipotesi a effetti tromboembolici covid-19 correlati.
Conseguentemente a questi dati è stata riscontrata una differenza statisticamente significata nell’analisi del centile del peso neonatale, con minor peso nei neonati di pazienti che hanno contratto covid in gravidanza (p-value 0,012).
Inoltre è stata riscontrata una incidenza statisticamente significativa nell’incidenza del taglio cesareo (p<0,001), con maggior incidenza nel gruppo di pazienti con infezioni da Covid-19 al parto, tale risultato è però clinicamente non significativo in quanto il 50% di tali pazienti hanno subito taglio cesareo per cause indipendente da infezioni da covid (presentazione fetale podalica, pregresso parto cesareo, pregressa miomectomia e placenta previa); deve essere anche considerata una maggior tasso di positività in pazienti con cesareo programmato associata all’esecuzione di tamponi molecolari per covid-19 rispetto ad esecuzione di tamponi rapidi per covid19 eseguiti in ricoveri urgenti.
Si è osservato infine una differenza statisticamente significativa dell’emorragia post-partum, con maggior incidenza nelle donne con infezione al momento del parto (p=0,015). Questo risultato è anche coerente con ciò che viene riportato in letteratura secondo cui la fisiopatologia della SARS-CoV-2 (Severe Acute Respiratory Syndrome Infection Coronavirus 2) è caratterizzata da un diffuso danno delle cellule endoteliali, con possibile conseguente danno microvascolare diffuso, dovuto sia da una componente trombotica che genera danno locale, sia da squilibri nel reclutamento piastrinico, che pertanto determinano emorragie maggiori spontanae.
Alcuni baias che devono essere tenuti presente, sono legati alla vaccinazione: spesso questa risulta incompleta per vari fattori, come la stessa infezione o la non raccomandazione ad esecuzione della stessa nel primo trimestre, eventuale variabilità individuale della risposta immunitaria, il tempo trascorso dalla vaccinazione all’infezione ed inoltre il tipo di vaccinazione con nota efficacia differente. Altro baias è la variante Covid- 19, che non è stata valutata nel nostro studio in quanto nel periodo pandemico l’analisi molecolare non era disponibile. Infine la stratificazione del rischio di complicanze in base all’epoca gestazionale dell’infezione e il riscontro di differenze istologiche placentari, non sono stati valutati in quanto il nostro campione di pazienti è limitato.
In conclusione, questo studio ha validato l’efficacia di un’ecografia di accrescimento fetale dopo la risoluzione dell’infezione da covid-19, come anche consigliato dall’Istituto Superiore di Sanità; inoltre identifica la necessità nella prevenzione e valutazione precoce di emorragia post partum in pazienti positive al covid durante il parto.
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