Thesis etd-12082022-122115 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
COSTAGLIOLA, GIORGIO
URN
etd-12082022-122115
Thesis title
Ruolo del fenotipo immunologico avanzato nell'approccio diagnostico alle citopenie in età pediatrica
Department
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Course of study
PEDIATRIA
Supervisors
relatore Prof. Peroni, Diego
relatore Dott.ssa Casazza, Gabriella
relatore Dott.ssa Casazza, Gabriella
Keywords
- aplasia midollare
- citopenia autoimmune
- disordini congeniti dell'immunità
- immunodeficienze
- insufficienza midollare
Graduation session start date
29/12/2022
Availability
Withheld
Release date
29/12/2025
Summary
Introduzione e obiettivi: Le citopenie rappresentano la più frequente causa di consulto
ematologico in età pediatrica, e dato l’ampio numero di potenziali cause sottostanti,
l’orientamento diagnostico è frequentemente complesso. Nelle principali cause di citopenia pediatrica è presente, seppure con modalità differenti, un coinvolgimento patogenetico del sistema immunitario. Difatti, sono meccanismi riconosciuti la distruzione immunomediata periferica nella citopenie autoimmuni, la disregolazione immunitaria estesa nei disordini congeniti dell’immunità, la ridotta produzione di precursori midollari nelle sindromi ereditarie da insufficienza midollare, e la distruzione immunomediata intramidollare di precursori emopoietici nelle aplasie midollari acquisite. Obiettivo principale del presente studio è l’identificazione di differenze nel fenotipo immunologico standard e avanzato nei pazienti con citopenie a differente eziologia, per la ricerca di elementi utili nella diagnosi differenziale delle citopenie pediatriche.
Pazienti e metodi: Sono stati inclusi pazienti 36 seguiti presso l’Unità Operativa di
Oncoematologia Pediatrica dell’Azienda ospedaliero Universitaria Pisana per citopenie di diversa diagnosi (23 con citopenia immunomediata, 5 dei quali con disordini congeniti dell’immunità, 10 con sindromi ereditarie da insufficienza midollare e 3 con aplasia midollare acquisita). Per ogni paziente sono stati eseguiti analisi dei linfociti totali, sottopopolazioni standard (CD3+, CD4+, CD8+, CD19+, CD16/56+) in valore percentuale e assoluto, immunoglobuline sieriche (IgA, IgG, IgM) e fenotipo immunologico avanzato, comprendente assetto B e T naïve e di memoria.
Risultati: Dallo studio emerge come i pazienti con sindromi ereditarie da insufficienza
midollare tendano a presentare, in confronto a pazienti con citopenia immunomediata
primitiva, valori assoluti di linfociti inferiori, ridotti livelli di cellule B circolanti ed
espansione compensatoria delle cellule NK, in associazione con la tendenza ad osservare una polarizzazione delle popolazioni dei linfociti T nei confronti delle cellule di memoria. Contrariamente, una polarizzazione verso le popolazioni T naïve, associata a livelli generalmente più elevati di cellule B e cellule T regolatorie caratterizza la maggior parte dei pazienti con citopenia immunomediata primitiva. Elevati livelli di linfociti totali e di IgA sieriche, unitamente a ridotti valori di cellule B circolanti, con bassa percentuale di cellule B switched memory, unitamente alla riduzione delle cellule T regolatorie e dell’output timico ed elevazione frequente dei linfociti T doppi negativi ab sono invece gli elementi principali descritti nel sottogruppo di pazienti con citopenia secondaria a disordini congeniti dell’immunità. Infine, nonostante il numero ridotto di pazienti analizzati, si è osservata una tendenza da parte dei pazienti con aplasia midollare acquisita ad avere un fenotipo immunologico ben distinto da quanto evidenziato nelle sindromi ereditarie da insufficienza midollare, con caratteristiche di parziale sovrapposizione nei confronti delle citopenie immunomediate primitive.
Conclusioni: Pur con alcuni limiti derivanti dalla numerosità ridotta del campione e
dell’eterogeneità delle patologie prese in esame, questo studio ha mostrato aspetti di
potenziale utilità nella pratica clinica e nell’orientamento del processo di diagnosi
differenziale del paziente pediatrico con citopenia. Inoltre, lo studio apre numerose
prospettive future, comprendenti la potenziale utilità dell’analisi del repertorio di
specificità recettoriale delle cellule T (repertorio TCR) e delle cellule B (repertorio
BCR), unitamente allo studio della proliferazione linfocitaria in vitro, che potrebbero
contribuire, in futuro, a migliorare l’approccio diagnostico al paziente citopenico.
ematologico in età pediatrica, e dato l’ampio numero di potenziali cause sottostanti,
l’orientamento diagnostico è frequentemente complesso. Nelle principali cause di citopenia pediatrica è presente, seppure con modalità differenti, un coinvolgimento patogenetico del sistema immunitario. Difatti, sono meccanismi riconosciuti la distruzione immunomediata periferica nella citopenie autoimmuni, la disregolazione immunitaria estesa nei disordini congeniti dell’immunità, la ridotta produzione di precursori midollari nelle sindromi ereditarie da insufficienza midollare, e la distruzione immunomediata intramidollare di precursori emopoietici nelle aplasie midollari acquisite. Obiettivo principale del presente studio è l’identificazione di differenze nel fenotipo immunologico standard e avanzato nei pazienti con citopenie a differente eziologia, per la ricerca di elementi utili nella diagnosi differenziale delle citopenie pediatriche.
Pazienti e metodi: Sono stati inclusi pazienti 36 seguiti presso l’Unità Operativa di
Oncoematologia Pediatrica dell’Azienda ospedaliero Universitaria Pisana per citopenie di diversa diagnosi (23 con citopenia immunomediata, 5 dei quali con disordini congeniti dell’immunità, 10 con sindromi ereditarie da insufficienza midollare e 3 con aplasia midollare acquisita). Per ogni paziente sono stati eseguiti analisi dei linfociti totali, sottopopolazioni standard (CD3+, CD4+, CD8+, CD19+, CD16/56+) in valore percentuale e assoluto, immunoglobuline sieriche (IgA, IgG, IgM) e fenotipo immunologico avanzato, comprendente assetto B e T naïve e di memoria.
Risultati: Dallo studio emerge come i pazienti con sindromi ereditarie da insufficienza
midollare tendano a presentare, in confronto a pazienti con citopenia immunomediata
primitiva, valori assoluti di linfociti inferiori, ridotti livelli di cellule B circolanti ed
espansione compensatoria delle cellule NK, in associazione con la tendenza ad osservare una polarizzazione delle popolazioni dei linfociti T nei confronti delle cellule di memoria. Contrariamente, una polarizzazione verso le popolazioni T naïve, associata a livelli generalmente più elevati di cellule B e cellule T regolatorie caratterizza la maggior parte dei pazienti con citopenia immunomediata primitiva. Elevati livelli di linfociti totali e di IgA sieriche, unitamente a ridotti valori di cellule B circolanti, con bassa percentuale di cellule B switched memory, unitamente alla riduzione delle cellule T regolatorie e dell’output timico ed elevazione frequente dei linfociti T doppi negativi ab sono invece gli elementi principali descritti nel sottogruppo di pazienti con citopenia secondaria a disordini congeniti dell’immunità. Infine, nonostante il numero ridotto di pazienti analizzati, si è osservata una tendenza da parte dei pazienti con aplasia midollare acquisita ad avere un fenotipo immunologico ben distinto da quanto evidenziato nelle sindromi ereditarie da insufficienza midollare, con caratteristiche di parziale sovrapposizione nei confronti delle citopenie immunomediate primitive.
Conclusioni: Pur con alcuni limiti derivanti dalla numerosità ridotta del campione e
dell’eterogeneità delle patologie prese in esame, questo studio ha mostrato aspetti di
potenziale utilità nella pratica clinica e nell’orientamento del processo di diagnosi
differenziale del paziente pediatrico con citopenia. Inoltre, lo studio apre numerose
prospettive future, comprendenti la potenziale utilità dell’analisi del repertorio di
specificità recettoriale delle cellule T (repertorio TCR) e delle cellule B (repertorio
BCR), unitamente allo studio della proliferazione linfocitaria in vitro, che potrebbero
contribuire, in futuro, a migliorare l’approccio diagnostico al paziente citopenico.
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