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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-12042018-114423


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
MIKHAYLOVA, SVETLANA
URN
etd-12042018-114423
Titolo
"TRATTAMENTO RIABILITATIVO DEI PAZIENTI AFFETTI DA ARTROPATIA EMOFILICA"
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA
Relatori
relatore Prof. Pasquetti, Pietro
Parole chiave
  • fisiochinesiterapia
  • riabilitazione
  • artropatia emofilica
  • emofilia
Data inizio appello
18/12/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/12/2088
Riassunto
L’emofilia è una patologia congenita ed ereditaria che si sviluppa a causa della carenza, o della totale assenza, di uno dei fattori che consentono la coagulazione sanguigna. L’emofilia A è causata da un difetto del fattore VIII della coagulazione, mentre la B è dovuta ad un difetto del fattore IX. L’artropatia emofilica è la più importante causa di morbilità e disabilità nei pazienti con emofilia, ed è una condizione patologica che una volta stabilita non recede ma anzi può progredire nonostante l’instaurazione di un’appropriata terapia.
La fisioterapia e la riabilitazione rivestono un ruolo fondamentale non solo nel trattamento dell’artropatia, ma anche nella prevenzione della patologia. Scopi della fisiochinesiterapia sono: recupero dell’articolarità, aumento della forza muscolare, aumento della elasticità muscolare, recupero della propriocezione, aumento della calcificazione ossea (prevenzione dell’osteoporosi), miglioramento della funzionalità cardiorespiratoria, aumento della tolleranza allo sforzo. Il principio cardine della fisioterapia applicata a pazienti emofilici è che non si deve in nessun caso indurre il dolore e all’inizio del trattamento è opportuno lavorare al di sotto delle capacità del paziente. Lo studio proposto si pone l’obiettivo di valutare l’efficacia di un programma riabilitativo in regime ambulatoriale associato ad esercizi domiciliari in pazienti affetti da artropatia emofilica. Pertanto, 11 pazienti ( tutti uomini; età media 42 ± 15 anni) affetti da Emofilia A, B, forma da moderata a grave, sono stati reclutati presso gli ambulatori S.O.D. c. Riabilitazione della Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi (AOUC).
I pazienti sono stati valutati all’arruolamento (T0), dopo 12 settimane di trattamento combinato ambulatoriale e domiciliare (60 minuti 2 per settimana) (T1) e dopo 12 settimane di solo trattamento domiciliare (60 min 2 per settimana) (T2). L’Haemophilia Health Joint Score 2.1 (HJHS) è stato usato per valutare lo stato delle articolazioni più colpite dal sanguinamento, il Brief Pain Inventory (BPI) per il dolore, la VAS per il benessere soggettivo, l’Haemofilia Activities List (HAL) per le attività funzionali, ed infine il Functional Activity Score for Haemofilia (FISH) per l'indipendenza funzionale.
Dopo un’accurata valutazione all’arruolamento, è stato studiato un progetto riabilitativo individuale in base alle capacità di ogni paziente in termini di autonomia e limitazioni fisiche. Risultati: nessun paziente ha sospeso il trattamento a causa di complicanze (emartro). Al T1 i risultati hanno mostrato un significativo miglioramento dello stato delle articolazioni più colpite dal sanguinamento (HJHS) (p<0.01), un aumento dell’indipendenza funzionale (FISH) (p<0.05), della VAS benessere soggettivo (p<0.05) e delle attività funzionali (HAL) (p<0.05) (ad esclusione di Funzionalità delle gambe e delle braccia), inoltre si ha avuto anche una riduzione del dolore (BPI) (p=0.01) rispetto alle valutazioni effettuate a T0. Per quanto concerne le comparazioni fra T2 e T1, esse mostrano un ulteriore significativo miglioramento per HJHS (p<0.05), VAS Benessere Soggettivo (p<0.05) e riduzione del dolore (BPI) (p<0.05). Mentre a T2 rispetto a T0 sono migliorate significativamente le funzionalità delle braccia (misurata con HAL) (p<0.05), e si ha un importante mantenimento di tutti altri parametri migliorati a T1 (p<0.05). Migliorata la Funzionalità degli arti inferiori (HAL-2), ma questo miglioramento rimane comunque non statisticamente significativo.
Conclusione: l’emofilia è attualmente una malattia con aspettativa di vita sovrapponibile a quella della popolazione sana, pertanto è fondamentale proporre, oltre al trattamento farmacologico, un programma riabilitativo al fine di aumentare le abilità funzionali e facilitare la partecipazione dei pazienti, anche con forma di malattia grave, a tutte le attività di vita quotidiana.

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