Tesi etd-11302014-120758 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GNOFFO, MICHELE
URN
etd-11302014-120758
Titolo
IL MALFUNZIONAMENTO MNESTICO DEL PAZIENTE CON DISTURBO D'ANSIA
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof. Sportiello Timpano, Marco Rossano
correlatore Dott. Cammisuli, Davide
correlatore Dott. Cammisuli, Davide
Parole chiave
- Disturbo d'ansia
- Memoria
- Neuropsicologia
- Psicopatologia Cognitiva
- Working Memory
Data inizio appello
16/12/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo lavoro di tesi tratta un aspetto che spesso emerge nel corso della valutazione clinica dei soggetti con disturbi d'ansia; l'alterazione del sistema della memoria.
Questo aspetto viene segnalato da alcuni pazienti che trovano talvolta difficoltà a ricordare delle cose, il più delle volte però si considerano queste dimenticanze come conseguenza sintomatica diretta, e priva di rilevanza specifica, del disturbo psichiatrico.
La comparsa dell'approccio della psicopatologia cognitiva moderna negli utimi decenni ha dato il via allo studio degli aspetti neuropsicologici implicati nei disturbi psichiatrici. Funzioni come la memoria o il sistema esecutivo ad esempio sono considerati diversamente rispetto a come venivano considerati dai modelli classici della malattia mentale, si ritiene infatti che questi aspetti, se alterati, siano coinvolti nel mantenimento del disturbo e che la loro fragilità rappresenti un importante fattore di vulnerabilità.
Nell'affrontare l'argomento verrà esposta innanzitutto una rassegna dei modelli teorici che si sono sviluppati per comprendere l'indebolimento della memoria a breve termine nella condizione ansiosa, ripercorrendo le tappe che hanno portato a considerare l'alterazione del funzionamento dell'esecutivo centrale della working memory come un perno centrale del disturbo neuropsicologico nel soggetto ansioso.
Successivamente si andrà ad esplorare la memoria a lungo termine, cercando anche di tenere conto della natura delle difficoltà che sono affiorate nel campo della ricerca e che hanno permesso di ottenere solo una parziale comprensione del meccanismo, in particolar modo della componente episodica.
Dopo di che verranno discusse alcune delle parti affrontate precedentemente per cercare di fornire una prospettiva che sta sempre di più crescendo nel panorama scientifico, che vede nella riabilitazione delle alterazioni neurocognitive uno spiraglio per una diversa concezione di trattamento dei disturbi psichiatrici.
Nella seconda parte, il lavoro di tesi si concluderà con l'indagine sperimentale, nel quale un campione di pazienti con diagnosi psichiatrica di disturbo d'ansia sarà sottoposto ad una valutazione del sistema della memoria attraverso una batteria di test (Wechsler Memory Scale-IV; Span di Cifre, Trail Making Test [A,B]). Questi strumenti ci permetteranno di confrontare i rendimenti ottenuti ai diversi subtest che misurano le varie componenti del sistema mnestico.
Lo scopo è quello di indagare se un malfunzionamento della memoria a lungo termine sia derivato unicamente dal disturbo della memoria di lavoro o se entrano in gioco altri elementi.
Si tenterà, sebbene siano presenti evidenti limiti metodologici, di cogliere alcune caratteristiche del funzionamento mnestico che potrebbero diventare uno spunto per ricerche future.
Questo aspetto viene segnalato da alcuni pazienti che trovano talvolta difficoltà a ricordare delle cose, il più delle volte però si considerano queste dimenticanze come conseguenza sintomatica diretta, e priva di rilevanza specifica, del disturbo psichiatrico.
La comparsa dell'approccio della psicopatologia cognitiva moderna negli utimi decenni ha dato il via allo studio degli aspetti neuropsicologici implicati nei disturbi psichiatrici. Funzioni come la memoria o il sistema esecutivo ad esempio sono considerati diversamente rispetto a come venivano considerati dai modelli classici della malattia mentale, si ritiene infatti che questi aspetti, se alterati, siano coinvolti nel mantenimento del disturbo e che la loro fragilità rappresenti un importante fattore di vulnerabilità.
Nell'affrontare l'argomento verrà esposta innanzitutto una rassegna dei modelli teorici che si sono sviluppati per comprendere l'indebolimento della memoria a breve termine nella condizione ansiosa, ripercorrendo le tappe che hanno portato a considerare l'alterazione del funzionamento dell'esecutivo centrale della working memory come un perno centrale del disturbo neuropsicologico nel soggetto ansioso.
Successivamente si andrà ad esplorare la memoria a lungo termine, cercando anche di tenere conto della natura delle difficoltà che sono affiorate nel campo della ricerca e che hanno permesso di ottenere solo una parziale comprensione del meccanismo, in particolar modo della componente episodica.
Dopo di che verranno discusse alcune delle parti affrontate precedentemente per cercare di fornire una prospettiva che sta sempre di più crescendo nel panorama scientifico, che vede nella riabilitazione delle alterazioni neurocognitive uno spiraglio per una diversa concezione di trattamento dei disturbi psichiatrici.
Nella seconda parte, il lavoro di tesi si concluderà con l'indagine sperimentale, nel quale un campione di pazienti con diagnosi psichiatrica di disturbo d'ansia sarà sottoposto ad una valutazione del sistema della memoria attraverso una batteria di test (Wechsler Memory Scale-IV; Span di Cifre, Trail Making Test [A,B]). Questi strumenti ci permetteranno di confrontare i rendimenti ottenuti ai diversi subtest che misurano le varie componenti del sistema mnestico.
Lo scopo è quello di indagare se un malfunzionamento della memoria a lungo termine sia derivato unicamente dal disturbo della memoria di lavoro o se entrano in gioco altri elementi.
Si tenterà, sebbene siano presenti evidenti limiti metodologici, di cogliere alcune caratteristiche del funzionamento mnestico che potrebbero diventare uno spunto per ricerche future.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
tesi_dot...mpare.pdf | 2.33 Mb |
Contatta l’autore |