Tesi etd-11292018-162633 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
IONNI, ILARIA
URN
etd-11292018-162633
Titolo
Correlazione tra Linfociti T e B infiltranti i tessuti orbitari con l'attività dell'Orbitopatia Basedowiana (OB): possibile spiegazione per la risposta dell'OB alle terapie immunosoppressive
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL METABOLISMO
Relatori
relatore Dott. Marinò, Michele
Parole chiave
- linfociti
- Morbo di Basedow
- Oftalmopatia Basedowiana
- sistema immunitario
- tiroide
Data inizio appello
18/12/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
La patogenesi dell’Oftalmopatia Basedowiana (OB) è nota solo in parte. L’ipotesi più accreditata è che l’OB sia espressione di autoimmunità cellulo-mediata con i linfociti T come maggiori responsabili. Tuttavia è recentemente emerso un ruolo importante dei linfociti B come antigen presenting cells.
L’OB risponde agli immunosoppressori se attiva, ma non se non attiva. In altre malattie autoimmuni, la risposta a tali terapie è attribuita alla riduzione dei linfociti infiltranti l’organo bersaglio.
Lo scopo della presente tesi era di valutare se esiste una correlazione tra le caratteristiche cliniche dell’OB e l’infiltrato linfocitario nei tessuti orbitari. Venivano raccolti i tessuti orbitari di 20 pazienti consecutivi con OB sottoposti a decompressione orbitaria ed eseguite istologia e immunoistochimica per CD3 (marcatore dei linfociti T) e CD20 (marcatore dei linfociti B). Tutti i pazienti venivano sottoposti a valutazione oculistica.
Il numero totale dei linfociti infiltranti il tessuto orbitario, dei linfociti CD3- e CD20-positivi non era correlato con età, sesso, precedente terapia dell’OB, funzione tiroidea, anticorpi anti-recettore del TSH e parametri oftalmologici quali esoftalmometria, apertura palpebrale, diplopia e acuità visiva. Tuttavia era presente una correlazione diretta e statisticamente significativa, ottenuta mediante regressione lineare, tra numero dei linfociti totali, numero dei linfociti CD3- e CD20-positivi e Clinical Activity Score, a dimostrazione di un ruolo diretto sia dei linfociti T che B nella patogenesi dell’OB. Il risultato, inoltre, fornisce dati utili a spiegare la risposta favorevole ai trattamenti immunosoppressivi nei pazienti con OB attiva, ma non nei pazienti con OB inattiva.
L’OB risponde agli immunosoppressori se attiva, ma non se non attiva. In altre malattie autoimmuni, la risposta a tali terapie è attribuita alla riduzione dei linfociti infiltranti l’organo bersaglio.
Lo scopo della presente tesi era di valutare se esiste una correlazione tra le caratteristiche cliniche dell’OB e l’infiltrato linfocitario nei tessuti orbitari. Venivano raccolti i tessuti orbitari di 20 pazienti consecutivi con OB sottoposti a decompressione orbitaria ed eseguite istologia e immunoistochimica per CD3 (marcatore dei linfociti T) e CD20 (marcatore dei linfociti B). Tutti i pazienti venivano sottoposti a valutazione oculistica.
Il numero totale dei linfociti infiltranti il tessuto orbitario, dei linfociti CD3- e CD20-positivi non era correlato con età, sesso, precedente terapia dell’OB, funzione tiroidea, anticorpi anti-recettore del TSH e parametri oftalmologici quali esoftalmometria, apertura palpebrale, diplopia e acuità visiva. Tuttavia era presente una correlazione diretta e statisticamente significativa, ottenuta mediante regressione lineare, tra numero dei linfociti totali, numero dei linfociti CD3- e CD20-positivi e Clinical Activity Score, a dimostrazione di un ruolo diretto sia dei linfociti T che B nella patogenesi dell’OB. Il risultato, inoltre, fornisce dati utili a spiegare la risposta favorevole ai trattamenti immunosoppressivi nei pazienti con OB attiva, ma non nei pazienti con OB inattiva.
File
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TESI.pdf | 2.37 Mb |
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