Tesi etd-11292009-151004 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
SANDIONIGI, ANNA
URN
etd-11292009-151004
Titolo
Analisi paleogenetiche condotte sui reperti umani nella necropoli romana del Frizzone (Lucca)
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
BIODIVERSITA' ED EVOLUZIONE
Relatori
relatore Mallegni, Francesco
relatore Caramelli, David
correlatore Manfredini, Alessandro
relatore Caramelli, David
correlatore Manfredini, Alessandro
Parole chiave
- antropologia
- mtDNA
- paleogenetica
Data inizio appello
14/12/2009
Consultabilità
Completa
Riassunto
In generale, si pensa che la diversità genomica entro e fra popolazioni moderne sia frutto dei cambiamenti demografici e delle pressioni
evolutive che hanno interessato i loro antenati preistorici e proto-storici (Ammerman e Cavalli Sforza, 1984; von Haeseler, A. et al., 1995; Ri-
chards, M.B. et al., 2000; Torroni, A. et al., 2001; Underhill, P.A. et al., 2001). L’ipotesi principale è che i processi che hanno determinato
la variabilità genetica complessiva di una nazione intera, come l’Italia, debbano essere avvenuti quando la densità di popolazione era bassa, cioé in tempi molto remoti (Piazza, A. et al., 1988). Finora però, non è stato possibile verificare pienamente questa assunzione, proprio perché non esistono molti dati sulle popolazioni antiche e quelli che esistono sono in parte contrastanti.
Dati recenti sulla popolazione Etrusca (Verenesi, C. et al., 2004) fanno pensare che ci sia una discontinuità genetica tra questa e le attuali popolazioni che abitano la medesima area; inoltre da uno dei pochi studi su larga scala disponibili sul DNA antico è stato dimostrato come un drastico cambiamento nel pool genico mitocondriale possa richiedere anche solo pochi secoli (Wang, L. et al., 2000). Alla luce di quanto esposto appare perciò necessario raccogliere dati su altre popolazioni antiche, e
paragonare gli individui moderni ed antichi in varie località e in tempi differenti al fine eseguire uno studio genetico diacronico e sincronico.
Per questo motivo nasce il progetto “Eredità genetica dell’Italia Antica” in cui questa tesi è inserita.
Dai 13 campioni iniziali analizzati in questo studio provenienti dalla necropoli del Frizzone (II sec. a.C., I sec. d.C.) sono state ricostruite 8 sequenze complete, attraverso tecniche di antropologia molecolare /paleogenetica, della lunghezza di 360 bp della regione HVR-I (16024-16383), la regione di controllo (D-Loop) del DNA mitocondriale
(mtDNA).
Il confronto di queste sequenze mitocondriali attraverso il tempo e lo spazio dovrebbe permettere di ricostruire uno scenario più realistico di quelli che erano i rapporti fra i lucchesi antichi, fra essi e le altre popolazioni italiche antiche e le popolazioni che vivono ora nelle stesse aree.
Lo scopo ultimo di questo progetto è introdurre una dimensione temporale nello studio della variabilità genetica, che ci permetta di comprendere con quanta rapidità le linee mitocondriali vengano rimpiazzate attraverso il tempo, e quindi che livelli di continuità genealogica esistano fra popolazioni che hanno occupato la stessa regione geografica in diversi intervalli di tempo.
evolutive che hanno interessato i loro antenati preistorici e proto-storici (Ammerman e Cavalli Sforza, 1984; von Haeseler, A. et al., 1995; Ri-
chards, M.B. et al., 2000; Torroni, A. et al., 2001; Underhill, P.A. et al., 2001). L’ipotesi principale è che i processi che hanno determinato
la variabilità genetica complessiva di una nazione intera, come l’Italia, debbano essere avvenuti quando la densità di popolazione era bassa, cioé in tempi molto remoti (Piazza, A. et al., 1988). Finora però, non è stato possibile verificare pienamente questa assunzione, proprio perché non esistono molti dati sulle popolazioni antiche e quelli che esistono sono in parte contrastanti.
Dati recenti sulla popolazione Etrusca (Verenesi, C. et al., 2004) fanno pensare che ci sia una discontinuità genetica tra questa e le attuali popolazioni che abitano la medesima area; inoltre da uno dei pochi studi su larga scala disponibili sul DNA antico è stato dimostrato come un drastico cambiamento nel pool genico mitocondriale possa richiedere anche solo pochi secoli (Wang, L. et al., 2000). Alla luce di quanto esposto appare perciò necessario raccogliere dati su altre popolazioni antiche, e
paragonare gli individui moderni ed antichi in varie località e in tempi differenti al fine eseguire uno studio genetico diacronico e sincronico.
Per questo motivo nasce il progetto “Eredità genetica dell’Italia Antica” in cui questa tesi è inserita.
Dai 13 campioni iniziali analizzati in questo studio provenienti dalla necropoli del Frizzone (II sec. a.C., I sec. d.C.) sono state ricostruite 8 sequenze complete, attraverso tecniche di antropologia molecolare /paleogenetica, della lunghezza di 360 bp della regione HVR-I (16024-16383), la regione di controllo (D-Loop) del DNA mitocondriale
(mtDNA).
Il confronto di queste sequenze mitocondriali attraverso il tempo e lo spazio dovrebbe permettere di ricostruire uno scenario più realistico di quelli che erano i rapporti fra i lucchesi antichi, fra essi e le altre popolazioni italiche antiche e le popolazioni che vivono ora nelle stesse aree.
Lo scopo ultimo di questo progetto è introdurre una dimensione temporale nello studio della variabilità genetica, che ci permetta di comprendere con quanta rapidità le linee mitocondriali vengano rimpiazzate attraverso il tempo, e quindi che livelli di continuità genealogica esistano fra popolazioni che hanno occupato la stessa regione geografica in diversi intervalli di tempo.
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