Tesi etd-11292005-115932 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Di Giannantonio, Sara
Indirizzo email
sara_di_giannantonio@yahoo.it
URN
etd-11292005-115932
Titolo
Analisi e progettazione di elementi radianti d'array in banda HF per radar OTH
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA DELLE TELECOMUNICAZIONI
Relatori
relatore Prof. Monorchio, Agostino
Parole chiave
- elementi radianti d'array in banda HF
- HFSWR
- NEC
- radar OTH
- Skywave
Data inizio appello
22/12/2005
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
22/12/2045
Riassunto
Questo lavoro di tesi è incentrato sullo studio di antenne operanti in banda HF e quindi nell’intervallo di frequenze che va dai 2 ai 30 MHz. In particolare, l’attenzione è stata focalizzata sul dimensionamento e la configurazione di possibili elementi radianti che, posti in configurazione di array, siano in grado di realizzare un’antenna da utilizzare in un radar per copertura terrestre di tipo OTH (Over The Horizon).
Lo studio si propone, quindi, di ricercare delle possibili strutture radianti che siano direttive o omnidirezionali, dipendentemente dalla copertura caratteristica richiesta dal radar che, a sua volta, può essere minore o pari a 360°.
La struttura finale sarà data dalla combinazione a schiera di suddetti elementi, e l’array risultante dovrà avere precise caratteristiche in termini di direttività e guadagno.
Il punto di partenza sarà, pertanto, l’individuazione di singole strutture che presentino buone prestazioni all’interno dell’intera banda HF, o in gran parte di essa, unitamente ad un ridotto ingombro. Infatti, per la banda presa in esame, la lunghezza d’onda assume valori ragguardevoli. Si va dai 10 m, relativi al limite superiore di frequenza di 30 MHz, fino ai 150 m che si avrebbero a 2 MHz.
Questo, da una parte, vincola la scelta della tipologia di antenna da utilizzare, dall’altra, comporta forti difficoltà al tentativo di ridurre le dimensioni totali della struttura. La necessità nasce, come detto, dall’intenzione di combinare le antenne in array. Oltre, infatti, alla distanza minima fra le antenne, legata alla larghezza fisica di ognuna, è necessario tenere in considerazione il fatto che esse dovranno essere distanziate di opportune quantità per evitare effetti di mutuo accoppiamento che potrebbero compromettere il funzionamento dell’intera struttura. Mantenendo, quindi, a valori limitati le dimensioni della singola struttura, ognuna di esse potrà essere adeguatamente distanziata da quella immediatamente adiacente di una quantità che garantisca l’assenza di tali fenomeni.
Per quanto riguarda, invece, le caratteristiche radiative, gli elementi dovranno, presi singolarmente, avere un diagramma il più possibile indipendente dalla frequenza, in modo da garantire un corretto funzionamento ad ogni frequenza compresa nella banda di interesse.
Lo studio si propone, quindi, di ricercare delle possibili strutture radianti che siano direttive o omnidirezionali, dipendentemente dalla copertura caratteristica richiesta dal radar che, a sua volta, può essere minore o pari a 360°.
La struttura finale sarà data dalla combinazione a schiera di suddetti elementi, e l’array risultante dovrà avere precise caratteristiche in termini di direttività e guadagno.
Il punto di partenza sarà, pertanto, l’individuazione di singole strutture che presentino buone prestazioni all’interno dell’intera banda HF, o in gran parte di essa, unitamente ad un ridotto ingombro. Infatti, per la banda presa in esame, la lunghezza d’onda assume valori ragguardevoli. Si va dai 10 m, relativi al limite superiore di frequenza di 30 MHz, fino ai 150 m che si avrebbero a 2 MHz.
Questo, da una parte, vincola la scelta della tipologia di antenna da utilizzare, dall’altra, comporta forti difficoltà al tentativo di ridurre le dimensioni totali della struttura. La necessità nasce, come detto, dall’intenzione di combinare le antenne in array. Oltre, infatti, alla distanza minima fra le antenne, legata alla larghezza fisica di ognuna, è necessario tenere in considerazione il fatto che esse dovranno essere distanziate di opportune quantità per evitare effetti di mutuo accoppiamento che potrebbero compromettere il funzionamento dell’intera struttura. Mantenendo, quindi, a valori limitati le dimensioni della singola struttura, ognuna di esse potrà essere adeguatamente distanziata da quella immediatamente adiacente di una quantità che garantisca l’assenza di tali fenomeni.
Per quanto riguarda, invece, le caratteristiche radiative, gli elementi dovranno, presi singolarmente, avere un diagramma il più possibile indipendente dalla frequenza, in modo da garantire un corretto funzionamento ad ogni frequenza compresa nella banda di interesse.
File
Nome file | Dimensione |
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00_Indic...zione.pdf | 14.62 Kb |
01_Capitolo_1.pdf | 248.55 Kb |
02_Capitolo_2.pdf | 198.95 Kb |
03_Capitolo_3.pdf | 553.38 Kb |
06_capitolo_6.pdf | 54.40 Kb |
Bibliografia.pdf | 9.46 Kb |
2 file non consultabili su richiesta dell’autore. |