Tesi etd-11282019-220001 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DI FRESCO, GIULIA
URN
etd-11282019-220001
Titolo
La presa in carico del paziente con disturbo da deficit di attenzione e iperattività in età evolutiva: ipotesi di protocollo di intervento multiprofessionale condiviso nell'Azienda Usl Toscana Nord Ovest
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
SCIENZE RIABILITATIVE DELLE PROFESSIONI SANITARIE
Relatori
relatore Prof. Falossi, Enzo
Parole chiave
- adhd
- Azienda Usl Toscana Nord Ovest
- età evolutiva
- protocollo
Data inizio appello
16/12/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/12/2089
Riassunto
La sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) è uno dei disturbi neuropsichiatrici più comuni dello sviluppo neuropsichico del bambino e dell'adolescente, caratterizzato da difficoltà nel sostenere l’attenzione, iperattività e comportamento impulsivo.
La manifestazione si colloca generalmente prima dei 7 anni d’età: i sintomi dell’ADHD diventano più evidenti di solito in età scolare, sono più frequenti nei maschi rispetto alle femmine (rapporto 3:1) e tendono a persistere in età adulta.
Gli ultimi studi condotti in Italia mostrano prevalenze oscillanti tra lo 0,4% e il 3,6%: stando a questi dati tale disturbo interesserebbe oltre 30.000 bambini e adolescenti. Questo numero comprende quadri clinici di ogni livello di gravità. Inoltre, diverse sono le comorbidità neuropsichiatriche e mediche associate all’ADHD, spesso correlate all’età e al livello di sviluppo.
Da una breve analisi condotta tra i coordinatori delle UFSMIA dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest è emerso che sono pochi i casi di ADHD “puro” in carico presso tali unità, mentre tale sindrome è quasi sempre presente in tutti i bambini con un disturbo del neurosviluppo: non esistono quindi percorsi, protocolli o procedure specifici per la presa in carico del bambino affetto da ADHD ma esso rientra come comorbidità nei percorsi per la presa in carico di bambini affetti da disturbi del neurosviluppo.
Data quindi la complessità di questa patologia e dell’alta probabilità che essa si trovi in associazione ad altri gravi disturbi, appare importante dare definizione alla presa in carico dei bambini che presentano tale quadro, sia esso presente in maniera esclusiva ma soprattutto in comorbidità con un disturbo del neurosviluppo coinvolgendo i numerosi e differenti professionisti operanti nell’ambito della salute mentale dell’infanzia e dell’adolescenza che intervengono in ambito neuropsichiatrico infantile. Occorre dunque predisporre di un piano con specifico riguardo all’ADHD per assicurare una presa in carico adeguata al bambino e alla sua famiglia e omogenea all’interno delle UFSMIA afferenti all’Azienda Usl Toscana Nord Ovest coordinando le azioni tutti i professionisti dell’equipe di neuropsichiatria che vi appartengono.
Lo scopo di questo lavoro è dunque quello di analizzare e, se necessario, modificare la situazione attuale riguardante la presa in carico dei pazienti in età evolutiva affetti da ADHD, sia esso in forma “pura” o in associazione ad altri disturbi del neurosviluppo, con la possibilità di ipotizzare un protocollo di intervento multiprofessionale condiviso applicabile in un contesto specifico costituito dall’Azienda Usl Toscana Nord Ovest.
La manifestazione si colloca generalmente prima dei 7 anni d’età: i sintomi dell’ADHD diventano più evidenti di solito in età scolare, sono più frequenti nei maschi rispetto alle femmine (rapporto 3:1) e tendono a persistere in età adulta.
Gli ultimi studi condotti in Italia mostrano prevalenze oscillanti tra lo 0,4% e il 3,6%: stando a questi dati tale disturbo interesserebbe oltre 30.000 bambini e adolescenti. Questo numero comprende quadri clinici di ogni livello di gravità. Inoltre, diverse sono le comorbidità neuropsichiatriche e mediche associate all’ADHD, spesso correlate all’età e al livello di sviluppo.
Da una breve analisi condotta tra i coordinatori delle UFSMIA dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest è emerso che sono pochi i casi di ADHD “puro” in carico presso tali unità, mentre tale sindrome è quasi sempre presente in tutti i bambini con un disturbo del neurosviluppo: non esistono quindi percorsi, protocolli o procedure specifici per la presa in carico del bambino affetto da ADHD ma esso rientra come comorbidità nei percorsi per la presa in carico di bambini affetti da disturbi del neurosviluppo.
Data quindi la complessità di questa patologia e dell’alta probabilità che essa si trovi in associazione ad altri gravi disturbi, appare importante dare definizione alla presa in carico dei bambini che presentano tale quadro, sia esso presente in maniera esclusiva ma soprattutto in comorbidità con un disturbo del neurosviluppo coinvolgendo i numerosi e differenti professionisti operanti nell’ambito della salute mentale dell’infanzia e dell’adolescenza che intervengono in ambito neuropsichiatrico infantile. Occorre dunque predisporre di un piano con specifico riguardo all’ADHD per assicurare una presa in carico adeguata al bambino e alla sua famiglia e omogenea all’interno delle UFSMIA afferenti all’Azienda Usl Toscana Nord Ovest coordinando le azioni tutti i professionisti dell’equipe di neuropsichiatria che vi appartengono.
Lo scopo di questo lavoro è dunque quello di analizzare e, se necessario, modificare la situazione attuale riguardante la presa in carico dei pazienti in età evolutiva affetti da ADHD, sia esso in forma “pura” o in associazione ad altri disturbi del neurosviluppo, con la possibilità di ipotizzare un protocollo di intervento multiprofessionale condiviso applicabile in un contesto specifico costituito dall’Azienda Usl Toscana Nord Ovest.
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