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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11282018-103034


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VALERIO, MARTA
URN
etd-11282018-103034
Titolo
I metodi della geochimica nella caratterizzazione ambientale: un caso-studio di contaminazione da mercurio
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof. Petrini, Riccardo
correlatore Prof. Ribolini, Adriano
correlatore Dott.ssa Ghezzi, Lisa
Parole chiave
  • DMA-80
  • mercurio
  • caratterizzazione ambientale
Data inizio appello
14/12/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/12/2088
Riassunto
Il presente lavoro di tesi riguarda l’applicazione di metodi di geochimica alla caratterizzazione ambientale di un sito dismesso, nel contesto della nuova destinazione d’uso. Il sito in esame è costituito dal complesso immobiliare posto nel centro della città di Pisa di proprietà dell’Università di Pisa, sede per diversi anni del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale ed utilizzato per molto tempo sia per didattica che per attività di ricerca. Una serie di Dipartimenti dell’Ateneo pisano, a diverso titolo, concorrono alla caratterizzazione dell’area in vista della sua possibile nuova destinazione d’uso. Nel progetto, compito della componente geochimica è quello di caratterizzare le matrici ambientali, definirne lo stato di qualità ed eventualmente formulare prima un modello concettuale della contaminazione, poi un modello definitivo e, infine, valutare le possibilità di messa in sicurezza permanente o bonifica. Lo studio comprende inoltre l’analisi storica delle attività che hanno caratterizzato il sito, per una prima valutazione a priori delle possibili criticità ambientali. Il presente lavoro di Tesi si colloca in questo contesto.
L’approccio alla caratterizzazione di un sito potenzialmente contaminato avviene attraverso il rispetto di una normativa che è esplicitata all'interno del decreto n.152 del 2006 “Norme in materia ambientale”. In particolare, nell'allegato 2 al titolo V della parte quarta del decreto è indicata in maniera chiara la procedura da seguire in caso di studio di carattere ambientale.
Per prima cosa dunque è stato effettuato un campionamento preliminare dei suoli dell’area per valutare in maniera generale i possibili contaminanti presenti nel terreno e in modo da adeguare, ove necessario, i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) degli addetti ai lavori. Contestualmente al campionamento è stata effettuata un’indagine Georadar nell'area di studio per determinare le caratteristiche generali dei primi metri di sottosuolo ed individuare eventuali target potenzialmente problematici nella fase di esecuzione dei lavori. I dati ottenuti hanno mostrato come unica criticità la presenza di mercurio in alcune parti del sito. In seguito a questa osservazione il lavoro è stato mirato allo studio più approfondito della contaminazione da mercurio. È stato quindi effettuato il campionamento del suolo, inclusa la rizosfera, dell’apparato radicale e delle parti aeree di una specie accumulatrice di metalli (Taraxacum officinale) per valutare preliminarmente l’assorbimento e la eventuale traslocazione del mercurio al biota. Laddove possibile, sono state campionate anche acque per una caratterizzazione generale.
Per analizzare i campioni raccolti, nel presente lavoro è stata messa a punto una metodologia di analisi di Hg in varie matrici attraverso il misuratore diretto di Hg Milestone modello DMA-80, tripla cella, uno strumento che utilizza l’assorbimento atomico del mercurio e ne misura la sua concentrazione assoluta in un campione che può essere solido o liquido.
I risultati ottenuti sono stati messi a confronto con quanto rilevato nelle precedenti indagini relative al sito contaminato limitrofo, l’ex Istituto farmaceutico Guidotti, al fine di generare una caratterizzazione più ampia delle possibili sorgenti di contaminazione, in particolare del mercurio, e del destino di questo contaminante. Le analisi nell'area di studio mostrano una contaminazione distribuita in maniera variabile a scala spaziale e nei diversi orizzonti dei suoli campionati, inclusa la rizosfera. Non vengono evidenziate particolari criticità di rilascio di forme volatili e non si evidenziano fenomeni di iperaccumulazione diffusi. Vengono inoltre formulate ipotesi sulla origine del contaminante. La fase acquosa, pur nella limitatezza dei punti di campionamento, non mostra criticità per il mercurio; viceversa altre specie potenzialmente tossiche, ad esempio l’antimonio, superano le concentrazioni soglia di contaminazione imposte dal D. Lgs. 152/2006 per le acque sotterranee.
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