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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11272023-140339


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SURIANO SIMONCINI, LORENZO
URN
etd-11272023-140339
Titolo
Il metodo dinamico-ecologico, per una nuova didattica sportiva
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITA' MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
Relatori
relatore Prof. Forti, Cristiano
Parole chiave
  • perception-action coupling
  • ecological dynamics
  • costraints led approach
  • differential learning
  • small sides games
  • selforganization
Data inizio appello
13/12/2023
Consultabilità
Completa
Riassunto
I principali approcci alla metodologia d’allenamento sportivo sono quello cognitivo e quello dinamico-ecologico, che differiscono tra loro per i principi teorici e le applicazioni pratiche. Questa revisione ha analizzato in modo critico le carenze e i limiti del metodo cognitivo tradizionale nell'ambito dell'educazione sportiva, sottolineando invece, l'importanza di abbracciare una prospettiva moderna basata sull’approccio dinamico-ecologico.
Nella prima sezione si sono passate in rassegna le teorie dell’apprendimento e del controllo motorio che governano l’approccio cognitivo e le metodologie pratiche che ne scaturiscono, portando alla luce le lacune che queto modello presenta nei confronti di fenomeni rilevabili dagli studi e dalla pratica comune come la variabilità esecutiva (repetition without repetition), la variabilità contestuale e il problema dei gradi di libertà di Bernstein.
Successivamente viene proposto l’approccio dinamico-ecologico, partendo dai primi studi di Bernstein fino alle principali teorie di riferimento, quali la teoria dei sistemi dinamici, della percezione di Gibson, della coordinazione dinamica di Kelso e i modelli di apprendimento e controllo motorio che ne conseguono.
Il fulcro dell’approccio dinamico-ecologico risiede nel complicato ed indissolubile legame individuo-ambiente; l’uomo come sistema dinamico complesso si adatta continuamente al proprio ambiente autoorganizzando i propri comportamenti in funzione del compito da eseguire.
Le interazioni e le risposte che comandano questo processo sono di natura non-lineare e quindi di difficile interpretazione se si adottano sistemi di riferimento tradizionali; ogni variabile, anche la più piccola può portare a grandi cambiamenti all’interno del sistema.
Si confutano così gli approcci riduzionistici e centralisti a base del modello cognitivo.
Le differenze tra i due metodi si rispecchiano anche nella pratica, da una parte un approccio prescrittivo volto all’acquisizione e al perfezionamento di una tecnica ideale che si mantenga al variare delle situazioni, dall’altro un approccio euristico che guida gli atleti all’esplorazione del proprio panorama percettivo-motorio in cerca di un’abilità che si adatti alle mutevoli circostanze ambientali.
In maniera analoga anche il ruolo e i compiti dell’allenatore cambiano all’interno di questo approccio, passando da istruttore a guida e designer di ambienti di apprendimento ideali affinché determinate abilità motorie funzionali possano emergere.
Nell’ultima parte si portano così degli esempi pratici delle nuove metodologie e mezzi d’allenamento come la pedagogia non lineare (NLP), il costraints led approach (CLA), il differential learning (DL) e gli small-sides-games (SSG), facendo particolare riferimento alla mia esperienza personale come allenatore di pallacanestro giovanile.
Il processo di insegnamento-apprendimento motorio nello sport ha seguito modelli tradizionali centralisti e cognitivi, influenzando gli stili di insegnamento e gli approcci all'apprendimento. Attualmente, tali approcci riflettono ancora visioni causali e lineari e adottano metodologie prescrittive. Nonostante la consolidata pratica e i fondamenti teorici a supporto, questi approcci non riescono a cogliere appieno la complessità dei meccanismi coinvolti nella realizzazione del movimento umano. Questa complessità è particolarmente evidente nella intricata interazione tra individuo e ambiente, nonché nella relazione circolare tra percezione e azione, comprensibili solo tramite l’adozione di un approccio olistico come quello dinamico-ecologico.
Lo scopo della tesi è di mettere in risalto questo approccio, spiegarne i concetti chiave in maniera chiara e portare degli spunti pratici affinché anche altri professionisti del settore sportivo possano portare nella loro cassetta degli attrezzi un metodo, a mio parere, rivoluzionario che permette di strutturare un’ambiente d’ apprendimento quantomai efficace e stimolante.
I testi di riferimento per la stesura della tesi sono stati “How we learn to move” (Gray, 2020), “The costraints led approach” (Renshaw et.al 2019), “Allenamento della forza e coordinazione, un approccio integrativo” (Bosch, 2018), mentre gli studi citati sono stati consultati da i seguenti motori di ricerca: Pubmed, Sciencedirect e Reserchgate.
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