Tesi etd-11272023-093222 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GUMINA, ROSA
URN
etd-11272023-093222
Titolo
Il sistema portuale tra presente e futuro
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
MANAGEMENT E CONTROLLO DEI PROCESSI LOGISTICI
Relatori
relatore Dott.ssa Carpita, Francesca
Parole chiave
- Confronto con altri sistemi portuali
- Direttiva Bolkestein
- Legge n. 84/1994
- Piano del Mare
- Porto
- privatizzazione porti
- Relazione speciale della Corte dei conti
Data inizio appello
13/12/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/12/2026
Riassunto
L’elaborato è volto ad analizzare l’odierno ruolo dei porti e della funzione strategica che questi rivestono nel quadro dello sviluppo sostenibile e di una realtà sempre più complessa e in fase di trasformazione costante.
A tal fine si è quindi partiti analizzando il ruolo dei porti nella loro evoluzione diacronica e sincronica così da ripercorre le funzioni assunte da questi nel percorso di modifica e revisione che ha interessato il sistema portuale in particolare dal 1994, nonché con la riforma del 2016 e le successive modifiche e integrazioni. Questo ha significato investigare il complesso sistema di governace portuale nel quadro della normativa di settore, evidenziandone i punti di arrivo ed i possibili sviluppi della materia. Ciò ha dunque portato a porre l’accento anche sulle recenti ipotesi di privatizzazione del settore, non scevre da problematiche istituzionali e dalle logiche di mercato.
Al qual tempo nell’elaborato si è cercato di rileggere il centrale ruolo dei porti che emerge dal piano del mare 2023-2025 nella cornice europea. Il che porta ad una rilettura delle tematiche ambientali in connessione non soltanto al trasporto marittimo, ma anche alle infrastrutture portuali nello loro dimensione nazionale ed europea, posto che queste contribuiscono assieme al trasporto marittimo agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Questa strategia mira a promuovere la crescita sostenibile della blue economy, sottolineando l'importanza di un approccio ecosistemico e della cooperazione transfrontaliera.
Ciò significa dunque anche in rapporto alle politiche pubbliche volto alla transizione energetica, ambientale e sociale, di cui i Porti risultano essere parte integrante. Un processo in divenire, anche grazie alle strategie del PNRR e del Re Power.
Seguendo tale percorso l’analisi ha poi sviluppato un focus ad hoc sull’importanze del sistema portuale nell’ambito del trasporto intermodale, il che ha portato ad analizzare la recente Relazione Speciale della Corte dei conti europea che ha fatto emergere le tinte fosche che ancora stanno connotando le modalità del trasporto merci. Tale Relazione, infatti, come tutte le Relazioni speciali della Corte dei conti europea, al di là della loro qualificazione giuridica quale misure di soft law, rappresentano infatti “un monito” per le istituzioni europee e gli Stati membri che dovranno certamente lavorare per cercare di colmare le lacune evidenziate.
Il condizionale è d’obbligo, ma l’auspicio è quello che sia in corso un processo di trasformazione volto a porre in essere un sistema di intermodalità capace d contribuire agli obiettivi del Green deal.
A tal fine si è quindi partiti analizzando il ruolo dei porti nella loro evoluzione diacronica e sincronica così da ripercorre le funzioni assunte da questi nel percorso di modifica e revisione che ha interessato il sistema portuale in particolare dal 1994, nonché con la riforma del 2016 e le successive modifiche e integrazioni. Questo ha significato investigare il complesso sistema di governace portuale nel quadro della normativa di settore, evidenziandone i punti di arrivo ed i possibili sviluppi della materia. Ciò ha dunque portato a porre l’accento anche sulle recenti ipotesi di privatizzazione del settore, non scevre da problematiche istituzionali e dalle logiche di mercato.
Al qual tempo nell’elaborato si è cercato di rileggere il centrale ruolo dei porti che emerge dal piano del mare 2023-2025 nella cornice europea. Il che porta ad una rilettura delle tematiche ambientali in connessione non soltanto al trasporto marittimo, ma anche alle infrastrutture portuali nello loro dimensione nazionale ed europea, posto che queste contribuiscono assieme al trasporto marittimo agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Questa strategia mira a promuovere la crescita sostenibile della blue economy, sottolineando l'importanza di un approccio ecosistemico e della cooperazione transfrontaliera.
Ciò significa dunque anche in rapporto alle politiche pubbliche volto alla transizione energetica, ambientale e sociale, di cui i Porti risultano essere parte integrante. Un processo in divenire, anche grazie alle strategie del PNRR e del Re Power.
Seguendo tale percorso l’analisi ha poi sviluppato un focus ad hoc sull’importanze del sistema portuale nell’ambito del trasporto intermodale, il che ha portato ad analizzare la recente Relazione Speciale della Corte dei conti europea che ha fatto emergere le tinte fosche che ancora stanno connotando le modalità del trasporto merci. Tale Relazione, infatti, come tutte le Relazioni speciali della Corte dei conti europea, al di là della loro qualificazione giuridica quale misure di soft law, rappresentano infatti “un monito” per le istituzioni europee e gli Stati membri che dovranno certamente lavorare per cercare di colmare le lacune evidenziate.
Il condizionale è d’obbligo, ma l’auspicio è quello che sia in corso un processo di trasformazione volto a porre in essere un sistema di intermodalità capace d contribuire agli obiettivi del Green deal.
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