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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11272015-002934


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GENTILE, ANTONIA ELENA
URN
etd-11272015-002934
Titolo
La persona assistitia nel setting domiciliare secondo il modello per Intensita' di Cure: proposte per l'infermieristica territoriale
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE
Relatori
relatore Dott.ssa Traballoni, Luciana
Parole chiave
  • Non autosufficienza
  • fragilità
  • disabilità
  • assistenza domiciliare
Data inizio appello
17/12/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’innalzamento della vita media ha determinato un aumento delle patologie cronico - degenerative collegate spesso alla disabilità, generando nelle famiglie un alto bisogno assistenziale non sempre adeguatamente sostenuto da politiche di protezione. La politica sanitaria attuata negli ultimi anni in Toscana con la Legge 40 del 2005 e il PSR 2008-2010, ha portato ad una progressiva riduzione della percentuale di ospedalizzazione, con conseguente diminuzione dei posti letto negli ospedali per acuti. Questa diminuzione non ha lo scopo di ridurre le risposte necessarie in termini di cura agli utenti ma di determinare uno spostamento di risorse verso i servizi territoriali. Sebbene il ricorso all’ospedale sia sensibilmente ridotto grazie ad una più diffusa attenzione all’uso appropriato di questa risorsa costosa finalizzata al trattamento dell’acuzie, vi sono ancora difficoltà da superare, che richiedono una definizione di competenze e una sinergia virtuosa con il territorio. Il territorio diventa l’ambito elettivo di intervento per la gestione delle cronicità, nella misura in cui l’assistenza territoriale consente al paziente, da un lato di ricevere l’assistenza di cui necessita, rimanendo nel proprio ambiente mantenendo le proprie abitudini quotidiane; dall’altro, consente una riduzione del tasso di ospedalizzazione e un più appropriato impiego delle risorse del SSN.
Obiettivo del lavoro: valutare se con il trasferimento del presidio ospedaliero pratese, avvenuto nel 2013, si sia verificato un incremento dell’assistenza domiciliare attraverso il potenziamento dell’offerta territoriale.
Metodologia: estrazione dati su applicativo Caribel ed elaborazione su foglio di calcolo Excel raggruppandoli per classi omogenee di intervento infermieristico: C1,C2,C3. Popolazione di riferimento: pazienti in ADI nella provincia di Prato e comuni limitrofi. Periodo di riferimento: 01/01/2012–31/12/2014. Risultati: dal 2012 le prestazioni infermieristiche domiciliari hanno avuto un incremento pari a 33155. Nella Classe 1: aumento degli intereventi di igiene e mobilizzazione > 1.820 pari al 48%; aumento di prelievi ematici domiciliari > 2.532 pari al 7,7%; Classe 2: aumento della gestione del catetere vescicale > 632 pari all’11,4%; aumento delle medicazioni >13.973. Classe 3: aumento degli interventi educativi > 4012 pari all’85,3%; aumento della valutazione e consulenza infermieristica >11.891 pari al 83.5%. Discussione: I dati ottenuti da questa analisi evidenziano che il nuovo ospedale di Prato improntato sul modello per Intensità di Cure, ha determinato un aumento dei casi complessi gestiti a domicilio. Ciò comporta la necessità di valutare: >supporto educativo nelle competenze di base dei caregiver; > delle competenze specifiche rispetto a gestione ad esempio delle ferite difficili; l'evoluzione delle competenze anche attraverso percorsi di formazione complementare, e privilegiando i sistemi a rete e il lavoro in squadra. Conclusioni: la ricerca effettuata sulle attività domiciliari dell’ASL 4 di Prato mette in risalto alcuni punti che si ritengono importanti in funzione della riorganizzazione attuata con la Legge Regionale n.28 del 16/03/2015. Azioni: potenziamento delle Cure Domiciliari strutturata in modo da avere una continuità delle cure H 24 con reperibilità almeno telefonica; realizzare percorsi di cura integrati per la gestione della fragilità in età pediatrica, con uno sguardo al fenomeno della multiculturalità; maggiore integrazione dell’ospedale con il territorio e maggiore organizzazione delle cure in “rete”; è necessario, tuttavia, che sia potenziato il sistema informativo. Omogeneizzazione dei modelli teorici di riferimento per la presa in carico della persona assistita a domicilio; esternalizzazione dei prelievi domiciliari al fine di recuperare personale da dedicare alle Cure Domiciliari.

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