• decision-making
• eye-tracking
• goalkeeper strategies
• penalties
• soccer strategies
• sport neuroscience

La letteratura suggerisce che il movimento dei fianchi, dell’arto inferiore di tiro e del tronco, prima, dopo e durante il contatto piede-palla, siano importanti per aumentare la predizione di tiro. Per contro c’è chi sostiene che l’orientamento del piede di appoggio appena prima del contatto con la palla sia maggiormente predittivo. Tuttavia i ricercatori si sono basati solo su resoconti verbali, per contro sono stati fatti pochi tentativi per rilevare i comportamenti visivi del portiere mediante le tecniche di registrazione dei movimenti oculari (Noël & Van Der Kamp, 2012a; Savelsbergh, Van der Kamp, Williams, & Ward, 2005; Savelsbergh, Williams, Van Der Kamp, & Ward, 2002)
L’obiettivo del nostro lavoro di tesi è stato quello di analizzare le strategie di fissazione oculare di calciatori esperti, di ruolo portiere, negli istanti che precedono il tiro del rigore per comprendere se i pattern oculari possano essere driver in grado di predire maggiormente la direzione del pallone nel momento del rigore.
Per studiare questo fenomeno è stata adottata la tecnologia eye-tracking, ovvero una tecnologia non invasiva ampiamente utilizzata nella sfera delle neuroscienze. Sono stati reclutati 20 portieri di calcio ai quali è stato mostrato un video contenente 15 rigori ciascuno su uno schermo di computer per un totale di 300 visualizzazioni. Il video mostrava il momento del calcio di rigore e si interrompeva 300 millisecondi prima del contatto del piede del rigorista con il pallone. Grazie alla strumentazione eye-tracker è stato possibile tracciare i movimenti oculari per comprendere dove si focalizzasse lo sguardo prima del tiro. Dal nostro studio è emerso che i portieri che hanno osservavano il tronco hanno avuto una maggiore capacità di predire la direzione di tiro. Abbiamo anche osservato che ricevere un feed-back dopo aver visualizzato una serie di rigori aiuta a predire la direzione di tiro, così come l'adottare una strategia ben precisa. Nel nostro campione i partecipanti che si autovalutavano come specialisti, e che avevano più anni di esperienza nel ruolo di portiere, predicevano in maniera statisticamente significativa l’intenzione dei rigoristi.