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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11262022-111025


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
RIGHINI, MARCO
URN
etd-11262022-111025
Titolo
Utilizzo di induttori di resistenza per la difesa di Vitis vinifera contro Botrytis cinerea
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
INNOVAZIONE SOSTENIBILE IN VITICOLTURA ED ENOLOGIA
Relatori
relatore Cotrozzi, Lorenzo
Parole chiave
  • Botrytis cinerea
  • hr
  • induzione di resistenza
  • isr
  • Saccharomyces cerevisiae
  • sar
  • Vitis vinifera
Data inizio appello
12/12/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/12/2092
Riassunto
La richiesta del settore vitivinicolo di elevati standard quanti-qualitativi ha portato a una smisurata crescita nell’impiego di agrofarmaci di sintesi. Tuttavia, i problemi derivanti dall’uso indiscriminato di tali prodotti chimici e le conseguenti politiche agricole volte a un loro uso più sostenibile, così come la domanda del mercato di prodotti “residuo zero”, rendono necessario lo sviluppo di strategie eco-friendly per la difesa del vigneto, a partire dalle principali fitopatie quali la muffa grigia (o botrite) causata dal fungo Botrytis cinerea. Alla luce di ciò, il presente lavoro ha indagato gli effetti di un formulato (KOALA) a base di estratti di parete cellulare del fungo Saccharomyces cerevisiae sul patosistema vite-botrite, al fine di valutarne le potenzialità fitoiatriche. Piante in vaso di Vitis vinifera cv. Sangiovese sono state irrorate con KOALA (2,5 ml l-1; 20 ml per pianta, ogni sette giorni) o acqua distillata (controllo) per tre settimane consecutive e poi inoculate a livello fogliare per aspersione con B. cinerea (105 spore ml-1). Le foglie sono state campionate dopo 0, 1, 3, 24 e 48 ore dall’inoculo (hpi) e analizzate sia a livello istologico, che biochimico, in termini di molecole segnale (contenuto di perossido di idrogeno e fitormoni, quali etilene e acidi jasmonico e salicilico). I dati ottenuti sono stati trattati statisticamente mediante analisi della varianza a due vie (per gli effetti di “tempo”, “trattamento” e loro interazione), seguita dal post-hoc test di Tukey. Nelle piante trattate con KOALA e inoculate con B. cinerea è stato osservato un limitato sviluppo ifale del patogeno. Una spiccata produzione di etilene è stata registrata a 24 hpi (sette volte maggiore rispetto ai valori a 0 hpi), concomitante a un incremento di acido jasmonico (+45%). Al contrario, i livelli di acido salicilico hanno subito una drastica riduzione a 1 e 24 hpi (rispettivamente, -60 e -68%), contemporaneamente a quelli di perossido di idrogeno (-17% come media). Trend simili, sono stati osservati anche in piante controllo, solo inoculate con B. cinerea, sebbene con variazioni più lievi.
Il potenziale effetto fungistatico, la massiccia attivazione dei fitormoni generalmente coinvolti contro i patogeni necrotrofi (come B. cinerea) e la riduzione della formazione di specie reattive dell’ossigeno rappresentano risultati promettenti per l’impiego di KOALA come antibotritico
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