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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11262012-213516


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
CASINI, ALESSANDRA
URN
etd-11262012-213516
Titolo
Valutazione clinica dei fattori prognostici nelle neoplasie mammarie del gatto
Dipartimento
MEDICINA VETERINARIA
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Vannozzi, Iacopo
correlatore Dott. Innocenti, Viola Maria
controrelatore Prof. Poli, Alessandro
Parole chiave
  • cat
  • clinical evaluation
  • gatto
  • mammary neoplasia
  • neoplasie mammarie
  • prognosi
  • prognosis
  • valutazione clinica
Data inizio appello
14/12/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/12/2052
Riassunto
Lo scopo di questo studio è la valutazione da un punto di vista clinico della prognosi in gatti affetti da tumori mammari.
Sono state prese in considerazione la dimensione dei noduli, l’aspetto della cute, l’estensione della chirurgia, l’istotipo ed il grado istologico delle lesioni e sono state messe a confronto con la sopravvivenza.
La popolazione presa in esame è composta da ventitre gatte di età compresa tra i 7 ed i 17 anni per la presenza di neoplasia mammarie.
Ogni gatta è stata sottoposta a visita clinica con localizzazione delle neoformazioni e stadiazione con radiografie del torace nelle due proiezioni (LL DX e LL SX) ed ecografia addominale.
Sia la distribuzione tra neoplasie maligne (89%) e lesioni non neoplastiche (11%) che la localizzazione a carico prevalentemente delle ultime due mammelle (57%) sono in accordo con la letteratura.
I tipi istologici maligni riscontrati sono stati il carcinoma tubulo papillare (58%), il carcinoma solido (36%), il carcinoma in situ (8%) ed il carcinoma cribriforme (4%).
I nostri dati sono stati sottoposti ad indagine statistica con test di Tarone-Ware (chi quadrato).
Anche se non c’è una correlazione statisticamente significativa tra le dimensioni del tumore e la sopravvivenza, tuttavia è emerso che al crescere delle dimensioni del tumore diminuisce l’aspettativa di vita dei soggetti, infatti, il 100% dei soggetti con lesioni di dimensioni >2cm sono deceduti.
La presenza di cute infiammata o ulcerata a livello della neoplasia è associata ad una riduzione della sopravvivenza (p=0,002).
La chirurgia conservativa è meno efficace della chirurgia radicale nel garantire un intervallo libero da malattia più lungo.
I soggetti con carcinoma in situ e con carcinoma cribriforme hanno mostrato una prognosi peggiore rispetto ai soggetti con carcinoma tubulopapillare o carcinoma solido.
Per quanto riguarda il grading istologico, neoplasie di grado 2 o 3 sono associate ad una prognosi peggiore (p=0,036) rispetto alle neoplasie di grado 1 o addirittura 0.

The aim of this study was to clinically evaluate the prognosis in cats with mammary tumors.
Size of the nodules, the appearance of the skin, the extent of surgery, the histologic type and the histological grade of the lesions have been taken into account and compared with the survival data.
Twenty-three female cats from 7 to 17 years old were enrolled in the study.
Each cat was subjected to clinical examination to both localize and stage the tumors, by chest radiography in two projections (LS R and LS L) and abdominal ultrasound.
Both the distribution between malignant (89% of the lesions) and non-neoplastic lesions (11%) and their localization were in agreement with earlier literature, showing a 57% of tumors affecting at last two mammary glands.
The malignant histological types detected were tubularpapillary carcinoma(58%), solid carcinoma (36%), carcinoma in situ (8%) and cribriform carcinoma (4%). The Tarone-Ware test (chi-square) was used for statistical analysis. No significant correlation between the tumor size and the survival was found. However data sets show a trend in life expectancy shortening if the tumor size increases; indeed 100% of subjects with lesions ranging between 10 mm and 150 mm in size, died. Inflamed or ulcerated skin is associated with decreased survival (p=0,002). Conservative surgery was less effective than radical surgery to ensure a longer disease-free interval. Patients with carcinoma in situ and cribriform carcinoma showed a worse prognosis than those with tubularpapillary and solid carcinoma.
Tumors of grade 2 and 3 are associated with a worse prognosis (p=0,036) than those with tumors of grade 1 or even 0.
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