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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11252011-092919


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BORSANI, ANGELO
URN
etd-11252011-092919
Titolo
Analisi strutturale e geocronologia nell'Unita di Massa (Alpi Apuane settore occidentale)
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof. Carosi, Rodolfo
correlatore Dott. Montomoli, Chiara
correlatore Dott. Langone, Antonio
Parole chiave
  • geocronologia
  • Unità di Massa
  • metamorfismo
Data inizio appello
16/12/2011
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
16/12/2051
Riassunto
Questo lavoro di tesi è stato condotto sull’Unità di Massa affiorante sul versante occidentale delle Alpi Apuane e più precisamente nella zona compresa tra Seravezza e il Monte Folgorito.
L’obbiettivo di questo lavoro è stato quello di porre nuovi vincoli geologici e geocronologici (mediante datazioni su monaziti attraverso il sistema U-Th-Pb) all’evoluzione dell’Unità di Massa e più precisamente alla sua storia esumativa.
È stato effettuato un rilevamento geologico-strutturale alla scala (1:5000), e dall’analisi meso-e microstrutturale sono stati riconosciuti tre principali eventi deformativi duttili:
• Fase D1: è visibile solo alla microscala ed è rappresentata da una foliazione relitta all’interno della foliazione principale (S2).
• Fase D2: è la principale fase deformativa presente nell’Unità di Massa, è legata allo sviluppo di pieghe isoclinali E-NE vergenti con sviluppo di una foliazione di piano assiale (S2) e una lineazione d’estensione (L2) entrambe con immersione principalmente verso W-SW. Durante questo evento deformativo oltre alla blastesi dei minerali indicatori del picco metamorfico, cianite e cloritoide, cristallizza anche la monazite.
• Fase D3: durante questo evento deformativo si sono sviluppate due tipologie di pieghe F3 entrambe con assi orientati NNW/SSE; la prima con piano assiale sub-orizzontale e vergenza verso W-SW e la seconda con piani assiali sub-verticali. La foliazione S3 può essere classificata come un clivaggio di crenulazione.
Dall’ analisi delle sezioni sottili al microscopio ottico è stato possibile confinare le condizioni di picco metamorfico, stimate da diversi autori tra i 450-500°C e 6-9 Kbar (Jolivet et al., 1998; Franceschelli & Memmi, 1999; Molli et al., 2000), tra la fase post-D1 pre-D3.
Le analisi geocronologiche in situ effettuate mediante LA-ICP-MS, hanno evidenziato nelle monaziti datate (sezioni 10 e 22) la presenza di un elevato contenuto di Pb comune e come conseguenza le età ottenute attraverso le tre sistematiche (208Pb/232Th, 207Pb/235U e 206Pb/238U) sono risultate essere discordanti. Attraverso il diagramma di Tera-Wasserburg (nel quale vengono proiettati i rapporti isotopici 207Pb/206Pb su 238U/206Pb) è stato possibile eliminare l’effetto prodotto dal Pb comune.
Il diagramma Tera-Wasserburg ottenuto dalla sezione 10 non ha mostrato comunque nessun trend di rapporti isotopici con età d’intercetta inferiore significative a causa della forte dispersione di punti; al contrario quello ricavato per la sezione 22 ha permesso di riconoscere tre diversi allineamenti di rapporti isotopici le cui età d’intercetta sono risultate essere: 21,1±2,8Ma, 18,1±1,4 Ma e 16,5±2,7Ma. Queste differenti età sono giustificate anche da differenze microstrutturali delle monaziti stesse (quali ad esempio diversa orientazione delle monaziti rispetto alla S2 o il riconoscimento di una foliazione interna marcata da inclusioni per lo più di quarzo). Nelle monaziti più antiche, quelle di 21,1±2,8Ma, è infatti possibile riconoscere una foliazione interna e, nella maggior parte dei casi, risultano disposte ad alto angolo rispetto alla foliazione S2, al contrario quelle più giovani, a 18,5±1,4 Ma e 16,5±2,7 Ma, sono normalmente disposte parallelamente alla foliazione S2.
In conclusione, tenendo presente sia i dati raccolti dal rilevamento geologico strutturale, in particolar modo la direzione di trasporto tettonico da SW verso NE associato alla fase D2, che i dati geocronologici ottenuti, è possibile correlare le età più antiche alle ultime fasi di approfondimento della crosta continentale Apula ed al raggiungimento del picco barico. Al contrario le età più giovani, sono da riferirsi alle prime fasi di esumazione sin-collisionale dell’Unità di Massa.
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