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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11242023-093316


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BIANCHI, GEMMA
URN
etd-11242023-093316
Titolo
The possible role of natural bioactive compounds as resistance inducers: the case of the grapevine
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
SISTEMI AGRICOLI SOSTENIBILI
Relatori
relatore Prof.ssa Nali, Cristina
Parole chiave
  • grapevine
  • grapevine trunk disease
  • grey mould
  • induttori di resistenza
  • muffa grigia
  • patogeni del legno della vite
  • resistance inducer
  • vite
Data inizio appello
11/12/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/12/2093
Riassunto
La strategia "From Farm to Fork" dell'Unione Europea porterà cambiamenti nel settore agricolo, come il ritiro di numerosi agrofarmaci, conseguenza dell’obiettivo di aumentare le superfici biologiche e l’ormai ex-provvedimento di dimezzare i principi attivi più pericolosi. In questo contesto, se aggiungiamo l’incremento dell’incidenza delle fitopatie in Vitis vinifera assume particolare importanza la produzione di nuovi prodotti eco-friendly. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di caratterizzare i meccanismi di azione di un formulato (KOALA, qui indicato K) a base di estratti di parete di Saccharomyces cerevisiae nei confronti di Botrytis cinerea (Bc), Neofusicoccum parvum (Np) e Eutypa lata (El), oltre che testarne le potenzialità fitoiatriche nel patosistema vite-muffa grigia. L’effetto fungistatico di K sullo sviluppo ifale dei patogeni studiati è stato analizzato con test in vitro. Parallelamente, sono state condotte analisi biochimiche su piante di Sangiovese (clone) trattate a cadenza settimanale, per tre settimane consecutive con K o acqua distillata e poi inoculate con Bc. I campioni, raccolti dopo 24 ore dal trattamento e dopo 0, 1, 3, 24, 48 dall’inoculo, sono stati usati per la determinazione dei livelli di etilene (Et), acido salicilico (SA), acido jasmonico (JA), acido abscissico, perossido di idrogeno e malondialdeide. Per alcuni dei dati raccolti, i fattori “trattamento”, “tempo” e la loro interazione sono stati analizzati usando l’analisi della varianza (ANOVA) a due vie, per i restanti sono stati usati ANOVA a una via e t-Student test. Dai test in vitro è emerso che K riduceva significativamente la crescita radiale del micelio di Bc, El e Np, impedendo anche la germinazione dei conidi di quest’ultimo. Dall’analisi dei fitormoni sono emersi picchi concomitanti di Et (9 volte maggiore del controllo) e di JA (+36%) dopo 24 ore in piante trattate con K e inoculate con Bc. Nei campioni trattati con K, il picco di SA (+25%) coincideva con quello del perossido di idrogeno (+24%, a 3 ore). In conclusione, K potrebbe incrementare il ventaglio di agrofarmaci a basso impatto ambientale contro Bc (vista l’attivazione dei meccanismi di resistenza indotta mostrati dall’incremento di Et e JA) e patogeni del legno della vite.
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