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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11242017-122525


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
AIELLO, FRANCESCO
URN
etd-11242017-122525
Titolo
Indagine preliminare su strategie riproduttive e stato di conservazione di Symphytum tanaicense (Boraginaceae), una specie ad alto rischio di estinzione in Italia
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
CONSERVAZIONE ED EVOLUZIONE
Relatori
relatore Prof. Peruzzi, Lorenzo
Parole chiave
  • ecologia
  • botanica
  • boraginaceae
  • biologia della conservazione
  • symphytum
Data inizio appello
11/12/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Symphytum tanaicense Steven è un taxon appartenente alla famiglia delle Boraginaceae, che conta circa 2000 specie suddivise in 95 generi. Tra questi il genere Symphytum è rappresentato, in Europa, da 14 specie. La ricerca è stata incentrata su uno studio demografico ed ecologico finalizzato ad approfondire la conoscenza del taxon a fini conservazionistici. Attualmente in Italia S. tanaicense è infatti noto soltanto in Toscana. Risulta incluso nella Lista Rossa della flora Italiana come Critically Endangered (CR). Le uniche due stazioni di presenza della specie ad oggi sono entrambe localizzate all’interno del territorio del Parco Regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, precisamente presso Coltano (Pisa) e il Lago di Massaciuccoli (Lucca) in loc. La Piaggetta. Lo studio è stato condotto nel triennio 2014/2016 in entrambe le popolazioni. In particolare la caratterizzazione ecologica dei due siti è stata condotta tramite uno studio vegetazionale, affiancato da un inquadramento delle piante basato sui tipi funzionali, utilizzando i metodi di Ellenberg, Pierce e Hodgson. Da tali metodi si ricavano i valori utili per riconoscere e descrivere le relazioni tra piante ed ambiente e collegare tra loro comunità separate nello spazio e nel tempo, identificando le specie come bioindicatori.
Sono state inoltre effettuate analisi del suolo, volte determinare i principali parametri edafici (pH, tessitura, conducibilità elettrica, calcare totale) dei siti di crescita.
Da tali dati si evince che la specie si dimostra ubiquitaria per quanto concerne gli aspetti edafici, crescendo in terreni mediamente ricchi in nutrienti, con ph neutro-subalcalino e tolleranza anche ad alte concentrazioni di calcare.
Gli individui delle singole popolazioni sono stati conteggiati (in base al numero dei ramets, risultato essere minore di 50 nel 2015). Ogni individuo marcato è stato seguito nell’evoluzione della sua fenologia, con particolare attenzione ad ogni singola infiorescenza (costituite da cime scorpioidi, generalmente 4/5 per ogni scapo fiorale) e ad ogni singolo fiore (in media 20 per singola infiorescenza), calcolando per questi ultimi la flower life span, ossia la durata dell’antesi del fiore, che si attesta su un valore medio di circa 6.5 giorni.
Contestualmente sono state effettuate osservazioni sulla diversità e sul comportamento degli insetti visitatori e/o impollinatori, rivelatisi principalmente imenotteri e lepidotteri.
Al termine della fioritura sono stati inoltre raccolte le diaspore, per l’attivazione dei protocolli di studio e conservazione ex situ presso la Banca del Germpoplasma.
In fase di gestione ex situ del materiale, dopo la post-maturazione, sono stati registrati i dati morfometrici di ogni diaspora raccolta (peso pre- e post-imbibizione, lunghezza, larghezza e spessore).
Le diaspore sono state infine utilizzate per condurre test per individuare i requisiti ottimali di germinazione, attualmente ignoti in letteratura. In fase preliminare, per l’avvio dei test, si è fatto riferimento al protocollo disponibile sul Seed Information Database dei Kew Gardens di Londra per la specie affine Sympythum officinale L. (agar 1%, 12/12 h di alternanza 20/30 °C e ciclo luce/buio). I dati registrati mostrano un valore medio - alto (70%) di germinazione, con il picco di germinazioni raggiunto entro una settimana dall’inizio dei test, cui segue un periodo nel quale il tasso di germinazione rimane più o meno costante. Nella successiva fase di gestione del materiale ottenuto si riscontra una mortalità elevata (fino all’80%) delle plantule, da attestare presumibilmente a fenomeni di depressione da inbreeding. La specie in natura è minacciata inoltre dall’intervento antropico: la regimazione idraulica dei canali ed i periodici sfalci hanno contribuito alla rarefazione dell’habitat e al declino numerico. La conservazione di tale specie a livello nazionale non può che dipendere quindi da interventi mirati sia in situ che ex situ.
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