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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11242017-083134


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PISUTTU, CLAUDIA
URN
etd-11242017-083134
Titolo
Effetti della fertilizzazione azotata su piante di pioppo esposte a livelli crescenti di ozono in aria ambiente
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Dott.ssa Pellegrini, Elisa
correlatore Dott.ssa Paoletti, Elena
Parole chiave
  • Inquinamento ambientale
  • Fitotossicità
  • Fertilizzazione azotata
  • Ozono
  • Stress ossidativo
Data inizio appello
11/12/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/12/2087
Riassunto
L’ozono (O3) troposferico rappresenta il contaminante maggiormente fitotossico in virtù della sua distribuzione capillare e della sua elevata attività biologica. Sebbene negli ultimi anni gli sforzi siano stati notevoli per il suo controllo/contenimento, è stato stimato che le concentrazioni di questo inquinante nell’emisfero settentrionale risultano più che raddoppiate rispetto a quelle osservate precedentemente alla rivoluzione industriale. Inoltre, desta particolare preoccupazione il suo possibile impatto sul ciclo biogeochimico dell’azoto (N) che risulta profondamente alterato dalle attività antropiche, come confermato dal progressivo incremento della quota di conversione da N atmosferico non reattivo a quello biologicamente disponibile. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di indagare gli effetti della fertilizzazione azotata su un clone di pioppo ipersensibile all’O3 (Populus berolinensis x maximovizii, clone Oxford) esposto in aria ambiente (AA) a livelli crescenti di inquinante [1,5 AA, Ozone Free Air Controlled Exposure (FACE), Sesto Fiorentino, Firenze]. Dopo cinque mesi di esposizione (maggio-ottobre 2016), le piante trattate con O3 hanno mostrato aree necrotiche fogliari puntiformi ( 1-2 mm) di color bruno-nerastro, localizzate nelle regioni internervali della pagina adassiale. L’esposizione all’inquinante è responsabile di indurre (i) perossidazione lipidica (significativo aumento del contenuto di malondialdeide, +40% in confronto ad AA), (ii) burst ossidativo (marcato incremento delle concentrazioni di acqua ossigenata ed anione superossido, +10 e +44% rispettivamente), (iii) compromissione della performance fotosintetica (evidente riduzione del contenuto in pigmenti fotosintetici, -24%) e (iv) alterazione dei sistemi antiossidanti non-enzimatici, quali carotenoidi totali (-21%) e prolina (-30%). La fertilizzazione azotata ha mostrato un effetto “mitigatore” dell’O3 (indipendentemente dalla concentrazione di quest’ultimo), attenuandone i danni prodotti a livello d’integrità delle membrane attraverso l’attivazione di una serie di meccanismi osmoregolatori (aumento dei livelli di prolina, +21 e +54% rispetto a AA e 1,5 AA) e antiossidanti (incremento del contenuto totale di carotenoidi, +8 e +29%).
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