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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11242013-220640


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
CANU, BASTIANINA
URN
etd-11242013-220640
Titolo
Farmacogenetica dei farmaci anti-VEGF in pazienti affetti da maculopatia degenerativa legata all'età.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
FARMACOLOGIA
Relatori
relatore Dott. Bocci, Guido
Parole chiave
  • Maculopatia
  • Farmacogenetica
  • VEGF
Data inizio appello
09/12/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione: La degenerazione maculare senile (DMS) è diventata la maggiore causa di ipovisione negli individui al di sopra dei 65 anni nei Paesi industrializzati. Dal punto di vista clinico, caratteristica è la comparsa delle drusen, accumuli di materiale ialino, che si evolvono nella forma essudativa-emorragica (umida) e atrofica (secca). La forma umida è caratterizzata dalla proliferazione di nuovi vasi nella membrana sottoretinica, promossa da numerosi regolatori proangiogenici fra i quali gioca un ruolo determinante il fattore di crescita dell’endotelio vascolare VEGF-A.

Obiettivi dello studio: Lo scopo del presente studio è di analizzare l’associazione tra alcuni SNPs del gene VEGF-A nei pazienti arruolati e l’efficacia del trattamento con l’anticorpo monoclonale ranibizumab diretto contro i fattori di crescita dell’endotelio vascolare.

Pazienti e metodi: Sono stati attualmente arruolati 64 pazienti al di sopra dei 65 anni ai quali è stata diagnosticata una DMS di tipo umido avvalendosi di fluoroangiografia con indocianina e fluoresceina e OCT (tomografia a coerenza ottica). È stata valutata la risposta funzionale completa dopo il trattamento che comprende la misurazione dell’acuità visiva (espressa in numero di lettere ed eseguita con tavole ETDRS). È stato eseguito un prelievo di 5 ml di sangue intero dal quale è stato estratto il DNA genomico utilizzando QIAamp DNA Blood Mini Kit (Qiagen). I pazienti sono stati sottoposti a trattamento con ranibizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF-A. Sono stati analizzati 2 polimorfismi a singolo nucleotide presenti sul gene del VEGF-A, che sembrerebbero essere responsabili della variabile produzione della sua proteina. I polimorfismi presi in esame sono -2578 A/C e -1154 A/G; è stata eseguita la discriminazione allelica in Real-Time PCR su piattaforma Taqman. I risultati ottenuti sono stati analizzati usando il software GraphPad Prism (versione 5.0; GraphPad Prism Software Inc., San Diego, CA, USA). L’equilibrio di Hardy-Weinberg e il test di linkage disequilibrium tra i loci è stato calcolato usando PHASE e Arlequin version 3.1.

Risultati: Ranibizumab è risultato significativamente più efficace in termini di migliore acuità visiva in pazienti portatori di allele VEGF-A-2578C (6,26-7,44 ETDRS lettere), mentre nei pazienti portatori del genotipo VEGF-A-2578AA non e’ stata rilevata una risposta funzionale precoce a ranibizumab (-1,78 ETDRS lettere, p = 0,0192).

Conclusioni: In conclusione possiamo affermare che lo SNP -2578A/C del VEGF-A puo’ essere considerato un marker farmacogenetico per predire la risposta precoce al ranibizumab intravitreale. Studi clinici futuri dovrebbero essere condotti al fine di validare i dati presentati in questo studio.
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