Tesi etd-11242010-220248 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
ARMENIA, SABINA
URN
etd-11242010-220248
Titolo
Ruolo di differenti fattori di rischio cardiovascolare sui parametri di distensibilita' carotidea
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Ghiadoni, Lorenzo
Parole chiave
- diabete mellito
- ipertensione arteriosa
- rigidità arteriosa
- rigidità carotidea
Data inizio appello
14/12/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/12/2050
Riassunto
La rigidità arteriosa è espressione dell’invecchiamento dell’albero arterioso, e il suo sviluppo è accelerato dalla presenza di fattori di rischio cardiovascolare, in particolare l’ipertensione arteriosa. L’impatto degli altri fattori di rischio cardiovascolare, da soli o in combinazione con l’ipertensione arteriosa è tuttora oggetto di discussione. Inoltre non è ancora chiaro se diversi distretti arteriosi siano interessati in maniera differenziale dai vari fattori di rischio cardiovascolare.
Lo scopo di questa tesi è stato quello di valutare l’impatto dei diversi fattori di rischio cardiovascolare, ed in particolare il diabete mellito in combinazione o meno con l’ipertensione, nel determinare irrigidimento delle grandi arterie a livello regionale (carotido-femorale e carotido-radiale) e locale (carotideo).
Sono stati studiati 202 pazienti (132 ipertesi essenziali, 15 pazienti normotesi con diabete tipo 2, e 55 pazienti ipertesi diabetici) e 31 soggetti sani di controllo. La pulse wave velocity aortica (aPWV, carotido-femorale) e periferica (pPWV, carotido-radiale) sono state ottenute mediante tonometria ad applanazione. Un sistema automatizzato di analisi delle immagini ecografiche, “Carotid Studio” ha invece consentito di valutare il diametro, lo spessore medio-intimale e la rigidità locale a livello della carotide comune (CS).
aPWV è risultata aumentata nei pazienti ipertesi (8.9±2.0m/s) e nei diabetici normotesi (8.3±1.3m/s), rispetto ai controlli (7.3±1.1m/s), e ulteriormente aumentata nei diabetici ipertesi (10.7±2.0m/s). I pazienti diabetici normotesi presentavano una rigidità carotidea sovrapponibile ai controlli (6.4±1.1m/s vs 6.1±0.7m/s); tale parametro risultava invece aumentato nei pazienti ipertesi (6.7±1.2m/s) ed ulteriormente aumentato nei pazienti ipertesi diabetici (7.2±1.2m/s). E’ da sottolineare che l’aumentata rigidità carotidea nei pazienti ipertesi diabetici rispetto agli ipertesi euglicemici si è verificata a parità di pressione di pulsazione carotidea. Infine pPWV è risultata aumentata nei pazienti ipertesi ,diabetici e non, rispetto ai controlli, ma non nei diabetici normotesi.
L’analisi di regressione logistica ha evidenziato che i soggetti con una aPWV maggiore del valore mediano hanno un’aumentata probabilità di presentare età, ipertensione e diabete. Inserendo nel modello anche l’obesità, associazione tra diabete e aumentata rigidità aortica scompare. Al contrario i soggetti con una rigidità carotidea maggiore del valore mediano presentavano una maggiore probabilità di essere anziani o ipertesi. Infine ipertensione e sesso maschile sono risultati gli unici determinanti della pPWV.
Concludendo, un’aumentata rigidità aortica è presente nei pazienti che presentano solo ipertensione o solo diabete mellito, e la combinazione dei due fattori di rischio è associata ad un irrigidimento ancora maggiore. L’associazione tra aumentata aPWV e diabete appare mediata principalmente dalla presenza di obesità. Al contrario un’aumentata rigidità carotidea è presente nei pazienti affetti solamente da ipertensione, ma non in quelli affetti solamente da diabete. Tuttavia la presenza del diabete associato all’ipertensione appare amplificare l’irrigidimento a livello carotideo.
Gli altri fattori di rischio cardiovascolare appaiono assumere un ruolo marginale nel determinare rigidità arteriosa in presenza di ipertensione.
Lo scopo di questa tesi è stato quello di valutare l’impatto dei diversi fattori di rischio cardiovascolare, ed in particolare il diabete mellito in combinazione o meno con l’ipertensione, nel determinare irrigidimento delle grandi arterie a livello regionale (carotido-femorale e carotido-radiale) e locale (carotideo).
Sono stati studiati 202 pazienti (132 ipertesi essenziali, 15 pazienti normotesi con diabete tipo 2, e 55 pazienti ipertesi diabetici) e 31 soggetti sani di controllo. La pulse wave velocity aortica (aPWV, carotido-femorale) e periferica (pPWV, carotido-radiale) sono state ottenute mediante tonometria ad applanazione. Un sistema automatizzato di analisi delle immagini ecografiche, “Carotid Studio” ha invece consentito di valutare il diametro, lo spessore medio-intimale e la rigidità locale a livello della carotide comune (CS).
aPWV è risultata aumentata nei pazienti ipertesi (8.9±2.0m/s) e nei diabetici normotesi (8.3±1.3m/s), rispetto ai controlli (7.3±1.1m/s), e ulteriormente aumentata nei diabetici ipertesi (10.7±2.0m/s). I pazienti diabetici normotesi presentavano una rigidità carotidea sovrapponibile ai controlli (6.4±1.1m/s vs 6.1±0.7m/s); tale parametro risultava invece aumentato nei pazienti ipertesi (6.7±1.2m/s) ed ulteriormente aumentato nei pazienti ipertesi diabetici (7.2±1.2m/s). E’ da sottolineare che l’aumentata rigidità carotidea nei pazienti ipertesi diabetici rispetto agli ipertesi euglicemici si è verificata a parità di pressione di pulsazione carotidea. Infine pPWV è risultata aumentata nei pazienti ipertesi ,diabetici e non, rispetto ai controlli, ma non nei diabetici normotesi.
L’analisi di regressione logistica ha evidenziato che i soggetti con una aPWV maggiore del valore mediano hanno un’aumentata probabilità di presentare età, ipertensione e diabete. Inserendo nel modello anche l’obesità, associazione tra diabete e aumentata rigidità aortica scompare. Al contrario i soggetti con una rigidità carotidea maggiore del valore mediano presentavano una maggiore probabilità di essere anziani o ipertesi. Infine ipertensione e sesso maschile sono risultati gli unici determinanti della pPWV.
Concludendo, un’aumentata rigidità aortica è presente nei pazienti che presentano solo ipertensione o solo diabete mellito, e la combinazione dei due fattori di rischio è associata ad un irrigidimento ancora maggiore. L’associazione tra aumentata aPWV e diabete appare mediata principalmente dalla presenza di obesità. Al contrario un’aumentata rigidità carotidea è presente nei pazienti affetti solamente da ipertensione, ma non in quelli affetti solamente da diabete. Tuttavia la presenza del diabete associato all’ipertensione appare amplificare l’irrigidimento a livello carotideo.
Gli altri fattori di rischio cardiovascolare appaiono assumere un ruolo marginale nel determinare rigidità arteriosa in presenza di ipertensione.
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