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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11242010-145123


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
RANDAZZO, EMIOLI
URN
etd-11242010-145123
Titolo
VALUTAZIONE DELLA MINERALIZZAZIONE OSSEA E DELL'ATTIVITA' FISICA IN ADOLESCENTI CON DMT1
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Federico, Giovanni
Parole chiave
  • attività fisica
  • bambini
  • bone mineral density
  • children
  • densità minerale ossea
  • sport
Data inizio appello
14/12/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/12/2050
Riassunto
Riassunto

Una riduzione della densità minerale ossea (BMD) è stata descritta nei soggetti adulti con diabete mellito, incluso il tipo 1 (DMT1). In letteratura non sono presenti dati univoci sulla sua entità e frequenza e non vi sono studi che abbiano esaminato il comportamento del BMD in rapporto all’attività fisica misurata in modo oggettivo, soprattutto in adolescenti e giovani adulti con DMT1.
Gli scopi di questo lavoro di tesi sono stati quelli di valutare, in una coorte di adolescenti e giovani adulti con DMT1, esordito in età pediatrica:
· La presenza di una eventuale riduzione di BMD rispetto ai valori di riferimento per età e sesso;
· Il livello di attività fisica svolta nell’arco di tempo di una settimana (n. di Mets e ore dedicate all’attività fisica), incluso il dispendio energetico attivo;
· La presenza di eventuali correlazioni tra attività fisica, controllo metabolico del DMT1, BMD e composizione corporea.
Lo studio ha fino ad ora riguardato un gruppo di 33 adolescenti e giovani adulti (16 maschi con età media di 18,9 + 2,9 anni; 17 femmine con età media di 22,2 + 5,5 anni), con livelli di HbA1c medi di 7,7 + 0,9 % nei maschi e 9,0 + 1,9 % nelle femmine.
In tutti pazienti è stato eseguito un prelievo di sangue venoso per il dosaggio dei livelli di fosfatasi alcalina, PTH, 25OHD e di 1,25(OH)2D., oltre alla valutazione del BMD sia con densitometria ossea a doppio assorbimento fotonico (DXA) sia con tecnica ad ultrasuoni quantitativa (QUS). Ad ogni soggetto è stato poi chiesto d’indossare, per 7 giorni e 6 notti consecutivi, un calorimetro (ArmBand) che, durante tale periodo di tempo, ha registrato una serie di parametri relativi all’attività fisica (Mets medi, dispendio energetico, spesa energetica attiva, attività fisica giornaliera, n. di passi). Ciascun soggetto è stato poi invitato a compilare un diario alimentare nel quale riportare, dettagliatamente, il tipo e la quantità assunta di cibo ad ogni pasto e a misurare la glicemia prima e 2 ore dopo ogni pasto ed una volta alle 01.00 del mattino. Il quantitativo degli alimenti riportati è stato poi convertito in calorie per metterli in relazione ai parametri registrati dall’ArmBand. L’aderenza a quest’ultima procedura dello studio è stata scarsa e soltanto una piccola parte dei soggetti arruolati ha eseguito le glicemie come previsto dal protocollo e ha riportato i dati sugli alimenti assunti sul diario alimentare, inficiando l’elaborazione statistica dei risultati.
L’analisi dei risultati ottenuti ha mostrato una differenza significativa, a parità di BMI, della composizione corporea tra maschi e femmine. I maschi, come atteso, hanno una maggiore massa magra con minore massa grassa rispetto alle femmine. Inoltre, a parità di ore settimanali dedicate all’attività fisica, i maschi hanno totalizzano un numero significativamente maggiore di Mets, con un più elevato livello di dispendio energetico e di spesa energetica attiva (dispendio energetico con attività fisica >3 Mets). Ciò significa che compiono l’attività fisica in modo più intenso e ciò si riflette sia in un miglior controllo glicometabolico (valori di HbA1c significativamente più bassi rispetto alle ragazze) sia nella diversa composizione corporea (valori più alti di massa magra), che a sua volta favorisce una migliore utilizzazione del glucosio.
L’analisi dei parametri densitometrici ha permesso di osservare che i soggetti studiati non hanno, come gruppo, una significativa riduzione del BMD in nessuna delle sedi studiate. La presenza di una correlazione significativa e diretta tra Mets medi, dispendio energetico e spesa energetica attiva e i livelli di BMD suggerisce l’utilità dell’attività fisica anche nel mantenere un’adeguata densità minerale ossea, oltre a migliorare il controllo glicometabolico.
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