logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11242010-094226


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
RUFFINI, IRENE
URN
etd-11242010-094226
Titolo
LA REALTA E L'APPARENZA RICERCA SULL'ANDAMENTO INFORTUNISTICO E LA PERCEZIONE DEL RISCHIO DEI LAVORATORI PORTUALI
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE
Relatori
relatore Prof. Baggiani, Angelo
Parole chiave
  • infortuni
  • percezione del rischio
  • porto
Data inizio appello
13/12/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/12/2050
Riassunto
Questa tesi nasce dal bisogno di conoscere meglio la realtà portuale, in particolare gli aspetti relativi alle fonti di pericolo presenti ed alla percezione del rischio dei lavoratori portuali, allo scopo capire meglio le loro esigenze ed indirizzare in modo più efficace gli interventi e le azioni preventive.
L’obiettivo specifico della ricerca consiste nel valutare la reale situazione di rischio a cui risultano esposti i lavoratori portuali, analizzata tramite gli indici infortunistici, e di metterla in relazione con la percezione del rischio infortunistico di un campione di soggetti occupati all’interno del porto della Spezia, rilevata attraverso un questionario appositamente realizzato. Il traguardo da raggiungere consisterà nel promuovere un cambiamento sostanziale della cultura e del modo di fare prevenzione all’interno del porto, attraverso l’introduzione di metodologie e tecniche per la valutazione e gestione del rischio che vadano ad agire direttamente sulla percezione e sulla consapevolezza del rischio di ogni singolo lavoratore.
Dopo l’analisi del contesto portuale, con particolare riferimento alla realtà ligure, ho utilizzato la banca dati dei Flussi Informativi Inail-Ispesl-Regioni per esaminare tutti gli infortuni sul lavoro avvenuti nei porti liguri di Savona, Genova e La Spezia negli anni duemila, allo scopo di individuare ed approfondire le modalità di accadimento ricorrenti con maggiore frequenza e fornire un'analisi, il più possibile dettagliata, dei rischi riconducibili alle operazioni di movimentazione delle merci in ambito portuale. Ho poi approfondito l’aspetto della percezione del rischio occupazionale inquadrando l’argomento alla luce delle conoscenze attuali e costruendo un questionario da somministrare ai lavoratori portuali operanti all’interno del porto della Spezia, al fine di indagare la percezione del rischio nel loro ambito lavorativo e rapportarla ai dati statistici analizzati in precedenza.
E’ emerso che ci sono sostanziali differenze di carattere geografico tra un porto e l'altro, che l’andamento del fenomeno infortunistico nei porti liguri non appare influenzato dall'andamento dei traffici: negli anni oggetto della ricerca si è registrato un calo degli infortuni sia in valore assoluto che come tasso di incidenza, sia in rapporto agli addetti che sul tonnellaggio di merci, a conferma del fatto che non esiste correlazione tra produttività e rischio lavorativo, anzi, l'aumento della produttività sembrerebbe costituire un fattore protettivo. Dal questionario sulla percezione del rischio è emerso inoltre che i lavoratori cominciano ad essere sensibili nei confronti dell’importanza dell’organizzazione aziendale, che la percezione di comportamenti insicuri ad elevata frequenza è direttamente collegata alla gravità dell’infortunio subito/occorso ad altri e che portuali sono in linea di massima consapevoli di operare in un ambiente molto rischioso e sono pronti ad impegnarsi per migliorare la loro situazione lavorativa.
La meta finale di questo intervento è far coincidere il rischio reale con quello percepito, anche se ciò risulta difficile da realizzare. La strada principale è quella di aumentare nei lavoratori la cultura della percezione del rischio e vincere le naturali resistenze verso i cambiamenti organizzativi.
File