Tesi etd-11232020-080730 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PAUCIULLO, MARTINA
URN
etd-11232020-080730
Titolo
Investitori istituzionali finanziari e previdenziali: relativi costi e rendimenti a confronto
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
BANCA, FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Quirici, Maria Cristina
Parole chiave
- costi
- exchange traded funds
- fondi comuni d'investimento
- fondi pensione
- investitori istituzionali
- rendimenti
Data inizio appello
09/12/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/12/2090
Riassunto
Gli investitori istituzionali, in quanto intermediari tra il risparmiatore e il mercato, rappresentano una figura di collegamento fondamentale per il nostro sistema finanziario. In questo lavoro siamo partiti da tali concetti e da ciò che implica una corretta pianificazione e gestione delle risorse dell’individuo, non solo nel suo interesse, ma anche a tutela della collettività. Successivamente sono state individuate due diverse modalità attraverso le quali questo obiettivo può essere raggiunto. Nello specifico, sono state considerate due macrocategorie di investitori, evidenziandone le caratteristiche, la normativa a cui si sottopongono e le modalità operative che vengono offerte al cliente.
Lo scopo è quello di analizzare questi operatori del mercato non solo a livello concettuale, ma anche nelle evidenze empiriche a nostra disposizione. Per questo siamo partiti con la trattazione teorica, fondamentale per capire le motivazioni per cui gli investitori operano e la loro evoluzione nel tempo. La normativa è cambiata negli anni, influenzata sempre più dalle Direttive europee, le quali impongono soprattutto trasparenza a tutela del risparmiatore. Per tale motivo sono state evidenziate le diverse tipologie di commissioni, che gli investitori istituzionali impongono. Le spese rappresentano l’elemento su cui porre più attenzione perché relativamente stabili nel tempo. In seguito vengono trattati i rendimenti realizzati, per macrocategorie di fondi, considerando sempre che le serie storiche non sono indicative di quanto accadrà in futuro.
Infine, sono stati introdotti casi pratici. Partendo da caratteristiche comuni sono stati paragonati sia gli investitori istituzionali finanziari, sia quelli previdenziali. Questo servirà a dimostrare se e come una tipologia di allocazione delle risorse possa essere considerata più conveniente per l’ipotetico risparmiatore, sulla base degli ultimi dati a nostra disposizione riguardanti i costi applicati e i rendimenti ottenuti.
L’obiettivo, a grandi linee, è quello di dimostrare se paga nel lungo periodo mantenere la liquidità sul conto corrente e scegliere incondizionatamente di non investire il proprio trattamento di fine rapporto nel mercato.
Lo scopo è quello di analizzare questi operatori del mercato non solo a livello concettuale, ma anche nelle evidenze empiriche a nostra disposizione. Per questo siamo partiti con la trattazione teorica, fondamentale per capire le motivazioni per cui gli investitori operano e la loro evoluzione nel tempo. La normativa è cambiata negli anni, influenzata sempre più dalle Direttive europee, le quali impongono soprattutto trasparenza a tutela del risparmiatore. Per tale motivo sono state evidenziate le diverse tipologie di commissioni, che gli investitori istituzionali impongono. Le spese rappresentano l’elemento su cui porre più attenzione perché relativamente stabili nel tempo. In seguito vengono trattati i rendimenti realizzati, per macrocategorie di fondi, considerando sempre che le serie storiche non sono indicative di quanto accadrà in futuro.
Infine, sono stati introdotti casi pratici. Partendo da caratteristiche comuni sono stati paragonati sia gli investitori istituzionali finanziari, sia quelli previdenziali. Questo servirà a dimostrare se e come una tipologia di allocazione delle risorse possa essere considerata più conveniente per l’ipotetico risparmiatore, sulla base degli ultimi dati a nostra disposizione riguardanti i costi applicati e i rendimenti ottenuti.
L’obiettivo, a grandi linee, è quello di dimostrare se paga nel lungo periodo mantenere la liquidità sul conto corrente e scegliere incondizionatamente di non investire il proprio trattamento di fine rapporto nel mercato.
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