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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11232017-101007


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CONSAGRA, ANGELA
URN
etd-11232017-101007
Titolo
Evoluzione del trattamento dell'ascella nei pazienti con carcinoma mammario sottoposti a chemioterapia preoperatoria
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Roncella, Manuela
Parole chiave
  • carcinoma mammario
  • chemioterapia neoadiuvante
  • chirurgia della mammella
  • dissezione ascellare
  • linfonodo sentinella
  • senologia
  • SLNB
Data inizio appello
12/12/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il trattamento dell’ascella nelle pazienti affette da carcinoma mammario, fino alla metà degli anni ’90 consisteva nella dissezione linfonodale ascellare (ALND), effettuata a scopo curativo e stadiativo, necessario per programmare ulteriori terapie adiuvanti. In considerazione delle morbilità a breve e lungo termine ad essa associate, è stata messa in discussione. Da anni risulta ormai consolidata la tecnica della biopsia del linfonodo sentinella (SLNB), che permette di ottenere un’accurata valutazione dello stato linfonodale e informazioni stadiative, senza l’invasività della dissezione.
La chemioterapia neoadiuvante è oggi ampiamente accettata come trattamento del carcinoma mammario con effetti paragonabili a quelli del trattamento adiuvante in termini di overall survival e disease-free survival. Inizialmente introdotta per rendere resecabili carcinomi localmente avanzati, ha però ulteriori importanti vantaggi: saggiare la chemiosensibilità del tumore in vivo (risposta patologica alla chemioterapia come surrogato di prognosi), ridurre la malattia micrometastica e aumentare il numero di pazienti che possono giovarsi di una chirurgia conservativa della mammella. Diversi studi hanno dimostrato che la chemioterapia neoadiuvante è in grado di determinare un downstage, non solo del tumore primitivo, ma anche della malattia linfonodale ascellare, con un tasso di risposta patologica completa del 30-40%. La SLNB ha sostituito la ALND nelle pazienti con ascella clinicamente negativa alla diagnosi e la possibile sua estensione al sottogruppo di pazienti con ascella clinicamente positiva all’inizio con risposta strumentale in sede ascellare, è argomento attuale.
Nella mia tesi di laurea ho valutato il trattamento dell’ascella in 283 pazienti sottoposti a chemioterapia neoadiuvante, tra il 2012 ed il 2017, nella Breast Unit di Pisa. Dai primi mesi del 2016, il Centro Senologico dell’AOUP ha eseguito la SLNB su 22 pazienti con ascella clinicamente negativa, secondo le condizioni poste dal trial sperimentale oggetto di studio in questa tesi, ed i cui dati sono stati confrontati con quelli riportati in letteratura.
I 283 pazienti sono stati divisi in due gruppi in relazione alla presentazione clinica dell’ascella e, quindi, al diverso trattamento che le linee guida impongono.
In entrambi i gruppi, sono stati dimostrati i benefici della chemioterapia neoadiuvante sul trattamento chirurgico del tumore primitivo e della regione ascellare. I risultati, in linea con quelli presenti in letteratura, fanno ben sperare in una chirurgia sempre meno invasiva e nella conseguente riduzione delle morbilità da essa determinate.

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