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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11222018-134058


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PACE, ANTONELLA
URN
etd-11222018-134058
Titolo
Il Report Integrato. Analisi degli elementi caratterizzanti e di casi aziendali.
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Prof. Allegrini, Marco
Parole chiave
  • responsabilità sociale d'impresa
  • Report integrato
  • integrated reporting
  • IIRC
  • GRI
  • direttiva ue 2014/95
  • creazione del valore
Data inizio appello
10/12/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro offre un’analisi ed un confronto di alcuni dei più recenti modelli di rendicontazione che sono stati sviluppati al fine di rispondere alle più ampie esigenze informative provenienti dai diversi gruppi di stakeholder, in particolare gli investitori. Tali maggiori richieste sono relative all’integrazione degli aspetti finanziari con quelli non finanziari e alla comprensione di come l’organizzazione crea valore nel tempo mediante le proprie attività materiali ed immateriali, e quindi di superare i limiti dei tradizionali report finanziari e di sostenibilità, i quali non consentono di soddisfare le citate esigenze.
In tale contesto, il Report Integrato, emanato dall’International Integrated Reporting Council, fornisce una visione completa, attendibile e sintetica di come la strategia, la governance, le performance e le prospettive future dell’organizzazione consentono di creare valore per se stessa e per le altre entità nel breve, medio e lungo termine. In questa valutazione prende in considerazione anche il contesto sociale, ambientale e commerciale in cui l’impresa opera, la disponibilità, la qualità e l’utilizzo delle differenti tipologie di risorse tangibili ed intangibili e le relazioni con gli stakeholder chiave, mediante l’adozione dell’integrated thinking e del principio di materialità. Tale modello non è semplicemente l’unione di diversi report, ma consente di combinare elementi e principi della rendicontazione aziendale, tradizionalmente separati (report finanziario e di sostenibilità), collegandoli tra di loro ed illustrando l’effetto che essi producono sulla capacità dell’organizzazione di creare valore.
In tal modo, l’organizzazione comprende i fattori sottostanti che guidano il proprio modello di business e i risultati di carattere finanziario e non finanziario. Inoltre, rafforza le relazioni con i fornitori di capitale finanziario, principali destinatari del Report, poichè essi riescono a valutare la strategia, i rischi e le performance dell’organizzazione e, quindi ad assumere le proprie decisioni in maniera consapevole ed informata, così da raggiungere un’allocazione delle risorse finanziarie più efficiente e produttiva. L’attenzione verso gli investitori e le risorse finanziarie non deve essere valutata negativamente, in quanto la loro considerazione non esclude il mantenimento e lo sviluppo delle altre tipologie di capitali e dei soggetti ad essi collegati, soprattutto se si considera una visione dinamica in cui gli altri stakeholder assumono un ruolo attivo.
Con riferimento alle informazioni di carattere non finanziario, quindi di tipo sociale, ambientale, relativi alla gestione del personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta alla corruzione, il primo capitolo presenta un excursus sul tema della responsabilità sociale d’impresa (RSI) in cui sono illustrate le diverse definizioni adottate in letteratura. La diffusione di molteplici definizioni evidenzia la natura mutevole e dinamica di tale approccio, poichè non esiste un concetto costante e con una chiara operatività, dovendo quest’ultima adattarsi ai cambiamenti connessi al contesto globale. Inoltre sono state individuate le ragioni sottostanti l’adozione delle politiche di RSI connessi al miglioramento degli obiettivi finanziari, alla riduzione di alcuni rischi, a motivazioni intriseche oppure alla pressione esercitata dall’ambiente civile e politico. Mentre i conseguenti vantaggi sono di carattere competitivo e strategico, reputazionale e finanziario.
Le imprese impegnate nelle attività ed iniziative di RSI hanno la possibilità di scegliere tra differenti modelli e linee guida, tra cui gli standard di rendicontazione, ed in particolare, i Sustainability Reporting Standards del Global Reporting Iniziative (GRI Standard), mediante cui l’organizzazione individua gli impatti significativi di tipo economico, sociale ed ambientale prodotti dalle attività aziendali e i contributi positivi e negativi alla realizzazione dello sviluppo sostenibile tramite la propria strategia e modello di governance. Tali informazioni sono rivolte principalmente agli stakeholder esterni ed interni, le cui aspettative ed interessi sono valutati all’interno del report.
Inoltre, anche la Commissione europea ha rivolto la propria attenzione alla comunicazione delle informazioni non finanziarie, introducendo la dichiarazione di carattere non finanziario (DNF) con la direttiva 2014/95/UE, attuata in Italia con il d.lgs. n. 254/2016, per le imprese di grandi dimensioni che costituiscono enti di interesse pubblico che, alla data di chiusura del bilancio, presentano un numero di dipendenti superiore a 500. Tutti gli altri soggetti non rientranti nel perimetro di applicazione obbligatoria, possono redigere tale dichiarazione su base volontaria. In tal modo, la Commissione UE intende garantire un adeguato livello di comparabilità e di accesso alle informazioni al fine di rispondere alla esigenze degli stakeholder, anche mediante l’adozione di standard riconosciuti a livello internazionale.
La comunicazione degli aspetti e degli impatti economici, sociali ed ambientali prevista dalla recente versione del report di sostenibilità dei GRI Standard e dalla dichiarazione di carattere non finanziario non coincidono con l’obiettivo e l’oggetto del predetto Report Integrato, per cui questi aspetti possono essere considerati come degli elementi intriseci del più ampio Report. Quest’ultimo, come accennato precedentemente ed esaminato nel dettaglio nel secondo capitolo, è incentrato sulla valutazione della capacità dell’organizzazione di creare valore misurata in termini di aumenti, riduzioni, e trasformazione delle diverse tipologie di risorse, chiamate Capitali, derivanti da un ampia gamma di attività, interazioni e relazioni ed influenzate dall’ambiente esterno e dalle relazioni con gli stakeholder Tali capitali sono stock di valore che sono trasformati dalle attività e dagli output aziendali, per cui esiste un flusso all’interno del singolo capitale e tra i capitali, e rappresentano un elemento chiave del business model dell’organizzazione che, a sua volta, rappresenta il fulcro del processo di creazione del valore. In virtù di quanto appena esposto, il secondo capitolo approfondisce il contenuto del framework <IR>, il concetto di creazione del valore del Report Integrato secondo il multiple capital approach, ed il confronto in termini di obiettivi e principi guida tra report di sostenibilità previsto dal GRI Standard e Report Integrato del framework <IR>.
Il terzo capitolo, case study, presenta un’analisi pratica in merito all’applicazione del Report Integrato, poichè sono state individuate 9 organizzazioni da sottoporre ad indagine, i cui Report sono stati valutati in base alla modalità di applicazione degli 8 elementi di Contenuto del framework <IR>. L’obiettivo è di analizzare il grado di applicazione e di conformità rispetto al framework di ciascun elemento del Contenuto da parte delle organizzazioni, così da indviduare le best and worst practice e di fornire un’analisi complessiva sul livello di approfondimento del singolo contenuto in relazione a quanto prescritto dal framework <IR>, al fine di identificare punti di forza ed eventuali criticità.
Le conclusioni del case study evidenziano alcune criticità in relazione alle prospettive future dell’organizzazione ed in merito all’adozione di KPI che combinano misure economiche con altre risorse e capitali (ambientale, sociale, intellettuale), mentre gli altri elementi presentano un buon livello di approfondimento e conformità.
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