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• cause della crisi
• impresa in crisi
• piano di risanamento

Prima di iniziare a redigere un piano di risanamento bisogna individuare correttamente le cause che hanno innescato la crisi dell'impresa, attività complessa che l'advisor deve compiere facendo riferimento alle linee guida emesse dal CNDCEC e dalla sua esperienza professionale. Egli deve definire le strategie per il risanamento dopo aver sentito anche le intenzioni del management, se intendono liquidare l'azienda oppure continuare l'attività.
Una volta costruito, il piano deve essere sottoposto al giudizio dell'attestatore, un soggetto indipendente dotato di particolari requisiti, che deve emettere due giudizi, uno sulla veridicità dei dati aziendali e uno sulla fattibilità del piano.
L'attestatore deve mantenere l'indipendenza per tutta la durata dell'incarico, egli è soggetto sia a responsabilità penali che civili.
Per quanto attiene al giudizio di veridicità dei dati, egli porrà in essere quelle tecniche proprie anche dei revisori, e quindi di campionamento, circolarizzazioni e verifiche di attendibilità sul piano nel complesso e sulle singole voci.
Per la fattibilità invece, egli effettuerà tutti i test per provare la resistenza del piano al cambiamento degli scenari in esso ipotizzati: sensitivity analysis e stress test, simulazioni e swot analysis.
Per quanto riguarda la manovra finanziaria, si tratta di presentarla agli istituti di credito e sottoporla alla loro approvazione e ai creditori che sono i principali interessati della stessa.