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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11222017-142512


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
NICOLAI, ISOTTA
URN
etd-11222017-142512
Titolo
Outcome clinico e laboratoristico in pazienti ricoverati per scompenso cardiaco acuto
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ghiadoni, Lorenzo
Parole chiave
  • BNP
  • diuretico
  • scompenso
Data inizio appello
12/12/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo SC, o insufficienza cardiaca (IC), è una sindrome clinica che insorge nei pazienti che, a causa di alterazioni ereditarie o acquisite della struttura e/o della funzione cardiaca, sviluppano una costellazione di sintomi clinici (dispnea, astenia) e segni (edema e rantoli) che portano a frequenti ricoveri in ospedale, a una riduzione della qualità di vita e a una minore aspettativa di vita.(harrison) 15
Lo SC è una delle più comuni malattie croniche a livello mondiale si stima infatti che più di 20 milioni di persone né siano affette.1
La prevalenza di tale sindrome è pari al 2 per cento della popolazione adulta nei paesi sviluppati e cresce in maniera esponenziale con l’età: meno dell’1 per cento sino a 60 anni, 2 per cento tra 60 e 70, 5 per cento tra 70 e 80, attestandosi a oltre il 10 per cento dopo gli 80 anni. Proiettandosi verso il futuro si calcola che, nel 2050, una persona su cinque avrà più di 65 anni: poiché la prevalenza è maggiore in questa fascia di età, il numero dei pazienti con insufficienza cardiaca è destinato ad aumentare drasticamente.3
Sebbene l’incidenza relativa di SC sia minore nelle donne, quest’ultime rappresentano comunque la metà dei pazienti affetti da scompenso a causa della maggiore aspettativa di vita.
In Nord America e in Europa il rischio di sviluppare IC nel corso della vita è approssimativamente di 1 su 5 per una persona di 40 anni. (1)
Nonostante i grandi passi avanti nella valutazione e nella gestione dello SC, lo sviluppo di una malattia sintomatica è ancora legato ad una cattiva prognosi. Si stima che il 30-40% dei pazienti muoia entro 1 anno dalla diagnosi e il 69-70% entro 5 anni. Sebbene sia difficile determinare la prognosi in un singolo individuo, pazienti con sintomi a riposo (classe NYHA IV) hanno un tasso di mortalità annuo del 30-70%, mentre pazienti asintomatici a riposo, ma che hanno sintomi dopo attività fisica moderata (classe NYHA II), hanno un tasso di mortalità annuo del 5-10%; è evidente quindi come lo stato funzionale del paziente sia un importante indicatore prognostico.1
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