Tesi etd-11222004-110926 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Karadagli, Alexandra
Indirizzo email
alex.karadagli@tiscali.it
URN
etd-11222004-110926
Titolo
Analisi del sistema depurativo nel bacino del torrente Pescia
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA CIVILE
Relatori
relatore Prof. Iannelli, Renato
relatore Prof. Milano, Valerio
relatore Prof. Milano, Valerio
Parole chiave
- piccoli depuratori
- qualità di bacino
- trattamenti appropriati
Data inizio appello
07/12/2004
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/12/2044
Riassunto
Il presente studio si presta ad analizzare il sistema depurativo dei reflui civili nella parte alta del bacino del fiume del Pescia di Pescia (sezione di chiusura a Pietrabuona). Si tratta di una zona collinare (quota media del bacino 510 m s.l.m.), nella quale sono presenti otto centri abitati, con popolazione equivalente tra i 50 e i 340 a.e., di cui sei sono forniti di depuratori, mentre i restanti due ne sono sprovvisti.
Quindi, si tratta di valutare lo stato di funzionamento e l’ efficacia dei depuratori esistenti da un lato, valutare l’ ipotesi di un trattamento depurativo anche per i centri abitati sforniti, dall’ altro.
Da un punto di vista normativo, le comunità presenti nel bacino rientrano nella categoria dei cd “trattamenti appropriati” previsti per i centri abitati con popolazione compresa tra i 50 ed i 2000 a.e., per il quali il D.Lgs 152/99 provvede una regolamentazione differenziata rispetto agli impianti di depurazione di potenzialità maggiori. Infatti, in questo caso non vengono imposti dei valori limite da rispettare, ma vengono date soltanto delle indicazioni e suggerimenti, delegando alle Regioni il compito di una regolamentazione più approfondita.
D’ altro canto, le nuove normative in materia di acque – ossia il D.Lgs 152/99 a livello nazionale e la Direttiva 2000/60/CE a livello comunitario- segnano un nuovo approccio nella tutela delle acque; l’ attenzione viene spostata dai singoli scarichi all’ impatto totale di questi sul corso d’ acqua, in funzione delle sue capacità autodepurative.
In quest’ ottica, lo studio della depurazione dei reflui civili nel bacino in esame è stato collocato all’ interno di un’ analisi di qualità del bacino. Per effettuare questa analisi, è stato usato un modello di simulazione fluviale, attraverso il quale è stato possibile valutare vari scenari, tra i quali lo stato di fatto e un ipotesi futura di trattamento depurativo anche nei centri abitati che attualmente ne sono sprovvisti.
La fattibilità di eventuali interventi è quindi da valutare sulla base dei benefici ottenuti sulle condizioni qualitative del fiume.
Quindi, si tratta di valutare lo stato di funzionamento e l’ efficacia dei depuratori esistenti da un lato, valutare l’ ipotesi di un trattamento depurativo anche per i centri abitati sforniti, dall’ altro.
Da un punto di vista normativo, le comunità presenti nel bacino rientrano nella categoria dei cd “trattamenti appropriati” previsti per i centri abitati con popolazione compresa tra i 50 ed i 2000 a.e., per il quali il D.Lgs 152/99 provvede una regolamentazione differenziata rispetto agli impianti di depurazione di potenzialità maggiori. Infatti, in questo caso non vengono imposti dei valori limite da rispettare, ma vengono date soltanto delle indicazioni e suggerimenti, delegando alle Regioni il compito di una regolamentazione più approfondita.
D’ altro canto, le nuove normative in materia di acque – ossia il D.Lgs 152/99 a livello nazionale e la Direttiva 2000/60/CE a livello comunitario- segnano un nuovo approccio nella tutela delle acque; l’ attenzione viene spostata dai singoli scarichi all’ impatto totale di questi sul corso d’ acqua, in funzione delle sue capacità autodepurative.
In quest’ ottica, lo studio della depurazione dei reflui civili nel bacino in esame è stato collocato all’ interno di un’ analisi di qualità del bacino. Per effettuare questa analisi, è stato usato un modello di simulazione fluviale, attraverso il quale è stato possibile valutare vari scenari, tra i quali lo stato di fatto e un ipotesi futura di trattamento depurativo anche nei centri abitati che attualmente ne sono sprovvisti.
La fattibilità di eventuali interventi è quindi da valutare sulla base dei benefici ottenuti sulle condizioni qualitative del fiume.
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