• adattamenti metabolici
• allenamento controresistenza
• resistance training
• rest intervals

Lo studio inerente alla tipologia di resistance training negli ultimi anni ha subito un notevole sviluppo. A partire da Kraemer et al. (1985) [Kraemer 1985] è aumentata considerevolmente l’attenzione verso una conoscenza più approfondita sullo sviluppo e la ricerca di nuovi protocolli di allenamento di contro resistenza. Le problematiche principali dello studio degli effetti di protocolli di resistance training sono da ricercarsi principalmente nella scelta degli esercizi [McKendry 2016], nella durata di ciascuna serie, nella durata dell’intero allenamento e non di meno nella durata dei tempi di recupero [Villanueva 2012; Taipale 2018]. Di nostro interesse dunque risulta essere lo studio degli effetti di protocolli di allenamento contro-resistenza caratterizzati da brevissimi tempi di recupero, al fine di comprendere la risposta fisiologica a tali insulti.
Considerando il contesto storico attuale, in cui la vita ha ritmi sempre più frenetici e diventa sempre più difficoltoso ritagliare il poco tempo che rimane per dedicarsi alle attività fuori dal contesto lavorativo. In un tempo in cui il culto dell’estetica è sempre più in auge, protagonisti sono i corpi perfettamente scolpiti, atletici e prestanti. Sembra dunque evidente che ci sia la necessità concreta di ottenere risultati concreti e duraturi nel tempo tramite una attività fisica rapida ed efficiente.
Infatti sia chi frequenta palestre, sia chi pratica attività sportiva saltuariamente da solo o in compagnia, secondo una statistica abbandona già dopo 2 mesi dall’inizio.
Lo scopo di questa sperimentazione è stato quello di investigare gli effetti sul metabolismo basale e sulla composizione corporea di un protocollo di allenamento contro resistenza ad alta intensità (>85% RM), per quattro settimane (12 sedute totali) con 15” di recupero tra le serie fino ad esaurimento muscolare.