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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11212017-130118


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
LA SPINA, MIRCO NUNZIO
URN
etd-11212017-130118
Titolo
Verso una riscoperta dei valori che animano la materia delle restrizioni della libertà personale ante iudicatum
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Bonini, Valentina
Parole chiave
  • libertà personale
  • misure cautelari personali
Data inizio appello
11/12/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente elaborato ha lo scopo di mettere in risalto l'importanza della tutela della libertà personale, qualificata come inviolabile dall'art. 13 Cost., in ambito cautelare. L'affermazione del “principio della inviolabilità personale”, in una dimensione evolutiva, segnerà il definitivo superamento di quella retriva concezione che, per secoli, ha contrassegnato la detenzione preventiva come una species torturae. Parallelamente, si assisterà a una graduale emancipazione della presunzione di innocenza verso colui che è stato accusato ma non ancora giudicato, fino ad arrivare all'enunciazione, presente nel dettato costituzionale all'art. 27, comma II, Cost., del “principio di non colpevolezza”, principio cardine della materia cautelare. La riflessione partirà dalle prime affermazioni di libertà dagli arresti arbitrali sine judicio - rafforzate successivamente dagli ideali illuministi - che sfociarono nelle Costituzioni del XVIII e XIX sec. Attraverso questo excursus progressivo, si è potuti arrivare alla disciplina odierna che, da un lato, è contraddistinta da un particolare garantismo, dal momento che si può procedere all'applicazione di misure cautelari personali soltanto quando risulti strettamente necessario, ricorrendo al carcere solo in ultima soluzione; dall'altro lato, la previsione di alcune presunzioni di pericolosità, lascia però intravedere la vecchia ombra del mandato di cattura obbligatorio previsto dal codice Rocco.
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