ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11212015-154844


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
TORRI, GIORGIO
URN
etd-11212015-154844
Titolo
La via italiana all'Equity Crowdfunding
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Kutufà, Ilaria
Parole chiave
  • Start-up innovative
  • PMI innovative
  • Investment Compact
  • Equity Crowdfunding
  • Decreto Crescita 2.0
  • Crowdfunding
Data inizio appello
09/12/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il crowdfunding consiste in una raccolta fondi di tipo collettivo, finalizzata a sostenere progetti o iniziative, realizzata tramite portali online.
Tale raccolta può avere ad oggetto anche il capitale di rischio di un’impresa, in questo caso si parla di equity-based.
L’Italia è il primo paese al mondo che si è dotato di una legge e di un regolamento, adottato dall’autorità di vigilanza, per regolare il c.d. equity based crowdfunding, la Legge 221 disciplina la raccolta di capitale di rischio tramite portali online esclusivamente per le start-up innovative.
Nonostante la crisi, nel 2014 il crowdfunding ha permesso di raccogliere a livello internazionale circa 16,2 miliardi di dollari con un’aumento del 167% rispetto al 2013. Il tasso di crescita del crowdfunding si pone in assoluto rilievo soprattutto in un periodo di credit crunch.
Sembra che in molti scommettano sul futuro del crowdfunding, non solo per quanto riguarda il tasso di crescita delle raccolte realizzate online, ma anche come strumento innovativo e alternativo per finanziare le imprese.
Tuttavia, l’investimento in capitale di rischio è estremamente pericoloso per investitori non istituzionali, ai quali occorre fornire degli adeguati strumenti di tutela.
Il decreto Crescita 2.0 ed il regolamento Consob n. 18592 sono riusciti a trovare un primo equilibrio, al quale è seguito il c.d. Investment Compact, convertito con modificazioni dalla Legge 33/2015, che ha assegnato larga parte delle misure già previste a beneficio delle start-up innovative a una platea di imprese potenzialmente molto più ampia: le PMI innovative.
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