Tesi etd-11212014-153909 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
GINOCCHI, LAURA
URN
etd-11212014-153909
Titolo
Trattamento chemioterapico neoadiuvante secondo schema FOLFOXIRI in pazienti con carcinoma del pancreas localmente avanzato. Studio di fase II.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
ONCOLOGIA MEDICA
Relatori
relatore Prof. Falcone, Alfredo
Parole chiave
- 5-fluorouracile
- avanzato
- chemioterapia
- FOLFOXIRI
- irinoteano
- localmente
- neoadiuvante
- oxaliplatino
- pancreas
- tumore
Data inizio appello
16/12/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il carcinoma del pancreas rappresenta la quarta causa di morte per neoplasia nei paesi occidentali con una mortalità che approssima la sua incidenza.
La chirurgia rappresenta l’unico trattamento potenzialmente curativo e la radicalità della resezione costituisce un importante fattore prognostico con un vantaggio in termini di sopravvivenza globale a favore dei pazienti con margini di resezione negativi.
Purtroppo, solo il 20% dei pazienti presenta una malattia resecabile alla diagnosi mentre un ulteriore 20% è caratterizzato da un quadro localmente avanzato o a resecabilità borderline in base all’infiltrazione di segmenti di vasi venosi (in particolare vena porta o vena mesenterica superiore) o arteriosi (arteria mesenterica superiore o rami del tripode celiaco). Questi pazienti hanno un’importante probabilità di presentare margini infiltrati alla chirurgia o di avere una malattia micrometastatica e sono, dunque, potenzialmente candidabili a trattamenti medici.
Negli ultimi anni il trattamento medico del carcinoma del pancreas ha subito notevoli miglioramenti grazie all’utilizzo di regimi polichemioterapici che hanno dimostrato una maggiore attività ed efficacia rispetto al tradizionale trattamento con gemcitabina. In particolare un recente studio francese di fase III che ha utilizzato un regime di combinazione di 5-fluorouracile/acido folinico, irinotecano e oxaliplatino (FOLFIRINOX), ha dimostrato una sopravvivenza mediana di circa 11 mesi e un tasso di risposte obiettive superiore al 30%, in pazienti con malattia metastatica.
Pertanto, la disponibilità di regimi chemioterapici attivi ha portato a testare il loro utilizzo anche nella malattia localmente avanzata o a resecabilità borderline con l’obiettivo di selezionare meglio i pazienti potenzialmente resecabili e di aumentare il tasso di resezioni radicali.
Sulla base di queste premesse abbiamo deciso di effettuare uno studio di fase II in pazienti con carcinoma del pancreas localmente avanzato o borderline per resecabilità al fine di valutare l’attività della schedula FOLFOXIRI, un regime chemioterapico che prevede sempre la combinazione di 5-fluorouracile/acido folinico, irinotecano e oxaliplatino ma in cui, rispetto al FOLFIRINOX, il 5-Fluorouracile viene somministrato solo in infusione continua, omettendo il bolo, e l’irinotecano ad un dosaggio lievemente ridotto. Questo regime è stato selezionato in quanto già ampiamente utilizzato dal nostro gruppo nel trattamento dei tumori del colon-retto e perché promettente in termini di tossicità rispetto al regime francese.
L’obiettivo principale dello studio è stata la valutazione delle resezioni chirurgiche radicali dopo chemioterapia neoadiuvante con FOLFOXIRI, ipotizzando un aumento del tasso di resezioni radicali dal 30% previsto al 50%.
Da settembre 2011 a luglio 2014, sono stati arruolati nello studio e trattati con FOLFOXIRI, 50 pazienti affetti da carcinoma del pancreas localmente avanzato o borderline resectable, in buone condizioni generali (ECOG PS 0-1) e di età inferiore o uguale a 75 anni, che rispettavano tutti i criteri di inclusione e di esclusione dello studio.
Il trattamento chemioterapico neoadiuvante con FOLFOXIRI ha dimostrato risultati interessanti nella popolazione analizzata, sia in termini di attività che di efficacia, aumentando il disease control rate, il downstaging e la percentuale di pazienti sottoposti a chirurgia radicale.
La chirurgia rappresenta l’unico trattamento potenzialmente curativo e la radicalità della resezione costituisce un importante fattore prognostico con un vantaggio in termini di sopravvivenza globale a favore dei pazienti con margini di resezione negativi.
Purtroppo, solo il 20% dei pazienti presenta una malattia resecabile alla diagnosi mentre un ulteriore 20% è caratterizzato da un quadro localmente avanzato o a resecabilità borderline in base all’infiltrazione di segmenti di vasi venosi (in particolare vena porta o vena mesenterica superiore) o arteriosi (arteria mesenterica superiore o rami del tripode celiaco). Questi pazienti hanno un’importante probabilità di presentare margini infiltrati alla chirurgia o di avere una malattia micrometastatica e sono, dunque, potenzialmente candidabili a trattamenti medici.
Negli ultimi anni il trattamento medico del carcinoma del pancreas ha subito notevoli miglioramenti grazie all’utilizzo di regimi polichemioterapici che hanno dimostrato una maggiore attività ed efficacia rispetto al tradizionale trattamento con gemcitabina. In particolare un recente studio francese di fase III che ha utilizzato un regime di combinazione di 5-fluorouracile/acido folinico, irinotecano e oxaliplatino (FOLFIRINOX), ha dimostrato una sopravvivenza mediana di circa 11 mesi e un tasso di risposte obiettive superiore al 30%, in pazienti con malattia metastatica.
Pertanto, la disponibilità di regimi chemioterapici attivi ha portato a testare il loro utilizzo anche nella malattia localmente avanzata o a resecabilità borderline con l’obiettivo di selezionare meglio i pazienti potenzialmente resecabili e di aumentare il tasso di resezioni radicali.
Sulla base di queste premesse abbiamo deciso di effettuare uno studio di fase II in pazienti con carcinoma del pancreas localmente avanzato o borderline per resecabilità al fine di valutare l’attività della schedula FOLFOXIRI, un regime chemioterapico che prevede sempre la combinazione di 5-fluorouracile/acido folinico, irinotecano e oxaliplatino ma in cui, rispetto al FOLFIRINOX, il 5-Fluorouracile viene somministrato solo in infusione continua, omettendo il bolo, e l’irinotecano ad un dosaggio lievemente ridotto. Questo regime è stato selezionato in quanto già ampiamente utilizzato dal nostro gruppo nel trattamento dei tumori del colon-retto e perché promettente in termini di tossicità rispetto al regime francese.
L’obiettivo principale dello studio è stata la valutazione delle resezioni chirurgiche radicali dopo chemioterapia neoadiuvante con FOLFOXIRI, ipotizzando un aumento del tasso di resezioni radicali dal 30% previsto al 50%.
Da settembre 2011 a luglio 2014, sono stati arruolati nello studio e trattati con FOLFOXIRI, 50 pazienti affetti da carcinoma del pancreas localmente avanzato o borderline resectable, in buone condizioni generali (ECOG PS 0-1) e di età inferiore o uguale a 75 anni, che rispettavano tutti i criteri di inclusione e di esclusione dello studio.
Il trattamento chemioterapico neoadiuvante con FOLFOXIRI ha dimostrato risultati interessanti nella popolazione analizzata, sia in termini di attività che di efficacia, aumentando il disease control rate, il downstaging e la percentuale di pazienti sottoposti a chirurgia radicale.
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