Tesi etd-11212013-113528 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BUTTAU, ADRIANA
URN
etd-11212013-113528
Titolo
Il professionista attestatore nelle procedure di risoluzione della crisi d'impresa
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Della Santina, Riccardo
Parole chiave
- attestazione
- decreto sviluppo
- insolvenza
Data inizio appello
12/12/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro intende illustrare il ruolo e l’attività del professionista attestatore in tutte le procedure di risoluzione della crisi d’impresa.
La tesi è composta di quattro capitoli, il primo dei quali introduce i concetti di crisi e di insolvenza, approfondisce gli stessi sia dal punto di visto aziendalista che dal punto di vista giuridico. Analizza quelli che sono i segnali di allarme e le cause dello stato di insolvenza e si da rilievo alla possibilità di cogliere la crisi come un’opportunità per rompere la routine, un’opportunità che ha l’azienda per innovarsi. Si conclude tratteggiando i rimedi concorsuali messi a disposizione dal legislatore.
Il capitolo secondo, partendo dal 1942, anno in cui con il R.D. n. 267 del 16 marzo è stata emanata la legge fallimentare, ripercorre i tratti essenziali delle procedere ivi disciplinate, intendendo con immediatezza il mutamento del legislatore a favore delle procedure che hanno come obiettivo ultimo la risoluzione della crisi. Si focalizza poi principalmente sull’analisi delle soluzioni negoziate della crisi d’impresa, dove il professionista e l’attestazione sono chiamati in causa; in particolare si sofferma sulla procedura del concordato preventivo, sull’accordo di ristrutturazione dei debiti e sull’ibrido piano attestato di risanamento, rimarcando anche le importanti novità introdotte dal decreto sviluppo nel 2012.
Il terzo capitolo esordisce delineando i requisiti richiesti al professionista per poter ricoprire la carica di attestatore, puntualizzando ancora una volta le novità introdotte dal D.L. del 22 giugno 2012, n. 83. Prosegue poi analizzando dettagliatamente tutte le diverse tipologie di attestazioni. In particolare si richiamano gli articoli 67, terzo comma, lett. d), 124, 160 comma 2, 161 comma 3, 182-bis, e per finire i neo introdotti articoli 182-quinquies e 186-bis della legge fallimentare che introducono le cc.dd. “relazioni speciali”. Per ognuna delle relazioni si esaminano la struttura, il contenuto e il giudizio a cui perverrà l’asseveratore. Si conclude illustrando a grandi linee la responsabilità del professionista, sia civile che penale.
Il quarto capitolo riprende in parte il discorso delle relazioni evidenziate nel capitolo precedente. Più precisamente qui si vuole ricostruire tutta l’attività del professionista e le best practice che lo accompagnano nella redazione della relazione. Visto il vuoto normativo nel quale l’asseveratore si trova, si farà costante riferimento all’attività di revisione contabile, ai principi internazionali e un cenno al documento statunitense cui l’attestatore può o deve attenersi per svolgere diligentemente il proprio incarico. L’intero lavoro si conclude presentando un possibile modello per la redazione della relazione di attestazione.
La tesi è composta di quattro capitoli, il primo dei quali introduce i concetti di crisi e di insolvenza, approfondisce gli stessi sia dal punto di visto aziendalista che dal punto di vista giuridico. Analizza quelli che sono i segnali di allarme e le cause dello stato di insolvenza e si da rilievo alla possibilità di cogliere la crisi come un’opportunità per rompere la routine, un’opportunità che ha l’azienda per innovarsi. Si conclude tratteggiando i rimedi concorsuali messi a disposizione dal legislatore.
Il capitolo secondo, partendo dal 1942, anno in cui con il R.D. n. 267 del 16 marzo è stata emanata la legge fallimentare, ripercorre i tratti essenziali delle procedere ivi disciplinate, intendendo con immediatezza il mutamento del legislatore a favore delle procedure che hanno come obiettivo ultimo la risoluzione della crisi. Si focalizza poi principalmente sull’analisi delle soluzioni negoziate della crisi d’impresa, dove il professionista e l’attestazione sono chiamati in causa; in particolare si sofferma sulla procedura del concordato preventivo, sull’accordo di ristrutturazione dei debiti e sull’ibrido piano attestato di risanamento, rimarcando anche le importanti novità introdotte dal decreto sviluppo nel 2012.
Il terzo capitolo esordisce delineando i requisiti richiesti al professionista per poter ricoprire la carica di attestatore, puntualizzando ancora una volta le novità introdotte dal D.L. del 22 giugno 2012, n. 83. Prosegue poi analizzando dettagliatamente tutte le diverse tipologie di attestazioni. In particolare si richiamano gli articoli 67, terzo comma, lett. d), 124, 160 comma 2, 161 comma 3, 182-bis, e per finire i neo introdotti articoli 182-quinquies e 186-bis della legge fallimentare che introducono le cc.dd. “relazioni speciali”. Per ognuna delle relazioni si esaminano la struttura, il contenuto e il giudizio a cui perverrà l’asseveratore. Si conclude illustrando a grandi linee la responsabilità del professionista, sia civile che penale.
Il quarto capitolo riprende in parte il discorso delle relazioni evidenziate nel capitolo precedente. Più precisamente qui si vuole ricostruire tutta l’attività del professionista e le best practice che lo accompagnano nella redazione della relazione. Visto il vuoto normativo nel quale l’asseveratore si trova, si farà costante riferimento all’attività di revisione contabile, ai principi internazionali e un cenno al documento statunitense cui l’attestatore può o deve attenersi per svolgere diligentemente il proprio incarico. L’intero lavoro si conclude presentando un possibile modello per la redazione della relazione di attestazione.
File
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Il_profe...presa.pdf | 984.73 Kb |
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